Con la mostra dal titolo “Realismo esistenziale e sintonie artistiche nell’espressione dell’umano” inaugurata nella storica sede in via delle Beccherie 41 a Matera è partito ufficialmente il 60° anno di attività dello Studio Arti Visive diretto dal poliedrico artista materano Franco Di Pede.
Intorno alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, si formò a Milano, in una particolare temperie culturale e sociale, una corrente artistica innovativa e di grande impatto emotivo legata ad una visione dell’arte cosiddetta “esistenziale” in quanto scaturiva dal tentativo di “riscoperta” della dimensione dell’umano non disgiunta da una feroce critica nei confronti della realtà e della società del tempo.
Racchiusi nella definizione di “realismo esistenziale” coniata nel 1956 dal critico Marco Valsecchi, operarono come gruppo, per circa un decennio, artisti del calibro di Giuseppe Banchieri, Floriano Bodini, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Tino Vaglieri.
“Noi non volevamo – scriverà Romagnoni – fare politica attraverso quadri-manifesto o dichiarazioni programmatiche, ma attraverso una ricostruzione dell’uomo, esterna ed interiore insieme”.
Di qui la scelta “del non-colore” e la predilezione per “le periferie urbane, le fabbriche, gli interni con evanescenze fantasmatiche di larve umane, i muri umidi spesso diroccati, i personaggi solitari” (F. Negri).
La visione delle opere esposte in questa mostra genera suggestioni e riflessioni che dal recente passato si proiettano pienamente nel presente in quanto rimandano a questioni sempre attuali: la fatica e la precarietà del vivere (oggi acuita dalle pandemie e dal ritorno delle guerre), l’idea di libertà (nel mondo ancora oggi minacciata e troppo spesso negata), la ricerca di una nuova concezione di uomo (in tempi in cui si discute di “umanesimo trans-umano” e di “umanesimo oltre-umano” oltre che di intelligenza artificiale), la critica al conformismo sociale.
La mostra si completa con alcune opere, opportunamente selezionate, di Franco Di Pede, Luigi Guerricchio e Felice Lovisco, artisti lucani che condividono un “comune sentire” artistico con gli esponenti del realismo esistenziale.
Questo perché l’artista, riprendendo le parole di Bodini, “solo o in gruppo, catalogato in correnti o battitore libero, a mio parere non può fare altro che stare in mezzo agli impicci della vita”.
A Floriano Bodini e con la collaborazione del Museo Civico Bodini di Gemonio, la mostra dedica una particolare attenzione. Maestro di chiara fama mondiale, Bodini è stato scultore, incisore e medaglista oltre che autore di diverse opere monumentali sia civili che religiose. Tra queste non si può non ricordare anche la porta in bronzo della chiesa di S. Vincenzo de’ Paoli al borgo La Martella, che, inaugurata nel 2006 ad appena un anno dalla sua morte, rappresenta, di fatto, l’ultima sua creazione.
Studio Arti Visive ringrazia Giuseppe Gatti di Milano ed i collezionisti privati per il prezioso contributo offerto all’organizzazione della mostra.
Nel corso della serata inaugurale sono state anche presentate due recenti pubblicazioni curate dallo Studio Arti Visive in collaborazione con il fotografo Antonello Di Gennaro in ricordo di Rocco Scotellaro nel centenario della sua morte.
La mostra sarà visitabile fino al 9 marzo 2024 tutti i giorni (festivi esclusi) dalle ore 18,30 alle ore 21 o per appuntamento al 3403049740
La fotogallery della mostra (foto www.SassiLive.it)