Venerdì 14 giugno 2019 alle ore 19.30 nello Studio Arti Visive in via delle Beccherie 41 a Matera è in programma l’inaugurazione della mostra “Nel silenzio degli spazi infiniti. Omaggio a Giacomo Leopardi” di Marisa Settembrini.
Lo Studio Arti Visive di Matera in occasione della ricorrenza del bicentenario dell’Infinito di Giacomo Leopardi presenta una personale di Marisa Settembrini dedicata all’idillio del poeta di Recanati.
A partire da venerdì 14 giugno sino a domenica 23 giugno 2019 lo spazio espositivo di via delle Beccherie, n. 41 ospita quindici teleri (cm 180 x 90). Come scrive Carlo Franza (Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico de “Il Giornale”): “la rappresentazione dell’infinito messa in piedi da Marisa Settembrini, illustre artista del Brera a Milano, anche nella sequenza della “Rosa” o del “Ritratto di Leopardi” va letta come indagine sulla transitorietà del tempo e delle cose, sul decrescere della rosa e sul suo sfiorire, come pure sul ritratto e il volto del poeta che ne contiene la sua vita vissuta. In questo movimento l’evento artistico della Settembrini si è venuto ad esaurire con l’atto stesso della creazione. Arte non è dunque la pittura eseguita ma l’atto di eseguirla. E se l’arte è eseguire un gesto, il valore artistico sta soprattutto nel gesto stesso, in secondo luogo nel prodotto di quel gesto. Tra i vari gesti simbolici della Settembrini, quello di raccontare e assemblare la tela riassume il concetto di rappresentazione dell’infinito. Questo atto si impone come azione di ricerca e apertura verso uno spazio fisico e reale (il bosco, il giardino, la siepe, i fiori, l’orizzonte, l’accavallarsi infinito di ore e giorni) anche se infinito. La superficie stessa dei teleri, tra vuoti e pieni, come scenari aggettanti, è entrata in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali. Tutto è qui giocato su collage-dècollage, su racconti di simbologie mitizzate, con cui, specie la luce radente, sottolinea le soluzioni di continuità. “In-finitum” è non solo ciò che è senza fine, illimitato; ma anche non-finito, incompiuto. Visioni che mettono in gioco le categorie del tempo e dello spazio. Ecco che con i teleri espressi e lavorati da Marisa Settembrini ci viene proposto con questa mostra “Omaggio a Leopardi” sia un viaggio alla ricerca del concetto di infinito nelle sue diverse accezioni, che” l’espressione del “senso cosmico dell’infinito e il prevalere della natura su tutto, come nel caso dell’installazione del bosco-siepe, spoglio e disadorno ma anche vegetante.”
Tale progetto espositivo unisce idealmente la città di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 a Recanati nella comune celebrazione del Poeta cui la nostra regione ha dedicato in passato altre iniziative come la giornata di studi, tenutasi a Valsinni (MT) nel maggio del 1996, sul tema della solitudine in Isabella Morra, poetessa lucana morta tragicamente, e Giacomo Leopardi, organizzata dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani e la Pro Loco di Valsinni, ed una mostra di documenti leopardiani allestita nel Castello dei Morra. Nello stesso 1996, promossa dallo Studio Arti Visive di Matera in collaborazione con la D’Ars di Milano, una mostra itinerante dal titolo “31 artisti per Isabella Morra” fu ospitata a Matera, Roma, Milano e Recanati.
La mostra sarà aperta tutti i giorni (festivi esclusi) sino al 23 giugno 2019 dalle ore 19.00 alle ore 21.00.
