Uno spettacolo multimediale in cui si trovano spazio musica, teatro e danza, magistralmente scritto e diretto dall’attore lucano Ulderico Pesce.
Grande successo questa sera nel chiostro di San Domenico della Prefettura di Matera per la prima teatrale di “Luce del Sud. In ricordo di Carlo Levi e Rocco Scotellaro”, evento inserito nel cartellone “Piccolo Festival delle Arti organizzato dal Circolo culturale La Scaletta in collaborazione con la Prefettura di Matera e curato dallo storico dell’arte Edoardo Delle Donne.
Prodotto da Metateatro (un’associazione di compagnie teatrali lucane), Centro Mediterraneo delle Arti e Circolo La Scaletta di Matera, Luce al Sud narra la vita di Carlo Levi ed il suo legame con la Lucania arcaica scoperta grazie al confino ad Aliano, impostogli dal regime fascista nel 1935. Un legame profondo che viene indagato, nell’opera, fino alla morte di Levi che sceglie di essere sepolto nel luogo che aveva amato e in cui era stato molto amato.
La vita di Levi viene raccontata soprattutto da quattro donne.
Annetta Treves, la madre di Levi, interpretata da Emilia Fortunato, che segue la crescita del figlio, dai rapporti con Piero Gobetti ai fratelli Rosselli, fino all’adesione all’antifascismo, all’ arresto, al confino in Lucania e al conseguente, viscerale, attaccamento alla terra della “civiltà pagana dell’anti-Stato”.
Paola Olivetti, interpretata da Marianna Dimona, moglie di Adriano Olivetti, amante di Levi, che arriverà in Lucania nel 1935 con una Balilla, e che spiegherà la natura dei dipinti del confino e della loro esposizione a Torino, Venezia e poi Parigi.
Annamaria Ichino, interpretata da Carla Latorre, che nasconderà Levi a Firenze, dal 1943 al 1944, e aiuterà a battere a macchina il Cristo si è fermato a Eboli. Anche con Annamaria, mentre Levi era ricercato dai nazisti perché ebreo, nascerà una storia d’amore che finirà proprio nel 1944, quando lo scrittore e pittore conosce, nella casa fiorentina della Ichino, Linuccia Saba, figlia del grande poeta Umberto, anch’essi nascosti lì per sfuggire ai rastrellamenti nazisti.
Linuccia, interpretata da Patrizia Minardi, conquisterà Levi e sarà al suo fianco fino alla morte.
Nel 1946, Levi torna in Basilicata per le prime libere elezioni: saranno chiamate al voto per la prima volta anche le sue contadine, che dovranno scegliere tra monarchia e repubblica. Candidato nel Collegio di Matera Potenza, a Tricarico incontra Rocco Scotellaro, la “Luce del Sud”.
Michele De Ruggieri interpreta se stesso e narra questo incontro e la difesa che suo padre Niccolò, noto avvocato materano, fece di Rocco Scotellaro, quando fu arrestato ingiustamente.
Ulderico Pesce e Batolomeo Tota interpretano invece i due fratelli Antonio e Giovanni Fanelli, di Aliano, cui si parla nel Cristo, uno dei quali coltivò per tutta la vita il sogno di diventare un pittore come Levi.
Infine, Emilio Andrisani, interpreta Eustachio, un materano dei Sassi, trasferitosi a La Martella e che grazie a Emilio Colombo diventerà poi bidello in una scuola di Roma.
Eustachio conosce Levi a Matera, e diventano amici. E quando scende dalla madre a La Martella, su richiesta di Levi, gli porta del pane di Matera. Quel pane, che per Carlo Levi, rappresenterà sempre la prima forma di scultura realizzata dall’uomo.
Coinvolti nello spettacolo anche Nicola Cardinale e Roberto Pietracito, che hanno riprodotto la scena di uno degli eventi di Matera 2019, la Cattedrale costruita con i cartoni.
Le riproduzioni dei quadri di Levi sono realizzate da Franco Artese, i video da Luciano Cascelli, il quadro “I ragazzi dalle calze rosse” è stato messo a disposizione dalla Enzo Ferrara gallery di Matera.
La fotogallery dello prima teatrale di “Luce del Sud. In ricordo di Carlo Levi e Rocco Scotellaro” a Matera (foto www.SassiLive.it)