Inaugurazione: venerdì 21 giugno 2013 alle ore 17,30 presso la casa editrice Gangemi di Roma nella sala mostre sarà inaugurata “L’estate romana di Renato Nicolini”. La mostra durerà fino al 26 luglio 2013. Ingresso libero da Via Giulia 142 a Roma.
Il Comitato Scientifico composto dagli architetti Franco Purini, Luigi Prestinenza Puglisi, Ruggero Lenci e Francesco Luccichenti, dal Presidente di Atelier Paema Paolo Palomba, dal giornalista del Corriere della Sera Giuseppe Pullara, dal critico e storico dell’arte Claudio Strinati e dall’artista materano Mimmo Centonze.
Il comitato scientifico ha invitato l’artista Mimmo Centonze, che per l’occasione ha realizzato l’intenso e radioso ritratto dell’architetto romano Renato Nicolini, il creatore dell’ormai mitica Estate Romana. Lo sguardo unico con il quale Centonze si avvicina al genere del ritratto gli permette di andare sempre oltre la semplice somiglianza, andando a scavare negli abissi dell’animo della persona rappresentata fino a farne emergere tutta la sua profondità, ad un punto tale che il ritratto risulta di continuo sorprendente per verità e pienezza psicologica, come nel caso di quello di Nicolini.
Renato Nicolini ha contribuito con l’Estate Romana ad avvicinare la capitale italiana ai suoi abitanti e anche all’Europa in modo culturalmente elevato e, al tempo stesso, amichevole. L’Estate Romana ha intercettato quella necessità di ‘sentire insieme’ negli spazi della città da parte delle genti. Questa necessità culturale si è dimostrata per molti cittadini uno strumento di condivisione ancor più sentito delle manifestazioni di piazza. Tale modalità d’uso della città costituisce un argine da rafforzare contro i soprusi provenienti dalla bassa politica che troppo spesso minano i diritti dei cittadini. L’Estate Romana si invera il desiderio di mettere in sintonia le genti che vivono la città, residenti e turisti, nei caldi mesi dell’anno e non solo.
Una mostra evocativa e non nostalgica, di una ‘esperienza di massa’, di percezione e di ‘uso’ della città di Roma come somma di luoghi che si animano di una pluralità di significati. Una ‘rete’ di emozioni possibili, tessuta da Renato Nicolini, per dare ‘un’estate’ anche a chi rimaneva in città, ma soprattutto per restituire una ‘città aperta’ alle genti (i fatti di Berlino sono successivi a questo desiderio). L’Estate Romana ha costituito un grande momento di aggregazione e condivisone di esperienze estetiche. La mostra punta pertanto a sottrarre questo straordinario evento al passato e all’oblio, attraverso una somma di opere volte a ‘propiziare’, in un momento difficile ed oscuro qual è quello che stiamo vivendo, una nuova ‘estate dell’essere’.