Architettura, design e luci multicolori per illuminare luoghi e percorsi, a partire dal 19 dicembre prossimo, di Matera capitale europea della Cultura 2019, con la manualità e la creatività dei laboratori del progetto “Lumen Social Light”, promosso dalla Fondazione “Matera-Basilicata 2019”. L’iniziativa, sostenuta dall’Enel, è stata illustrata in serata a Matera a Casino Padula, quartier generale dell’Open design school, e sta coinvolgendo studenti delle scuole medie superiori, cittadini e aziende di allestimento di luminarie.
Attraverso i progetti di Matera 2019 Lumen e Social Light la città di Materaverrà “vestita di luce” grazie al contributo dei cittadini e al sostegno di Enel, in vista delle celebrazioni di Matera Capitale Europea della Cultura.
Come ha spiegato Tommaso Santoro Cayro, project manager della Fondazione Matera Basilicata 2019, Lumen reinterpreta l’antica tradizione delle luminarie dando vita a grandi architetture luminose a forma di map pointer, ovvero i puntatori delle mappe di geolocalizzazione, che saranno collocate nei principali accessi e quartieri della città, in modo particolare quelli più periferici, e lungo i percorsi connessi agli eventi di Matera 2019. L’idea nasce da una suggestione della light designer romana Giovanni Bellini che circa un anno fa è stata chiamata dalla Fondazione per sviluppare il progetto contenuto nel dossier di Matera 2019. Dopo i primi sopralluoghi in città, la Bellini ha ripercorso in maniera virtuale le strade attraversate fisicamente, servendosi proprio delle mappe digitali. Da qui l’idea di unire un elemento globale, quale appunto il puntatore digitale, a un elemento della tradizione locale quale le luminarie, che nella città di Matera trovano la loro massima espressione in occasione dei festeggiamenti per la Madonna della Bruna. Per realizzare le grandi architetture luminose (5 metri per 3 metri), sono stati organizzati dei laboratori partiti già ieri mattina e che per tutti i weekend di ottobre vedranno protagonisti, in mattinata, gli studenti di due istituti superiori materani (IPSIA “Leonardo Da Vinci” e ITCG “Loperfido – Olivetti”) e, nel pomeriggio i cittadini, presso la sede di Open Design School, coinvolti in operazioni di trattamento del legno che fa da base alle istallazioni, carteggiatura, stuccatura e pitturazione. A supportare il loro lavoro ci saranno alcuni artigiani locali, cui è affidato il compito di realizzare le strutture portanti in legno. Un’altra parte di architetture luminose sarà realizzata invece da alcune delle maggiori aziende di luminarie del Sud. Una volta completate le strutture, si procederà all’istallazione delle lampadine e il fissaggio delle strutture in 15 punti strategici della città.
Con Social light il progetto di valorizzazione della risorsa luminosa assume poi una dimensione, appunto, sociale. Fra novembre e dicembre i cittadini sono chiamati a “farsi luce”, costruendo un elemento luminoso di piccole dimensioni, da poter portare con sé, appendere al balcone o alla porta della propria abitazione, e uno da donare alla città per illuminare i percorsi che connettono i punti in cui sono state collocate le grandi istallazioni di Lumen. Anche in questo caso Giovanna Bellini ha immaginato degli elementi luminosi circolari che, da un lato, riprendono la forma tradizionale del setaccio e del tamburello, dall’altro ricordano il pallino azzurro che crea la connessione fra due punti nelle mappe di geolocalizzazione. Per rendere l’oggetto portatile, verrà montata su di esso una cinghia in tessuto ed un piccolo pannello solare con una batteria di accumulo, che consente la ricarica nelle ore diurne e l’illuminazione in quelle notturne. Nella fase di prototipazione di tali oggetti sono state coinvolte due realtà locali, l’azienda Frascella e l’azienda Calia.
Massimiliano E. Burgi, responsabile della dimensione “città e cittadini” della Fondazione Matera Basilicata 2019, ha spiegato che i workshop di Social Light si svolgeranno presso dieci realtà cittadine che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere le attività laboratoriali: la Cooperativa di comunità Primear insieme a La Città essenziale, le associazioni RisVolta e Giallo Sassi, l’Unitep, il Plesso Nitti dell’Istituto comprensivo “Pascoli”, l’Associazione Italiana Persone Down – Matera, il Centro Diurno ASM, l’Associazione Il Quartiere si muove di San Pardo (che ha alle spalle una grande esperienza nella realizzazione di luminarie attraverso il riciclo degli oggetti), l’associazione Genitori h24, gli Scout CNGEI e AGESCI. Altre realtà stanno manifestando la loro disponibilità ad aderire al progetto. Fondamentale sarà inoltre la collaborazione con l’Associazione Maria SS della Bruna, che darà vita a delle istallazioni specifiche in occasione della Festa del 2 luglio, e con il Comune di Matera – di cui ha portato i saluti l’assessore alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli – , immaginando insieme una connessione natalizia con il progetto, attraverso il coinvolgimento speciale delle scuole. Nel 2019 i laboratori verranno inoltre replicati per consentire anche ai “cittadini temporanei” di realizzare e portare poi con sé il proprio oggetto luminoso.
A sostenere il progetto Lumen/Social Light non poteva che essere Enel, uno dei principali operatori integrati globali nel settore dell’energia elettrica, da sempre impegnata nella promozione dell’arte e della cultura. “Abbiamo sin da subito voluto sposare questo progetto di Matera 2019 dedicato ad un uso virtuoso della luce mediante la partecipazione della collettività – ha sottolineato Angelo Di Giovine, Responsabile Affari Istituzionali Territoriali Puglia e Basilicata di Enel -. ENEL nell’ambito delle proprie attività, da sempre, opera nel settore dell’illuminazione pubblica e di quella artistica; moltissimi sono i monumenti sui quali siamo intervenuti e che attraverso la luce diventano ancora più belli e imponenti. E’ a tutti evidente che nel tempo, la luce, da risorsa che, illuminando la notte, ha consentito la socializzazione, ha subito un’evoluzione, trasformandosi in elemento intelligente, funzionale al risparmio energetico, e si è arricchita di nuovi significati. Il progetto di Matera 2019 è piaciuto ad ENEL per la sua capacità di interpretare questi nuovi significati, passando dal concetto di “punto luminoso” ad un qualcosa che diventa fluido e mobile, e che accompagnerà il cammino di ogni cittadino di Matera. Non potevamo perciò non cogliere questa preziosa occasione, tappa di avvicinamento a “Matera 2019”, perché crediamo fortemente in questo percorso e vogliamo dare il nostro sostegno alla Fondazione Matera Basilicata 2019 per traguardare insieme quello che di sicuro sarà un successo per tutta la città, per la regione e per il nostro Paese”.
Da lunedì 8 ottobre sarà possibile iscriversi ai laboratori di Social Light inviando una mail all’indirizzo lumen@matera-basilicata2019.it o compilando il form presente sul sito www.matera-basilicata2019.it .