Messaggio promozionale – Le opere pittoriche di José Ortega nel ristorante San Biagio a Matera in via San Biagio 37.
Nella splendida cornice del ristorante San Biagio, nel cuore del centro storico di Matera, si possono ammirare i quadri dell’artista spagnolo José Ortega, protagonista negli anni Settanta di una intensa attività culturale attraverso le sue opere nella città dei Sassi.
La mostra seguirà gli orari del ristorante, 12.30-15-30, 19.30 – 00.00 resterà aperta fino al 31 agosto 2019.
Per informazioni e prenotazioni chiama il numero 339.7939926.
La fotogallery della mostra dedicata alle opere di José Ortega (foto www.SassiLive.it)
Josè Ortega, biografia
1921 – José Ortega nasce ad Arroba de Los Montes un piccolo paese della Castiglia del sud.
1936 – Ha inizio la guerra civile spagnola. Ortega quindicenne, già pittore, dipinge per le vie di Madrid in solidarietà con le milizie popolari.
1940/45 – Lavora in un laboratorio di pittura e decorazione. Esegue manifesti pubblicitari
1941 Entra nel Partito comunista spagnolo
1947 – Viene condannato a dieci anni di carcere per la sua attività antifranchista.
1952 Uscito dal carcere in anticipo, si iscrive alla Scuola Nazionale di Arti Grafiche e al Circolo di Belle Arti di Madrid. Diventa uno degli animatori di “Juglarìa” gruppo di giovani intellettuali responsabile del primo programma di opposizione al regime franchista stilato in ambito culturale.
1953 – Riceve una borsa di studio del Governo francese per frequentare l’ EcoleEstienne e l’ Ecoledesbeauxarts di Parigi.
1954 – Torna in Spagna. Partecipa alle lotte del popolo spagnolo contro la dittatura.
1955 – Medaglia d’oro al Festival Internazionale della Gioventù di Varsavia.
1956 – Espone alla Galleria Alfil di Madrid. Pubblica il Manifesto del Realismo Sociale
1957 – A Madrid il poeta Gabriel Celaya pubblica sulla Rivista culturale ‘Insula’ la poesia “A José Ortega, pintor de la tierra y de los ombre de la tierra” : un coraggioso atto di solidarietà nei confronti del pittore perseguitato dalla polizia politica. Compie un viaggio in Cina. Esegue una serie di disegni sul temaUn Paese costruisce il socialismo. Ritorna in Spagna e continua a vivere nella clandestinità.
1958 – Fonda il gruppo ‘Estampapopular’ e pubblica il ‘Manifesto Arte Contro’. Il poeta italiano VelsoMucci, invitato in Spagna dalla rivista ‘El Contemporaneo’ fa conoscere in Italia le opere di Ortega realizzate nella clandestinità e gli dedica la poesia Quest’uomo
(Carte in tavola, Milano, ediz. Feltrinelli).
1959 – Frequenta Albissola dove conosce i più noti artisti contemporanei da Lam, a Jorn, ad Appel, a Fontana, a Sassu. Esegue alcune ceramiche.
1960 – Esilio in Francia. Espone alla LibrairieEspagnole di Parigi. Mostra personale all’Associazione degli Artisti Baschi di Bilbao organizzata dal pittore Ibarrola. L’esposizione viene fatta chiudere dalla polizia franchista per protesta si dimette la giunta esecutiva.
1962 – Diventa amico del noto incisore Johnny Friedlaender e ne frequenta lo studio. Presto viene considerato come un caposcuola
della sua generazione. Le sue incisioni vengono pubblicate da L’Oeuvre gravée di Parigi che lo presenta insieme ad Appel, Clavé, Corneille, Friedlaender, Severini, Sugal, ZaoWou-ki. La Lublin Co. pubblica a New York un suo gruppo di incisioni e ne organizza
una mostra a Saint Louis e a Toronto.
1963 – Il Congresso Internazionale di Critici d’arte del Verucchio, presieduto da G.C. Argan, gli assegna una Medaglia d’Oro per la sua arte e per la sua lotta a favore della libertà. Partecipa alla Maison de la Pensée di Parigi, alla grande mostra Peintres d’Espagne, iniziativa a sostegno della campagna per l’amnistia in Spagna.
1964 – Antonello Trombadori organizza la sua prima mostra personale in Italia alla Galleria La Nuova Pesa di Roma.
1965 – Espone alla Galleria Peintresdu Monde di Parigi, alla Gallery 288 di St. Louis, alla David Mirvish Gallery di Philadelfia e alla Maxvell Gallery di Toronto. Viene selezionato al Prixdes Onze e al Prix de la Critique di Parigi
1966 – Espone alla galleria la Bussola di Torino e alla galleria La Pochade di Parigi disegni e tempere
1967 – Espone alla Galerie Chico Haller di Zurigo, alla Galleria Dantesca di Torino, alla GalerieHorn del Lussemburgo e alla GalerieLe Crauset di Bruxelles. Illustra il ‘Pitocco’ di Quevedo per l’Editore Fògola di Torino.
1968 – Seconda mostra a La Nuova Pesa di Roma. Personale alla Galleria Heimeshof di Essen in Germania.
