Farà sicuramente discutere la mostra fotografica Mater(i)a P(i)etra di Carlo Solito, inaugurata in mattinata nella sala Levi del Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera. L’iniziativa è la prima mostra di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 promossa dal Polo Museale nel prestigioso contenitore culturale di piazzetta Pascoli a >Matera.
II fotografo, regista e scrittore Carlos Solito propone di volta in volta un paio di scatti, uno per Matera e uno per Petra, per cercare analogie nelle scene rappresentate. Un tentativo coraggioso ma che molto spesso non riesce ad ottenere l’effetto desiderato, visto che la Matera raccontata attraverso gli scatti è una città “ricostruita” attraverso scene che devono andare in sintonia con quella abbinata a Petra. spesso le scene rappresentate non sono proprio quelle che si possono osservare all’interno dei nostri antichi rioni e nel centro storico. E’ una lettura particolare della città dei Sassi, toccherà adesso ai visitatori giudicare se l’artista ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato cercando di raccontare Matera capitale europea della cultura e Petra, che a suo modo è lo specchio vivente della città lucana.
Michele Capolupo
Di seguito la scheda della mostra Mater(i)a P(i)etra di Carlo Solito.
Matera e Petra due città scolpite nella roccia, due città dalla straordinaria storia millenaria, due città uniche gemellate Unesco e, con le proprie peculiarità rupestri, a latitudini differenti, fiori all’occhiello di territori che le abbracciano disegnando una cornice di geografia, natura, paesaggi d’uomo che invitano a un viaggio, alla scoperta. Diecimila anni di storia racchiusi nella pietra. Questa è Matera, tra le città abitate più antiche al mondo, con radici che affondano negli albori della civiltà in un passe partout di rocce testimoni di un presente che è passato e un ineguagliabile “futuro primevo”. È come osservare una struttura vivente che, nutritasi dei popoli che l’hanno abitata o attraversata nella storia, è riuscita a mantenere un’identità solida e ben definita, caratterizzata dal suo attaccamento alle tradizioni, alla storia, alla cultura. In Giordania, a migliaia di chilometri di distanza, Petra è a suo modo lo specchio vivente della città lucana. Anch’essa scavata nella roccia, la capitale degli antichi Nabatei è un ventre materno che ha dato vita e ospitalità ad antiche civiltà.
Patrimoni dell’Umanità, i due siti sono il pretesto per “addentrarsi” in Basilicata e Giordania, i due rispettivi territori d’appartenenza, per scoprirne le bellezze e le peculiarità del must paesaggistico, artistico, storico e antropologico.
Su questo invito, dalla Lucania al Regno Hashemita, nasce il progetto fotografico Mater(i)a P(i)etra. Un reportage sulla reciproca essenza che esalta i silenzi, l’umanità e l’arcaico sacro di queste uniche sorelle di pietra. Un viaggio in 80 fotografie – suddivise in 40 coppie – dal forte potenziale visivo, narrativo, concettuale, analogico e simbolico dove i luoghi, le atmosfere e soprattutto il racconto umano, propongono un itinerario e un dialogo ideale dall’altipiano della Murgia alla sponda orientale del fiume Giordano.
Per accedere alla mostra è necessario essere in possesso del passaporto Matera 2019.
La mostra è visitabile durante le ore di apertura del Museo di Palazzo Lanfranchi (foto www.SassiLive.it)