E’ stato inaugurata sabato 8 giugno 2019 presso Cava Paradiso la mostra Visione Unica: Cultures of Environmental Manipulationa cura dello Studio Formafantasma, secondo appuntamento di I-DEA, un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Attingendo da una varietà di archivi locali e risorse non ortodosse che implicitamente mettono in crisi l’idea stessa di archivio e di cosa significhi conservare informazioni, Visione unica è una installazione formata da 5 proiezioni, 10 schermi digitali ed una ristretta selezione di oggetti vernacolari.
Distribuiti nello spazio come a comporre un panorama percepibile nella sua totalità, e posti all’ingresso della mostra, gli schermi ed i loro contenuti possono essere letti dal visitatore sia in maniera individuale sia come parte del tutto. Materiali estremamente eterogenei tra loro come fotografie, cartografie di tipo scientifico, documentari, documenti storici e interviste, sono esposti utilizzando un medium unico, quello filmico.
Se a primo sguardo i documenti selezionati possono apparire eterogenei con il passare del tempo emerge un tema costante: l’antropizzazione del territorio. La selezione dei materiali però osserva tale fenomeno accostando tra loro strategie contemporanee, moderne, vernacolari, scientifiche e magiche. Il tentativo non è tanto quello di mostrare l’approccio scientifico o tecnico come una evoluzione più’ efficace di sistemi primitivi, quanto di vedere la relazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda come estremamente complessa e necessitante di costante monitoraggio e rivalutazione.
Lo Studio Formafantasma è composto da Andrea Trimarchi (1983) e Simone Farresin (1980), un duo di designer italiani con sede ad Amsterdam, Paesi Bassi. Dopo aver conseguito un master nel 2009 alla Design Academy di Eindhoven, hanno sviluppato un lavoro di indagine su materiali sperimentali affrontando i problemi della relazione tra tradizione e cultura locale, sostenibilità e significato culturale dell’oggetto.I loro progetti fanno parte delle collezioni permanenti del Victoria and Albert Museum, Metropolitan, MoMA, MakMuseum , Art Institute of Chicago, Centre Pompidou, StedelijkMuseum etc. La critica di design Alice Rawsthorn li ha segnalati tra gli studi che definiranno il futuro del design internazionale. Andrea e Simone tengono conferenze e laboratori oltre che insegnare presso la Design Academy Eindhoven. Nell’ambito della propria ricerca sulla relazione che intercorre tra artigianalità e industria, oggetto e fruitore hanno lavorato per Flos, Fendi, Max Mara, Hermes, Droog, NodusRug, J&L Lobmeyer, e Established and Sons.
L’allestimento della mostra è stato disegnato e concepito da Elisa Giuliano, Martha Schwindling e Antonio Elettrico con l’Open Design School che ha previsto un sistema aperto e modulare, che accompagna l’intero progetto I-DEA in maniera fluida. Proprio per questo i visitatori hanno potuto seguire le fasi di trasformazione dalla mostra “Le Due Culture. Artefatti e Archivi”, curata dall’artista e fotografo con un rapporto speciale con la città di Matera Mario Cresci, conclusasi il 7 giugno, e l’allestimento di Visione Unica a cura di Studio Formafantasma. Questa fase di “transizione” assume dunque un valore partecipativo che permette agli spettatori di seguire, con un approccio totalmente innovativo, il processo creativo che porta alla costruzione di un’installazione, così come il lavoro di ricerca e studio che consente la formazione di un archivio. L’allestimento, corpo pulsante e vivo del progetto si trasforma, mantenendo alcuni elementi della mostra precedente e cambiando in altri casi pelle per accogliere il nuovo percorso.
Gli archivi coinvolti nel progetto sono: l’Archivio Centrale dello Stato, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione Agricola (ALSIA), l’Agenzia Spaziale Italiana, Centro di Geodesia Spaziale Giuseppe Colombo, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, gli Archivi di Etnomusicologia, l’Archivio di Stato Matera, l’Archivio Privato Enzo Viti, l’Associazione al Parco Onlus Satriano, la Biblioteca Digitale Italiana, la Cineteca di Bologna, il Consorzio di Bonifica della Basilicata, l’Ethnomusicology and Visual Anthropology Lab (LEAV), l’Etnomediateca del Laboratorio Etnoantropologico, DiCEM, Università degli Studi della Basilicata, l’Eumetsat, la Fondazione Adriano Olivetti, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), Google Earth, Infrastruttura Regionale di Dati Spaziali della Regione Basilicata, il Consorzio di Bonifica della Basilicata, Matera, la Parrocchia di Sant’Antonio Acerenza, Matera Sotterranea, la Proloco di Aliano, la Proloco Rionero in Vulture, la Proloco di Teana, la Proloco di Tricarico, Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali, Titanus Film.
I-Dea e Open Design School e sono i due progetti pilastro di Matera Capitale Europea della cultura 2019 a cura di Joseph Grima, sotto la supervisione di Rossella Tarantino, Manager Sviluppo e relazioni della Fondazione, e con il project management di Rita Orlando.
I-DEA, a cura di Joseph Grima e Chiara Siravo, curatrice associata, esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico. Artisti e designer, la cui pratica trova i fondamenti nella ricerca, sono stati invitati a curare mostre consecutive utilizzando gli archivi come punto di partenza. Lavorando con una serie di materiali e documenti apparentemente sconnessi tra loro, gli artisti sono invitati ad immergersi negli archivi trasmettendo la loro interpretazione sotto forma di una mostra temporanea. Open Design School ha disegnato un sistema di allestimenti aperto, modulare e movibile che possa portare umiltà, dubbio, curiosità e uno spirito anti-didattico nella curatela di collezioni e materiali d’archivio. Oltre alle esposizioni permanenti, sono previsti workshop, performance, talk e altri momenti di approfondimento.
Open Design School è un laboratorio di sperimentazione e innovazione interdisciplinare, una piattaforma strumento imprescindibile per l’attuazione del programma culturale di Matera 2019. Il suo obiettivo principale è quello di produrre le infrastrutture necessarie per Matera 2019. Open Design School non è una scuola. Funziona da strumento sistematico di crescita delle competenze a livello di comunità, dove l’apprendimento avviene lavorando, in un processo di scambio creativo continuo tra arte, scienza e tecnologia.È una piattaforma orizzontale, uno spazio di apprendimento e sperimentazione interdisciplinare, senza rigide gerarchie in cui ognuno impara da tutti, in un clima di reciproco arricchimento.
Cava Paradiso è in Contrada La Palomba sulla strada statale 7 a Matera. Accesso tramite Passaporto Matera 2019, acquistabile anche presso Cava Paradiso