1969 – Mostre alla Galleria La Bussola di Torino e alla GaleriaEbusus di Madrid. In un anno realizza le venti incisioni della grande suite de “Los Segadores” che si ispira alle sofferenze quotidiane dei lavoratori della terra. Questo importante lavoro, che farà apprezzare Ortega in tutto il mondo, è il frutto di una nuova ricerca di espressione grafica nella quale vengono utilizzate varie tecniche: litografia, acquatinta, linoleum, la xilografia e incisione su piombo
1970 – Conosce a Parigi Alfredo Paglione e prepara per lui la sua prima personale a Milano alla Galleria 32 che verrà presentata in catalogo da Mario de Micheli e dalla poesia Ortega de segadores di Rafael Alberti. Contemporaneamente la sua opera grafica viene presentata al Centro d’Arte l’Annunciata di Milano. Nell’estate partecipa, su invito di Vittorio Fagone, alla XI edizione della Mostra nazionale di “Pittura Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando” e visita la Sicilia cui dedica numerose opere. A Novembre e Dicembre l’OrangerieVerlag di Colonia organizza sei mostre in contemporanea dedicate ai de Los Segadoresa Colonia, Norimberga, Essen, Amburgo, Mindene Krefeld.
1971 – Lavora al grande ciclo di 60 incisioni sul Dürer. Espone a Olten in Svizzera e a Salisburgo in Germania.
1972 – Espone per la prima volta il ciclo dedicato al Dürer al Museo di Norimberga in Germania. E successivamente il ciclo viene esposto anche ad Arte 72 di Basilea presso l’Orangerie Verlag di Colonia e, per la prima volta in Italia, nella Sala delle Asse, nel Museo del Castello sforzesco di Milano. Mostre personali alla Galleria 32 di Milano e alla Galleria Punto di Valencia in Spagna. Si trasferisce a Matera
1973 –A Matera lavora ai 20 pannelli di “Morte e Nascita degli Innocenti” e “Passarono”, una serie di grandi bassorilievi in cartapesta dipinti a tempera.
1974 – Vengono presentati a Milano al Castello Sforzesco, i due audiovisivi “Morte e Nascita degli innocenti” e “Passarono” con musiche di Francois Rabath (contrabasso) e di Paco Ibanez (chiatarra). Mostre alla Galleria Guyot di Parigi e alla Galleria 32 di
Milano, al Salon de Mai di Parigi e a La Nuova Pesa di Roma.
1975 – Con il regista PierlugiAlbertoni gira il cortometraggio “Segadores” (35 mm B.N.) su un ciclo di disegni a china.
1976 – Il 9 Febbraio torna in patria dopo sedici anni con un permesso speciale di due mesi ed espone per la prima volta in Spagna alla Galleria Iolas Velasco di Madrid, alla Galleria Punto di Valencia e al Museo di Bilbao il suo grande ciclo di bassorilievi realizzati
a Matera “Morte e Nascita degli Innocenti”. Realizza a Bosco, nel Salernitano, dove ha aperto un nuovo studio, un grande murale in ceramica il cui tema è un piccolo paese
del Cilentoincendiato e distrutto per aver difeso a propria libertà. Ad ottobre gli viene concessa l’autorizzazione per tornare definitivamente in Spagna.
1980 –In Spagna, nella sua regione La Mancha, gli viene dedicata una mostra antologica alla Galleria Fucares e nella chiesa di San Augustin di Almagro a richiesta dei rappresentanti del partito socialista spagnolo. Il sindaco ne ordina la chiusura il giorno dopo l’inaugurazione. Ortega torna in Italia e si ritira nei suoi studi di Roma e Bosco Il giornalista e poeta Mario Trufelli gli dedica una poesia…
1981 – Mostra omaggio a Picasso e Quevedo da parte di pittori e poeti alla Casa della cultura di Getafe, Madrid. Nei mesi di aprile-maggio viene inaugurata un’antologica nelle sale della Cassa di Risparmio di Alicante. A Lecce gli viene reso omaggio, con una mostra di sue opere, in occasione dell’inaugurazione della Casa della Cultura. Personale alla Galleria 32 di Milano.
1983 – Mostre alla Galleria Orangerie-Reinz di Colonia e alla Fiera di Basilea.
1984 – Alla fiera ARCO-84 di Madrid la Galleria 32 presenta il trittico ‘El 23-F’ che si riferisce al tentato golpe di Tejero. L’opera suscita vivissimo interesse; sono riconoscibilissimi i personaggi che hanno scritto una pagina importante della storia recente spagnola.
1985 – E’ presente con sue opere alla mostra “Omaggio a Raffaele Carrieri” organizzata alla Galleria 32 di Milano e trasferita successivamente a Taranto, patria di Carrieri, che in vita aveva dedicato una serie di sue poesie a Ortega. Fiera di Colonia con la
Galleria Orangerie-Reinz. Fiera di Madrid ARCO ‘85 con la Galleria Punto di Valencia.
1986 – Partecipa con alcuni suoi dipinti fra i quali il grande dittico ‘La muerte del Cardenal Falangista’, alla mostra ‘Spagna, 75 anni di protagonisti’ organizzata dal Museo della Villa Malpensata a Lugano. Mostra personale con la Galleria 32 di Milano ad ARCO ‘86. In dicembre viene invitato a partecipare alla mostra ‘Omaggio al Cubismo’ presso la Scuola di Belle Arti di San Fernando di Madrid.
1987 – In gennaio partecipa alla mostra ‘Artisti per la pace’, al Palazzo di Cristallo delRetiro a Madrid. Mostra personale con la Galleria Orangerie-Reinz di Colonia ad ARCO ‘87. Grande mostra in Marzo-Aprile alla Sala Luzàn della Cassa di Risparmio
dell’Immacolata a Saragozza.
1990 – Personale alla Galleria “Faunas” di Madrid. In ottobre ‘Omaggio a José Ortega’, antologicadi opere dal 1968 al 1990, alla Galleria Appiani Arte 32 di Milano, presentata in catalogo da Alberico Sala.
1990 – Muore a Parigi il 24 dicembre le sue spoglie riposano nel cimitero di Montmartre