Da sempre il Presepe è il simbolo del Natale : luogo materiale e spirituale, in cui si realizza il mistero dell’Incarnazione. Vi domina un’atmosfera rarefatta, irreale e silenziosa, l’impressione di chi osserva è che anche il tempo e la storia, per un attimo si sono fermati a contemplare l’ evento degli eventi.
La rappresentazione scenica del Presepe ha, comunque, una storia antichissima: già nelle catacombe romane alcuni semplici affreschi presentavano l’importante evento della Natività , la tradizione però tende a datare la nascita del Presepe all’anno 1223, quando S. Francesco fece portare in una piccola grotta, a Greccio, una mangiatoia, un asinello e un bue, dal suo fedele seguace, Giovanni Vellita.
Nacque così un patrimonio liturgico della Chiesa e del popolo di Dio, sotto forma di sacra rappresentazione, che si tramanda nei secoli.
Quest’anno in occasione del Santo Natale, è stato allestito nell’ atrio della Scuola Elementare “F. Caggiani” di Pomarico, un “Maestoso Presepe” , in ricordo del Prof. Antonio Bonavista, prematuramente scomparso nel 2011.
Il Presepe realizzato dalla sorella Anna, in collaborazione con le maestre, ha come sfondo un quadro dalle dimensioni di m. 2,50×1,85 , e rappresenta un fascinoso scorcio di Pomarico.
L’opera fu dipinta nel 1982 dallo stesso Prof., all’età di 15 anni , come scenografia per una recita dei bambini della stessa scuola.
Il quadro fu recuperato e restaurato nel 2012, da Anna Bonavista e nello stesso anno, fu utilizzato dal “Comitato Vivaldiano Antonio Bonavista” , come sfondo per l’allestimento di un “Presepe Scenografico”, nel Palazzo Marchesale .
Per non dimenticare, la famiglia Bonavista, il 7 aprile scorso, ha donato il dipinto alla scuola elementare, affinchè possa ricordare il talento artistico-culturale e l’ amore che Antonio aveva per il suo amato paese.
Lunedì 21 dicembre c.m. verrà inaugurato , alla presenza di autorità locali , con un concerto di canti natalizi, a cura dei bambini della suddetta scuola.
L’intramontabile tradizione del Presepe, attraverso la sua muta espressività figurativa, continuerà ancora a richiamare piccoli e grandi ,col messaggio della culla di Betlemme, nelle parole degli angeli: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace tra gli uomini di buona volontà” (Lc. 2,14).
Dic 18