Dieci giovani artisti provenienti da diverse regioni italiane e da Santiago del Cile, a Matera da domenica scorsa, hanno creato e allestito le loro opere per consegnarle al pubblico della mostra “Luoghi per sottrazione”. La collettiva sarà inaugurata giovedì 27 luglio alle ore 18,30, nelle sale espositive della Fondazione Sassi, in via San Biagio a Matera, e vede al debutto in veste di curatore il ventisettenne lucano Valerio Vitale, che proprio presso la Fondazione Sassi sta compiendo il suo percorso di crescita professionale.
David Scognamiglio, Anita Calà e Annalisa Ferraro, Alessio Ancillai e Daria Paladino, Marina Berardi, Eva Trevisan, Valerio Sammartino, Silvia Monacelli, Roberto Marchese sono, invece, i protagonisti della mostra che rappresenta la fase finale di un percorso che la Fondazione Sassi ha avviato lo scorso mese di febbraio, attraverso la call for artist under 35 denominata, appunto, “Luoghi per sottrazione” e che ha visto la partecipazione di 52 artisti provenienti non solo dall’Italia ma anche da Australia e Cile.
Il bando, a partecipazione gratuita, rientra nel progetto “The Young people’s window”, presentato per il Piano delle Attività Culturali della Regione Basilicata.
La Fondazione Sassi ha voluto, così, offrire agli artisti under 35 spazi d’espressione e possibilità di misurarsi nella realizzazione di progetti, supportandoli nella realizzazione delle loro opere: la proprietà delle opere è e resta degli artisti, mentre il ruolo della Fondazione è quello di mettere a disposizione le sale espositive, materiali e mezzi per l’allestimento, nonché fornire agli artisti la residenza creativa.
Il bando ha previsto diversi ambiti espressivi, dalla visual art (pittura su qualsiasi tipo di supporto, fotografia, etc), alla scultura, all’installazione, alle proiezioni e arti digitali, alle performance. Un solo vincolo: il tema “Luoghi per sottrazioni”, al quale attenersi. I giovani creativi, infatti, hanno pensato e proposto opere strettamente legate agli antichi rioni in tufo di Matera e alla storia della città. La valutazione finale è stata fatta da una giuria di esperti composta da Fiorella Fiore, Silvia Padula e Tommaso Strinati.
“Questa mostra collettiva vuole essere, insieme, esperienza di incontro e rappresentazione della sottrazione come luogo – spiega il curatore Valerio Vitale -. Matera, i Sassi, come ‘città di sottrazione’: dalla costruzione delle antiche case per estrazione di materia, ai percorsi ipogei del sistema di raccolta delle acque, fino alla sottrazione identitaria, causata dall’obbligato trasferimento degli abitanti in una città nuova. La ‘sottrazione’, dunque, declinata sotto ogni aspetto ambientale, storico, antropologico, che appartiene alla storia dell’umanità. La ‘sottrazione’ che è negazione, vuoto, ma anche luogo da riempire nuovamente, quindi pronto ad accogliere, o da rivalutare nella bellezza dell’assenza di superfluo.
“Il risultato di questa chiamata alle arti è stato straordinario, senz’altro al di sopra delle aspettative – conclude il presidente della Fondazione Sassi Vincenzo Santochirico-. Abbiamo avuto la possibilità di apprezzare e lavorare su proposte creative di assoluto livello, che sono certo raccoglieranno il favore del pubblico che da domani e per un mese potrà ammirare questi lavori”.