Venerdì 26 luglio 2019 alle ore 18,30 negli ipogei della Fondazione Sassi, in via San Giovanni Vecchio nei Sassi di Matera sarà inaugurata la mostra “Tutti i pani del mondo”, a cura di Andrea B. Del Guercio. La mostra presenta le opere di 45 artisti africani, asiatici e europei e resterà aperta fino al 20 settembre 2019
La mostra è parte integrante del Festival La Terra del pane, organizzato e promosso da Fondazione Sassi, in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Il Festival La Terra del pane è un progetto per Matera 2019, tema: Radici e Percorsi.
Sono 45 e provengono da Africa, Asia e Europa gli artisti che hanno risposto alla sollecitazione del curatore Andrea B. Del Guercio e hanno creato opere interpretando e raccontando uno tra i più straordinari soggetti rappresentativi della società umana e delle sue infinite e diverse culture, un simbolo non solo della storia ma di una perenne contemporaneità: il pane.
Opere/pane, in diversi materiali e tecniche, realizzate appositamente per la mostra simbolo del Festival La Terra del pane, il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, tema: Radici e Percorsi che la Fondazione Sassi realizza nell’anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Dal 26 luglio al 20 settembre 2019 a Matera, negli ipogei della Fondazione Sassi nel rione Sasso Barisano, sarà aperta al pubblico la mostra Tutti i pani del mondo a cura di Andrea B. Del Guercio, titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Scultura, installazioni e performance, pittura astratta e figurativa, fotografia e video sono le modalità tecniche con cui artisti del Benin, della Cina, Francia, Georgia, Germania, Italia, Olanda, Svezia e della Svizzera hanno espresso e rappresentato la loro personale idea di pane che, come scrive il curatore, “quale alimento primario nella società umana, si pone soggetto atto a sfamare l’attesa, la domanda di bellezza”. Il “pane dell’arte” sarà così offerto al pubblico in un allestimento che vuole rianimare, restituire alla vita gli ipogei tardo-cinquecenteschi della Fondazione Sassi. Un luogo che accogliendo opere create a diverse latitudini, diviene “raccoglitore espositivo di tutti i pani del mondo, suggerendo una provenienza senza confini, ma anche momento di scambio, di condivisione, di confronto dei sapori e dei saperi, delle forme e dei colori, pur mantenendo quella comune origine, che le infinite variabili sanno esaltare”.
La mostra Tutti i pani del mondo ha avuto un’anteprima a Venezia. Nel giardino di Santa Fosca, aperto per la prima volta al pubblico, sono state esposte le sculture di Antonio Ievolella. Beneventano di nascita e padovano d’adozione, Ievolella ha realizzato una serie di sculture “i Pani”. Opere che sono state poste accanto a forme di pane di Matera, fino a confondersi giocando sul delicato rapporto tra cibo del corpo e cibo dello spirito (cultura, spiritualità).
“Il Centro di Pastorale Universitaria Santa Fosca, nei giorni della pre-apertura della 58^ Esposizione Internazionale d’Arte, ha offerto alla Fondazione Sassi un’importante occasione di promozione delle attività che dedichiamo all’arte contemporanea – afferma il presidente della Fondazione Sassi di Matera, Vincenzo Santochirico – la fondazione che rappresento, in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, oltre ad organizzare dal 12 al 20 ottobre 2019 il Festival La Terra del pane, per tutto il 2019 ha un ricco calendario dedicato alle arti visive. Le attività nel campo delle arti visive della Fondazione Sassi, che opera a Matera dal 1990, prevedono non solo l’esposizione di opere, ma anche progetti artistici realizzati appositamente per il Festival La Terra del pane. Fra queste, la mostra a cura di Andrea B. Del Guercio Tutti i pani del mondo. Una mostra – conclude il presidente Santochirico – che si inserisce appieno nel progetto del Festival la Terra del pane. Partendo da un tratto distintivo della città di Matera, il Festival mira a esaltarne il profilo culturale e antropologico, mediante il racconto e la declinazione su diversi codici artistici di quelli che sono gli elementi che maggiormente la caratterizzano: il pane e la terra”.
