Le opere “Paesaggio” e “Prigione” dell’artista Mimmo Centonze sono entrate a far parte della Collezione Permanente del Nuovo Polo Museale di Arte Contemporanea ARTinGENIO MUSEUM, che sarà inaugurato da Vittorio Sgarbi a Pisa, il 10 giugno 2021 alle ore 18 negli spazi delle Officine Garibaldi.
L’inaugurazione dell’ARTinGENIO MUSEUM celebrerà anche il sentito tema dell’Ecologia, con opere di arte contemporanea ricche di richiami alla Natura, come “Paesaggio” di Mimmo Centonze, facente parte di una nuova ed energica serie di opere realizzate dall’artista durante i mesi del lockdown, nelle quali si percepisce subito un prepotente volgersi verso l’esterno, all’aria aperta, en plein air, con cieli tersi, pieni di luce e di materia pittorica che si mescola con il paesaggio circostante, il ricongiungersi in un tutt’uno tra l’uomo e la natura.
Di tema opposto “Prigione”, l’altra opera di grandi dimensioni di Centonze esposta nella collezione permanente dell’ARTinGENIO MUSEUM. Già presentata nel Museo della Follia di Vittorio Sgarbi, un interno di capannone lugubre e cupo la cui uscita è impedita da lunghe e pesanti sbarre di ferro (che allude alla condizione angosciosa dei malati di mente descritta nel museo voluto dal critico d’arte), e nella mostra “Arte Pandemica” del 2020, che ha raccontato la recente reclusione costretta nelle nostre case durante il lockdown. Il dipinto “Prigione” ben si è prestato ad essere un simbolo forte, quasi soffocante, con quelle sbarre che evocano la voglia che abbiamo provato tutti di oltrepassarle verso una nuova libertà.
Il marchio ARTinGENIO nasce, da un progetto del Presidente Francesco Corsi, come contenitore di idee, di percorsi, tra le forme dell’arte classica, rinascimentale e i linguaggi dell’arte contemporanea, e si avvale della collaborazione e del sostegno di Fortitude 1780, fondo che finanzia il progetto e la carriera di numerosi artisti internazionali.
In esposizione nell’ARTinGENIO MUSEUM vi saranno inoltre capolavori di calligrafia, di miniatura gotica e rinascimentale, fino alle squisitezze dell’editoria per palati fini, che ha prodotto stampe e incisioni che hanno dato il via all’arte in serie.
Se “parola” e “immagine” sono i fondamenti della civiltà, riscoprire la bellezza della scrittura e dei lavori di pazienza può essere lo stimolo nella civiltà del chip.
Ewan Clayton, dalle tecnologie di Palo Alto in Silicon Valley, sostiene che la calligrafia stimola la capacità organizzativa della mente. Lo sguardo dell’artista assiste i tecnici nel produrre quel “look and feel” che ha generato la Apple di Steve Jobs. Ed è proprio nelle scuole d’elite della Silicon Valley che educano gli scolari alla calligrafia.
Quindi mettere in mostra le abilità di quei pochi che ancora oggi riescono a scrivere come degli amanuensi medievali, non è un nostalgico sguardo su un passato fuori moda, ma è lo studio attento di ciò che vive ancora e ha contribuito a generare le forme del presente.
Il museo sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Altri giorni e orari sono concordabili per appuntamento.