Biografia di Marisa Settembrini
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale di Brera a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano nel Capo di Leuca. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova ¬figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio, Mantova, ecc. ) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Berlino, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. Ha vinto il Premio Lyceum per la gra¬fica nel 1984. Negli ultimi anni Ottanta è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le dedica una importante mostra nel Museo di Milano. Invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte in una personale all’Università Bocconi. Invitata nel dicembre 1997 alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso il MIMAC della Fondazione Mons. Tonino Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York, Vaticano, Lugano, Bruxelles, ecc.) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Iseo (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE) 1998; alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998, e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano (LE) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano con una mostra nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre in Piazza Argentina; per poi essere nel 2004 a New York alla Comune Gallery, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per l’esecuzione di un’opera mariana nella Cappella privata del Papa. Esegue per Giovanni Paolo II un grande ritratto, andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Ponte¬fice in Polonia. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo – Trapani, in Sicilia. Nel 2011 viene invitata da Vittorio Sgarbi a partecipare alla 54ma Edizione della Biennale di Venezia. Nel 2010 una grandiosa mostra personale con grandi teleri sul tema del ritratto si tiene a Berlino nella Sala Hoffmann del Plus Berlin, e vi ritornerà nel 2017 con un’altra grandiosa mostra sempre nella Sala Hoffmann del Plus Berlin, dal titolo “il giardino innevato”. Nel 2012 la personale a Firenze al Plus Florence (Il paesaggio abituale) e la personale a Berlino-Plus BerLin; e ancora la presenza alla mostra Capolavori del giardino segreto al Plus Florence di Firenze. Nel 2015 è presente al Grand Tour Italiano – Evento per Expo – Milano ad Artestudio 26 – Milano. Del 2018 è la mostra installazione “Tempus Fugit” al Plus Florence di Firenze. Nel 2018 tiene una significativa mostra personale a Milano nell’Ex – Studio di Piero Manzoni in Brera, dal tiitolo “La partizione delle voci”. Nel 2019, promossa dalla Regione Marche -Assessorato alla Cultura e dal Comune di Recanati – Assessorato alla Cultura tiene nella Chiesa di San Vito una personale dal titolo “Nel silenzio degli spazi infiniti” dedicata al poeta Giacomo Leopardi per la ricorrenza dei 200 anni del famosissimo idillio l’Infinito. E’ stata presente nel 2017, nel 2018 e nel 2019 con mirate installazioni negli Eventi fuori Salone ad Artestudio 26 a Milano in occasione dell’Internazionale Salone del Mobile. Presente in numerose rassegne d’arte, tra cui al Centro D’Arte Lino Malagnini a Saronno nel 1989, allo Studio F22 di Palazzolo Sull’Oglio nel 1991, a Vigevano – Palazzo Ducale nel 1994, Università Bocconi di Milano nel 2014 (Un quadro per studiare), Fabbrica del Vapore – Milano nel 2018 (Omaggio a Pasolini), al Museo Sartori di Mantova, al Museo di Mercatello Sul Metauro – Palazzo Gasparini, Mostre del Liceo Artistico Statale di Brera a Milano (dal 2010 al 2019) a Casteldario Museo Sartori Omaggio a Nuvolari (2018) – Omaggio ad Alda Merini (2017) – Di fiore in fiore (2016), a Palazzo Calderara – Vanzago e allo Spazio Mantegna a Milano nel 2015, al Circolo della Stampa di Milano nel 2016 (Terra Acqua Fuoco Aria), Rassegne ad Artestudio 26 a Milano (dal 2010 al 2019), a Erice e a San Vito Lo Capo nel 2005; a Tricase – Lecce nel 2017 (Come l’Albero) – nel 2018 (Fra cielo e Terra. Omaggio a Girolamo Comi) – nel 2019 (Il miracolo dello sguardo. Omaggio a don Tonino Bello); vince, per la pittura, nel 1994 il Premio Cortina, nel 1995 il Premio Saint Vincent, nel 1996 il Premio Bormio e il Premio Milano, il Premio Turris Magna – Città di Tricase, il Premio delle Arti – Premio della Cultura, il Premium International Florence Seven Stars nel 2017, il Premio Artecom per la Cultura nel 2018 a Roma alla Biblioteca Vallicelliana. Ancora nel 2018 viene insignita dell’onorificenza di Ambasciatrice dell’Arte da una giuria internazionale al Plus Florence Internatiol Seven Stars. Ha elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di gra¬fica. Ha illustrato con disegni libri e copertine (Don Luigi Giussani di Renato Farina, Pensare il presente in termini di antitesi di Gian Maria Ortes, ritratti per volumi editi dalle Paoline – Milano. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Giulio Carlo Argan a Luigi Carluccio, da Antonio Del Guercio a Enzo Fabiani, da Ferguson a Carlo Franza, da Virgilio Guzzi a Domenico Montalto, da Elisabetta Muritti a Nello Ponente, da Franco Russoli a Roberto Sanesi, da Walter Schonenberg a Marco Valsecchi, e ancora Fulvio Papi.