Giovedì 1 giugno 2023 alle ore 18 nella Fondazione Le Monacelle in via Riscatto a Matera e alle ore 19 nel complesso rupestre dell’Hotel San Giorgio in via Sette Dolori a Matera è in programma l’inaugurazione della mostra “Cruciale – 26 croci di Giulio Iacchetti” a cura di Rosaria Copeta e Stefania Galante. La mostra resterà aperta fino all’1 gennaio 2024.
Di seguito il testo relativo alle opere di Giulio Iacchetti a cura di Rosaria Copeta e Stefania Galante
Fondendo “lavoro e passione, artigianato e industria, mani e cuore”, con il fine ultimo della felicità e non del guadagno (Iacchetti, 2021), Giulio Iacchetti dà vita a progetti capaci di stimolare il pensiero e di liberare la fantasia. Sia che si tratti di un lavoro per un’azienda o di ricerca personale, i suoi oggetti sono disobbedienti compagni di vita che raccontano il lavoro prezioso di imprese e artigiani, “objets à réactionpoétique”, in grado di suscitare una reazione, un sentimento, un’emozione.
Cruciale, infatti, non è una semplice esposizione di oggetti che evocano il segno della croce, ma si offre come un’occasione per riflettere su questo simbolo che da duemila anni abita il mondo che ci circonda restituendo valenze rappresentative e riconoscimenti identitari.
È una ricerca personale ed ininterrotta di Giulio Iacchetti, che si compone, originariamente di venti oggetti, oggi ventisei, che ben esemplificano il suo approccio progettuale. L’indagine attenta sulla forma della croce ottenuta attraverso studi sulla modularità, per sottrazione o per addizione, o attraverso le peculiarità costruttive di diversi materiali, è, infatti, il presupposto per creare incroci di più ampie riflessioni, punto di partenza per l’osservatore per cercare significati che sente a sé più prossimi. “La croce ci interroga, ci guarda, prima di essere guardata, e il nostro sguardo, da più di duemila anni, è calamitato verso il punto focale dell’incontro dei due assi ortogonali: quel punto è il centro del mondo.” (Iacchetti)
Gli oggetti, in alcuni casi, rimandano al vivere quotidiano, introiettando la lezione novecentesca del ready made ma rendendola ancor più dirompente proprio grazie al rapporto formale e all’intersezione di significati simbolici con la croce.
A distanza di dieci anni dalla prima edizione, Cruciale è, ancora oggi, l’espressione di quella che potremmo considerare la poetica del fare progettuale di Iacchetti: un’“attitudine alla sintesi” che porta ad una “pace formale” (Iacchetti, 2022), in cui il contenuto, che è narrazione e significato, è parte del valore degli oggetti che li rende duraturi nel tempo.
La proposta di Cruciale a Matera nasce dall’idea che il Sud Italia sia un luogo d’elezione per accoglierla, perché, in questi territori, la permanenza di riti e rituali nella vita quotidiana ha favorito anche il permanere di simboli e di significati simbolici negli oggetti, spesso sospesi tra valore religioso e profano.
Il percorso espositivo che si snoda all’interno dei Sassi come una via Crucis, inedito rispetto alle precedenti edizioni, rappresenta una sorta di rituale contemporaneo, “in grado di far dialogare in maniera produttiva la cultura dei luoghi con quella del prodotto, la dimensione sociale e quella individuale, la sfera del sacro con quella del profano”. (Pils – Trocchianesi, 2021)
In questo dialogo si potrà cogliere, senza dubbio, la capacità di Iacchetti di instaurare un rapporto tra la sua dimensione immaginativa e culturale e creativa e quella dei luoghi nei quali si trova a operare, e la sua capacità di trasformarne l’essenza in forme in grado di coniugare gli aspetti valoriali di entrambi. La mostra di Cruciale a Matera rivela una sorprendente fusione tra il lavoro dell’autore e i Sassi in cui il senso di temporalità sospesa a cui rimanda il segno della croce, è lo stesso che è possibile percepire per le vie del centro, e che invita ad un incedere lento per rimanere “fedeli a tutti i sensi, assaggiare con il corpo la terra che attraversiamo”. (Cassano, 2015)
G. Iacchetti, Semplici formalità, Milano, 2022
G. Iacchetti, in Sguardi sul design contemporaneo. Interviste di Matteo Vercelloni, Milano, 2021
G. Pils – R. Trocchianesi, Design e rito. La cultura del progetto per il patrimonio rituale contemporaneo, Milano-Udine, 2021
F. Cassano, Il pensiero meridiano, Roma-Bari, 2015