Organizzata e promossa dalla Fondazione Sassi, la mostra Tutti i pani del mondo sarà inaugurata venerdì 26 luglio 2019 alle 18:30 a Matera negli stesso spazi che ospitano l’allestimento, gli ipogei della Fondazione Sassi.
Informazioni:
Organizzata e promossa dalla Fondazione Sassi la mostra Tutti i pani del mondo rientra nel Festival La Terra del pane, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, tema: Radici e Percorsi.
Ipogei della Fondazione Sassi in via San Giovanni Vecchio – Rione Sasso Barisano – Matera
La mostra resterà aperta al pubblico dal 26 luglio al 20 settembre 2019.
Ingresso libero.
Orari dalle 10:00 – alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
Giorno di chiusura lunedì
Tel. +39 0835 333348
Curatore Andrea B. Del Guercio
Assistenti Valerio Vitale e Lorena Carella, Matera. Luming Zhang, Milano
Gli artisti che hanno aderito al progetto: Julie Arphi (NL), Elisabeth Bereznicki (D), Alessandra Bonoli (I), Christian Cassar(I), Antonio Catelani (I), Giorgio Cattani (I), Chen Yan (CHN), Franco Cipriano (I), Vittorio Corsini (I), Carl Victor Dahmen (D), Matthias Dämpfle (D), Bérenger De Crecy (F), Claudia Desgranges (D), Max Diel (D), Francois Geissmann (F), Michele Giangrande (I), Niko Grathwohl (D), Rainer Gross (D), Andrea Hess (D), Antonio Ievolella (I), Martin Kasper (D), Anja Kniebuehler (D), Cosmo Laera (I), Lello Lopez (I), Valeria Manzi (I), Pino Mascia (I), Barbara Nahmad (I), Giuseppe Negro (I), Heinrich Nicolaus (D), Daniela Novello (I), Jurgen Oschwald (D), Luca Pancrazzi (I), Antonio Paradiso (I), Giuseppe Pennisi (CH), Stefano Pizzi (I), Antonio Pizzolante (I), Gela Samsonidse (GE), Jing Shijian 井士剑 (CH), Ivano Sossella (I), Tarshito (I), Carmine Tornincasa (I), Julien Vignikin (DY), Luigi Viola (I), Antonio Violetta (I), Werner Windisch (SE).
La mostra è realizzata con il sostegno del fondo etico di: Bcc Basilicata Credito Cooperativo di Laurenzana e comuni lucani e con il sostegno di: Bawer S.p.A, Italcementi S.p.A, Tecnoparco Valbasento S.p.A. e MH Matera Hotel.
Nota del curatore Andrea B. Del Guercio
L’idea intorno a cui ruota l’intero evento espositivo si definisce nel processo di raccolta del pane, di deposito del pane e di offerta del pane fino al consumo del pane stesso; il pane, quale alimento primario nella società umana, presente nelle più diverse e lontane geografie, si pone soggetto di riflessione della cultura artistica contemporanea; le diverse opere raccolte nello spazio ipogeo e distribuite lungo i tavoli e le mensole dell’habitat si propongono , possiamo dire si offrono, al consumo riflessivo.
L’installazione di fatto segue, rispetto al tradizionale sistema espositivo, il normale processo di distribuzione del “pane” andando a rianimare i luoghi antichi della società umana che i ‘sassi’ di Matera emblematizzano in maniera esemplare per specificità, per stratificazione nel tempo, per accumulo delle funzioni sociali e per dimensione ambientale. Il percorso installativo segue lo sviluppo spaziale, si sofferma tra i diversi ambienti, scopre aperture e vani segreti, immagina funzioni d’uso diverse, ri-proponendosi quale luogo del consumo dell’arte esattamente cosi come un panettiere fornisce all’appetito le sue infinite soluzioni.
Il Progetto si fonda sul concetto di “raccoglitore espositivo” di tutti i pani del mondo, suggerendo una provenienza senza confini, ma anche momento di scambio, di condivisione, di confronto dei sapori e dei saperi, delle forme e dei colori, pur mantenendo quella comune origine, che le infinite variabili sanno esaltare. Il Progetto “Tutti Pani del Mondo” ha avuto inizio con la produzione da parte di cinquanta artisti delle opere-pani a cui è seguita la loro raccolta e infine l’arrivo a Matera tra un gran numero di imballi e di casse, di scatole e rotoli di dimensioni variabili e indirizzi diversi, spesso lontani tra di loro; un passaggio quest’ultimo che si inspira allo spirito ‘partecipativo ed esprienziale’ di un flash mob.
