Dal centro salentino di Sogliano Cavour alla città dei Sassi. Mario Diso presenta a Matera nei locali a piano terra dell’ex ospedale San Rocco la mostra di pittura “Le tavole di Matera”. La mostra, inaugurata nel pomeriggio, si potrà visitare tutti i giorni sino al 6 dicembre 2015. L’evento è stato organizzato da Pierluigi Diso, con il patrocinio del Comune di Sogliano Cavour e la collaborazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e della Fondazione Orchestra Lucana. L’incontro inaugurale, alla presenza dell’autore leccese, ha coinvolto Pierluigi Diso, Biagio Lafratta della soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, Franco Martina e Angelo Palumbo. Nelle sue opere, attraverso la creatività della sua fantasia, Mario Diso esprime sulla tela, sulla carta, sulle lastre radiografiche, ma soprattutto sulle “Tavole di Matera”, la sua sensibilità nei confronti dell’arte. Con questa mostra l’artista conferma che anche Matera è diventata musa ispiratrice per le sue opere pittoriche, che sono anche il frutto dell’esperienza maturata negli undici anni trascorsi in Brasile, dove ha svolto l’attività di arredatore. Dalle opere emerge in maniera dirompente anche la cultura del luogo natio, la sua fantasia creativa, il senso spiccato del colore. Numerosi gli apprezzamenti da parte dei critici d’arte in occasione delle varie esposizioni personali e collettive, cui ha partecipato, ricevendo importanti segnalazioni e riconoscimenti. Di seguito riportiamo le recensioni di Giovanni Giangreco, Franco Palumbo, Vittorio Balsebre, Franco Martina e Mariangela Lisanti.
Mario Diso ha scoperto di essere un pittore nella maturità; all’inizio tutto gli sembrava un gioco, ma, con il passare del tempo, o meglio a furia di riempir tele e superfici di colore, ha avvertito un legame indissolubile che si era creato tra lui e la pittura che non gli consentiva più di giocare soltanto con i colori e i pennelli, ma di intavolare un dialogo con se stesso e con il mondo attraverso la quotidiana frequentazione dell’arte. Mario Diso dipinge con la foga di un adolescente e la leggerezza di chi ha carpito pienamente tutti i segreti della tavolozza e ne ha interiorizzato la valenza cromatica e la potenza simbolica. La sua è una pittura che costringe a pensare, a riflettere e non lascia assolutamente tranquilli, dopo che la si è conosciuta. Diso è interprete dei valori e dei sentimenti dell’umanità che rappresentano un messaggio percepibile e condivisibile, che riempie il cuore e la mente di chi guarda le sue opere. La maturità della sua vita ha rappresentato l’anelito ad aprirsi verso gli altri con un linguaggio spontaneo e universale e a un tempo comprensibile nella sua sintassi e di semplice comunicazione nei contenuti, pregno di quei valori autentici che accomunano gli uomini nel quotidiano susseguirsi degli eventi della vita: quello dell’arte. In poco tempo è riuscito a formulare un tipo di espressività fatta di solo colore basata su una creatività istintiva; a guidarlo è il bisogno di esprimersi senza progettare composizioni o schemi figurativi o piani prospettici per la superficie dell’opera; l’urgenza creativa lo porta a riempire vuoti con il colore che, dove prendono forma, assumono caratteristiche o valenze compositive che sono quelle di chi guarda e vi riconosce quello che sente di riconoscersi. Il sentimento dell’arte è un po’ come quello della fede: non può essere ingabbiato entro una struttura fatta di regole, limiti, adempimenti, di tecniche, materiali, luoghi o tempi della creazione. E’ la rappresentazione visiva dell’emozione provocata dagli eventi quotidiani, dai pensieri, dal piacere e dall’esplosione della fantasia; da tutto ciò che provocano gli accadimenti del vivere, delle speranze, delle preoccupazioni, dalle paure, dai momenti di felicità e di allegria, dalla voce dello spirito; insomma dal senso della vita.
