Sabato 17 dicembre 2016 alle ore 19 nel Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera si inaugura la mostra fotografica di Gundolf Pfotenhauer.
Il progetto fotografico di Pfotenhauer, allestito nella Sala Pascoli recentemente arricchita da una nuova illuminazione ad hoc, accompagna lo spettatore in un viaggio al centro della terra, nel cuore di uno dei siti abitati più antichi del mondo mettendolo in contatto con un immaginario simbolico collettivo, una memoria ancestrale che appartiene a tutti. «Sono grotte. Vertiginose fenditure nella roccia. Spettacolari caverne. Meravigliose concrezioni calcarenitiche. Fossili. Paesaggi minerali che sembrano duplicarsi all’infinito. Ere geologiche che affiorano in superficie, mentre risuona l’eco di vite lontanissime», scrive Marta Ragozzino nel catalogo.
Sono immagini speciali, che non riproducono la realtà così come appare a prima vista, ma la scandagliano nel profondo facendo emergere elementi fantastici, che uno sguardo ‘abituato’ a vedere quello che già conosce non riesce a cogliere.
Sulle immagini delle grotte, che caratterizzano il paesaggio culturale di Matera, Pfotenhauer ricompone come in un puzzle altri dettagli prelevati dal contesto, con l’attenzione e la pazienza del ‘collezionista-speleologo’.
Ma qual è la cifra di questo progetto? Per vedere davvero, sembra dirci Pfotenhauer, bisogna affondare lo sguardo dentro, andare in profondità: tanti livelli, tante sfumature, tanti piccoli elementi da scoprire, come in un mondo nascosto, che l’apparenza non lascia intuire.
Ed ecco che appaiono le nuove immagini, sulle quali si incastrano i frammenti prelevati che creano una sorta di nuova texture che si sovrappone e integra all’immagine iniziale
Sono i dettagli a consentire l’emergere della memoria ancestrale, la memoria della pietra.
Le visioni avvolgenti di Pfotenhauer ci parlano infatti delle caverne, delle grotte dell’altipiano calcarenitico della Murgia, quello che c’era prima dei Sassi di Matera. Non solo città di oggi o di ieri, ma della città universale, patrimonio dell’umanità. Il passato remoto di una delle realtà abitate più antiche del mondo, quello che c’era prima di Matera, prima dei villaggi neolitici trincerati, le tracce più antiche della presenza dell’uomo. Una lettura universale, che riguarda l’uomo. L’uomo di oggi.
Le immagini visionarie di Pfotenhauer sono la perfetta interpretazione del primo tema del dossier di candidatura di ‘Matera2019, futuro remoto’.
Iniziative culturali sono in corso in tutti gli altri musei che afferiscono al Polo Museale Regionale della Basilicata. Si tratta di un ricco e diversificato calendario di appuntamenti costruito in una prospettiva metodologica orientata dal desiderio di fare rete per creare insieme il sistema museale della regione anche in prospettiva della grande sfida di Matera-Basilicata 2019, che deve diventare occasione di sviluppo e crescita culturale per tutto il territorio.
E’ possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle ore 9 alle 20. Ingresso libero.
Dic 16