L’Istituto Italiano di cultura di Parigi ospita–nell’ambito del Festival de Littèrature & Culture italiennes Italissimo 2019– un’interessante mostra su Carlo Levi e sul suo lavoro di pittore e scrittore tra la capitale francese e Matera. L’artista non è stato soltanto l’autore del famoso libro “Cristo si è fermato a Eboli” o l’intellettuale antifascista al quale Sartre e Simone de Beauvoir rendevano sempre visita durante i loro numerosi viaggi in Italia.
Sin dai suoi esordi artistici Levi si è soprattutto pensato e vissuto come un pittore del dialogo, in particolare con i migliori artisti francesi. A partire dal 1925 Levi ha per un lungo periodo e ripetutamente soggiornato in Francia, soprattutto per motivi politici legati all’attività antifascista a partire dal 1939. I contatti con l’ambiente intellettuale parigino hanno profondamente influenzato la sua sensibilità artistica.
Organizzata con la Fondazione Carlo Levi, la rassegna ”Carlo Levi, pittore-scrittore tra Parigi e Matera” accoglie una trentina di quadri realizzati tra gli anni 1920 e 1950.
La mostra testimonia la forza delle relazioni che Levi ha avuto con la Francia. I ritratti degli amici intellettuali o dei contadini raccontano, con l’espressività dello stile dell’artista torinese, la storia dell’Italia dell’epoca.
Per quanto riguarda i paesaggi di Parigi o della Basilicata risultano essere toccanti e umani proprio come dei ritratti. Nell’esposizione si possono ammirare le fotografie di Mario Carbone che seguì Levi durante i suoi viaggi in Lucania, e documenti che testimoniano l’attività poliedrica di Levi (lettere, fotografie, copertine delle prime edizioni dei suoi libri, cataloghi e brochure delle sue mostre).
“A Levi tutto è esaudito–scrive Sartre nel testo The universal singular–tutto corrisponde,era un dottore,è uno scrittore e un artista per lo stesso motivo:il suo immenso rispetto per la vita; ed è proprio questo rispetto che è all’origine del suo impegno politico e la fonte della sua arte”.
La mostra rimarrà aperta fino al 7 maggio 2019,nelle sale dell’istitute cultural italien,50 rue de Varenne Paris.
Nino Sangerardi