Giovanni Giangreco
Mario Diso è un’artista che si muove tra sentimenti, fantasia, creatività e grande passione per l’arte, per la sua pittura astratta e casuale, che è sempre presente in ogni opera. Mario Diso disegna e “groviglia”, lasciando guidare la sua mano dall’inconscio in una sorta di ricerca di pittura pura; è come se volesse cogliere direttamente dal suo animo la poesia che sta nei bei colori, nella musica, nella delicata armonia dei segni grafici. Nelle sue opere astratte l’artista si affida molto alla causalità della combinazione del segno e del colore, tanto che l’intervento del suo pennello lo lega a quell’imprevedibilità che esso comporta e che traduce quel senso di fascinosa scoperta che si accompagna alla creazione artistica man mano che l’immagine prende forma.
Franco Palumbo
Nelle opere di Mario Diso vi è la modernità come libertà di sperimentazione delle forme. Egli ha condiviso le sue scelte per aver messo a frutto nell’elaborazione delle immagini tutte le potenzialità tecniche ed espressive, lavorando con mezzi e materiali diversi. La tavola e gli acrilici li usa perché la sua è una pittura di getto, istantanea: l’opera deve venire subito fuori.
E’ uno sperimentatore di espressioni artistiche, di linguaggi e codici visivi dell’immagine astratta che ricerca e ritrova con l’utilizzo di colori forti e vivaci.
Vittorio Balsebre
Sassi e Salento uniti da un ponte ideale fatto di arte e storia, la comune appartenenza a quella che fu ” La terra d’Otranto” , e dalle tanti menti e mani della creatività che negli anni hanno colmato le distanze tra due comunità con tratti di grafica o di pennello o modellando i materiali più vari lungo i percorsi della memoria. Mario Diso, artista di Sogliano Cavour (Lecce), espone a Matera con alcuni tra i più interessanti lavori della sua corposa produzione, che sembrano ispirati e ambientati negli antichi rioni di tufo, tra i contorni delle case grotte e i colori dell’habitat rupestre, dove visse per secoli una comunità semplice e forgiata alle fatiche del quotidiano. Provate a fissarne i tratti, le geometrie che incastonano paesaggi e manufatti , ”illuminati” da una capacità rappresentativa ”originale” e ”vissuta” propria della cultura mediterranea e contadina. Mario Diso, artista di grande sensibilità, può essere considerato tra i rappresentanti più impegnati nello studio delle arti visive, con tanta voglia di sperimentare, creare, rappresentare e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio antico e lungimirante del dialogo fra culture, che arricchisce con la creatività di un’opera d’arte il patrimonio comune dei popoli mediterranei.
Franco Martina
Mario Diso, artista salentino, che con la creatività della sua fantasia esprime sulla tela, sulla carta, sul legno e sulle lastre radiografiche la sua sensibilità, è diventato una vera e propria conferma per l’arte salentina. L’esperienza della vita del pittore di Sogliano Cavour, piccolo centro del Leccese, è contrassegnata anche da undici anni trascorsi in Brasile, dove ha svolto l’attività di arredatore; la cultura del luogo natio, la sua fantasia creativa, il senso spiccato del colore sono parte integrante delle sue opere. Tanti sono stati gli apprezzamenti da parte dei critici d’arte che lo hanno invitato a partecipare a collettive d’arte, dove ha ricevuto importanti segnalazioni e riconoscimenti. La pittura di Mario Diso è una pittura senza tempo realizzata di getto, sotto l’impellenza della creatività, che sgorga, apparentemente, da un magma espressivo che travolge la composizione e la progettazione delle superfici e che, invece, esprime un senso logico e compiuto di una sua idea della vita. L’artista è interprete dei valori e dei sentimenti dell’umanità che rappresentano un messaggio percepibile e condivisibile, che riempie il cuore e la mente di chi guarda le sue opere. La città dei Sassi rivive in tanti suoi dipinti, dove, così come tante volte ci ha spiegato Franco Palumbo, esponente di rilievo della cultura materana, i suoi sentimenti, la fantasia, la creatività e la grande passione per l’arte prendono vita.
Mariangela Lisanti
La fotogallery della mostra di Mario Diso (foto www.SassiLive.it)