Questa articolazione delle provenienze dai quattro punti cardinali, da est a ovest, da nord a sud, e da quattro continenti, tra Europa, Asia, Americhe e Africa, suggerisce un processo espositivo che non vive per separazione ma bensì per accumulo e per contaminazione, dove ogni opera-pane ha il suo spazio e la sua percezione ma anche una visibilità collegata a quella successiva, al manufatto che le sta accanto, al disegno con cui interferisce; l’obiettivo è stato, sin dall’origine, quello di realizzare un grande ‘forno’, un ‘banco espositore’ esteso di una panetteria dell’arte in cui il fruitore possa incontrare forme e profumi (ho trovato in Cina una plastica al profumo di pane), per poi tornare con il pensiero personale, con il ricordo più intimo alla propria storia, alle comuni radici della società umana. L’allestimento è quindi frutto di una volontà di distribuzione delle opere, di contaminazione tra il documento fotografico e l’interpretazione, tra la registrazione di una forma e l’evidenza di un colore, tra il frammento povero e quello prezioso, tra l’opera e l’installazione…disegni e sculture, foto e terracotta, con tanto vero pane di fondo.
Si scoprirà allora, in alternativa rispetto al gigantismo tanto in voga e agli eccessi dell’arte, che abbiamo mantenuto la tendenza alla naturale dimensione del pane cosi che gli artisti hanno articolato la produzione verso quelle forme che mantengono il rapporto con le funzioni strettamente personali (il panino) e quelle familiari (la pagnotta materana). Tutte le opere hanno infatti la ben gestibile dimensione del pane, ma anche predisposto soluzioni di accumulo delle forme, la ricchezza e l’abbondanza del cibo. Con questo orientamento espressivo legato alle funzioni sociali dell’uomo lo spazio torna ad essere realmente abitato e visitato; il percorso negli ambienti ipogei risulta invaso da quelle lunghe tavolate che vogliono ricordare la funzione ospitale della mensa.
Informazioni:
Organizzata e promossa dalla Fondazione Sassi la mostra Tutti i pani del mondo rientra nel Festival La Terra del pane, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019, tema: Radici e Percorsi.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 26 luglio al 20 settembre 2019.
Ingresso libero.
Orari dalle 10:00 – alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
Giorno di chiusura lunedì
Tel. +39 0835 333348
Curatore Andrea B. Del Guercio
Assistenti Valerio Vitale e Lorena Carella, Matera. Luming Zhang, Milano
Gli artisti che hanno aderito al progetto: Julie Arphi (NL), Elisabeth Bereznicki (D), Alessandra Bonoli (I), Christian Cassar(I), Antonio Catelani (I), Giorgio Cattani (I), Chen Yan (CHN), Franco Cipriano (I), Vittorio Corsini (I), Carl Victor Dahmen (D), Matthias Dämpfle (D), Bérenger De Crecy (F), Claudia Desgranges (D), Max Diel (D), Francois Geissmann (F), Michele Giangrande (I), Niko Grathwohl (D), Rainer Gross (D), Andrea Hess (D), Antonio Ievolella (I), Martin Kasper (D), Anja Kniebuehler (D), Cosmo Laera (I), Lello Lopez (I), Valeria Manzi (I), Pino Mascia (I), Barbara Nahmad (I), Giuseppe Negro (I), Heinrich Nicolaus (D), Daniela Novello (I), Jurgen Oschwald (D), Luca Pancrazzi (I), Antonio Paradiso (I), Giuseppe Pennisi (CH), Stefano Pizzi (I), Antonio Pizzolante (I), Gela Samsonidse (GE), Jing Shijian 井士剑 (CH), Ivano Sossella (I), Tarshito (I), Carmine Tornincasa (I), Julien Vignikin (DY), Luigi Viola (I), Antonio Violetta (I), Werner Windisch (SE).