Mercoledì 9 dicembre 2015 alle ore 18,30 presso lo Studio Arti Visive a Matera in via delle Beccherie 41 è in programma l’inaugurazione della personale della fotografa Maria Mulas intitolata “Sospetto”.
“Una serie di lavori inediti che mettono alla prova. Fasci di luce che tagliano tende e finestre, paesaggi metropolitani in giro per l’Europa e scorci isolani catturati mediati dal riflesso. Maria Mulas dà vita ad una serie di “osservazioni” del naturale, del quotidiano attraverso una doppia lente: quella della sua Lumix e quella del suo unico spirito d’osservazione, creando uno spazio lirico contando sulle risorse del riflesso” (A. Scaramuzzino).
Maria Mulas, nata a Manerba del Garda nel 1935, è una delle più grandi fotografe italiane. Ha iniziato la sua attività fotografica a Milano verso la metà degli anni sessanta. Tra il 1965 e il 1976 ha realizzato soprattutto fotografie di teatro e ritratti e,nello stesso tempo, ha condotto una ricerca sui riti cosiddetti “sociali”.
Ha esposto nelle maggiori gallerie italiane (dal chiostro dello Juvarra a Torino alla galleria “Il Milione” di Milano) e partecipato alla Biennale di Venezia. Molti i suoi autoritratti e i ritratti di artisti, intellettuali, personaggi di rilievo internazionale (Henry Moore, Keith Aring , Giorgio Streler , Andy Warhol). Alcune sue opere sono esposte presso importanti musei d’arte moderna e contemporanea (Sidney, Pechino ed Edimburgo).
La mostra resterà aperta sino al prossimo 31 dicembre.
“Sospetto” di Maria Mulas, a cura di Antonella Scaramuzzino
Una serie di lavori inediti che mettono alla prova. Fasci di luce che tagliano tende e finestre, paesaggi metropolitani in giro per l’Europa e scorci isolani catturati e mediati dal riflesso. Maria Mulas dà vita ad una serie di “osservazioni” del naturale, del quotidiano attraverso una doppia lente: quella della sua Lumix e quella del suo unico spirito d’osservazione, creando uno spazio lirico contando sulle risorse del riflesso. Quanti di noi si accorgono delle nuvole riflesse? Quanti di noi guardano solo ma non osservano? Un artista deve osservare. Lei ci regala la sua visione da attenta osservatrice e scopritrice della realtà che ci circonda, ci mette alla prova, genera in noi “sospetto” e ci chiede di scrutare con attenzione. Ancora un lavoro sulla luce. Lo studio che porta avanti da più di quarant’anni, il chiaro-scuro volutamente evidenziato sul volto dei migliaia di artisti che ha ritratto e adesso l’immagine riflessa restituita da tutto ciò che ci circonda. Siamo circondati. Ci invita ad una visone del mondo intorno non solo a 360 gradi, ma oltre: il guardare si distacca dalla superficialità e dal parziale per entrare nelle sfere del complesso.
Un invito all’attenzione di chi si sente immerso totalmente nella vita, proprio come l’artista stessa, tanto da scorgere i riflessi della luce sui muri di Stromboli all’ora del tramonto e l’incombenza di un cielo che si scontra in una pozzanghera.
Il mondo che si riflette nel mondo e dentro di esso spesso l’immagine di un Uomo, le sue mani, quasi come un autografo dell’autrice. Lo specchio è solo uno, eppure, per la fisica dei riflessi, specchia entrambi, nello stesso istante. E fa uno di due.