Aqvaworld Bluwellness Family Club, centro wellness polifunzionale di Matera ospita, con il patrocinio di UN Water, organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei problemi legati all’acqua, “Aqva – deserti e monsoni”, mostra fotografica dal tema scottante della desertificazione e delle inondazioni. La mostra sarà inaugurata venerdì 13 dicembre alle ore 11 e resterà aperta per tutto il periodo natalizio.
La piscina indoor più profonda d’Italia ospita, a 11 metri di profondità, la mostra fotografica “Aqua – deserti e monsoni”. Desertificazione e inondazioni, due facce della stessa medaglia con un unico comune denominatore: l’abbandono delle popolazioni dei propri territori. Le cause hanno però natura opposta: da un lato le migrazioni dovute alla scarsità dell’acqua, dall’altro le migrazioni conseguenti alla sovrabbondanza della stessa. È questo il tema della mostra fotografica, progetto artistico dalla connotazione altamente sociale, risultato dell’incontro tra due fotografi di spessore internazionale: G.M.B. Akash, del Bangladesh, e il materano Gaetano Plasmati. Stili fotografici, culture ed esperienze differenti che si fondono in un comune impegno filantropico, nel tentativo di coinvolgere i visitatori in uno straordinario viaggio per immagini che propone temi e realtà distanti dall’occidente, ma che dovrebbero far riflettere. La mostra fotografica affronta due temi: la carenza e l’abbondanza dell’acqua; argomenti al centro dell’interesse della “UN Water” (www.unwater.org), l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei problemi legati all’acqua. Il percorso di Plasmati si snoda tra le dune e le pitture rupestri dell’Acacus e del Tassili N’Ajjer in Algeria, il grande Sahara, i mercati delle mitiche città carovaniere Timbuctù, Djennè, Agadez, Niamey e Djanet. I fotogrammi di GMB Akash, viceversa, raccontano una condizione esattamente opposta: la popolazione del Bangladesh che convive pericolosamente con il rischio di cicloni e inondazioni, con più di 100 milioni di persone che vivono in aree rurali a rischio inondazioni. Due terzi del Paese è a meno di 5 metri sul livello del mare e, in un anno medio, un quarto del Paese è sconvolto da inondazioni. Due mondi narrati da fotografi sensibili e maturi con esperienze diverse in differenti aree del pianeta.
Si dice che l’acqua sia l’elemento base che ci ha dato la vita e dove l’uomo, fin prima di nascere, trova la sua linfa vitale per formarsi. Se ben utilizzata l’acqua apporta numerosi benefici, contrariamente può arrecare notevoli disastri, come dimostrano le alluvioni che hanno, di recente, devastato il territorio del Metapontino. Aqvaworld Bluwellness Family Club, sempre attento ai temi di attualità, ha deciso di ospitare una mostra di così degno spessore sott’acqua nella piscina profonda 11 metri. Proprio a causa dei vari disagi causati da Nettuno nel nostro territorio, venerdì 13 dicembre alle ore 11:00 si terrà una conferenza stampa su come poter affrontare un così grave problema.
Ciclone Nettuno: i danni in pillole – Il maltempo in Basilicata ha messo in ginocchio il Materano. “Nel corso del primo fine settimana di dicembre si è abbattuto sull’intera Regione, e in particolar modo sulla provincia di Matera, un ciclone di inaudita violenza. Raffiche di vento e piogge ininterrotte che per oltre 36 ore – si legge nella nota – hanno vessato un territorio già devastato da diverse alluvioni e in particolar modo da quella del 7 ottobre scorso”. Un’emergenza dalle proporzioni abnormi che tra esondazioni di fiumi, frane e smottamenti non dà tregua, tra gli altri, alle nostre unità impegnate ininterrottamente a fronteggiare “…uno scenario apocalittico che si è consumato in soli due giorni durante i quali l’Amministrazione, nonostante le esigue disponibilità economiche e le modeste risorse umane e strumentali, ha profuso sforzi indicibili per contrastare la deriva totale a cui questo ciclone ci ha costretti” – chiude la nota. «… I gravissimi eventi atmosferici che hanno, ancora una volta, colpito il nostro territorio chiedono la medesima attenzione riservata ad altre Regioni e, nel contempo, la Regione Basilicata deve essere consapevole – chiosa il Presidente della Provincia Franco Stella – che se lo Stato ha bisogno del petrolio lucano, i lucani hanno bisogno di risposte nazionali. Pertanto, al fine di scongiurare il collasso definitivo di una provincia, che già da una stima provvisoria, ma destinata a crescere, conta danni per circa 50 milioni di euro, è urgente che le SS.LL., ognuna per le rispettive competenze, voglia adoperarsi per il riconoscimento dello stato di calamità per la Basilicata e per rendere subito disponibili le risorse necessarie». (Fonte: Basilicatamagazine.it)