Con l’inaugurazione delle mostre “Arte dell’Africa nera” e “I Guji del Sud Etiopia” il 4 agosto alle ore 12 presso l’Hostel “Il Tetto” in Piazza IV Novembre a Melfi e “Sabbie” nel Santuario Santa Maria di Pierno a San Fele alle ore 17, proseguono “I Cammini tra radici e futuro. Il Contributo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina al percorso di Matera 2019” che è un progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coprodotto dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina, in partenariato con la Diocesi di Melfi, dall’Associazione Parco Culturale Ecclesiale “Terre di Luce” e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, patrocinato dal Pontifico Consiglio della Cultura e dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
“Arte dell’Africa nera” è una mostra nata dal bisogno di mostrare oggetti d’uso quotidiano che divengono sede di un complesso e ricco sistema di simboli e valenze. Statue, maschere, gioielli, ma anche ciotole, bicchieri, cucchiai e gli utensili della vita d’ogni giorno si caricano, attraverso il colore, la forma o l’intaglio di significati educativi, religiosi, magici e ludici. Di rado un oggetto africano viene creato solo per essere guardato: la sua bellezza è proporzionale al ruolo che svolge nella vita dell’uomo. L’esposizione percorre in 14 pannelli la ricchezza artistica dell’Africa descritta nelle principali aree del continente dove si sono ritrovate le radici più antiche dell’arte africana.
“I Guji del sud Etiopia” è l’altra mostra organizzata a Melfi. “Sguardi, espressioni del volto e gesti fissati dalle foto mi aiutano a dare spessore e profondità alle relazioni di amicizia e alla condivisione di vita che già caratterizzano il nostro incontro quotidiano”, sono le parole dell’autore della mostra, padre Pedro Pablo Hernandez Leobardo, che ben esprimono la relazione con il popolo Guji con cui il missionario comboniano ha speso oltre dieci anni di vita. I Guji costituiscono uno dei maggiori gruppi etnici del sud Etiopia.
La Mostra fotografica “Sabbie” è il tema della mostra in esposizione al Santuario Santa Maria di Pierno che racconta il deserto, tempo e spazio utile per ritrovare la dimensione più profonda di se stessi, del silenzio, e riflettere sulla vita, la foto quindi è un pretesto, che fa viaggiare, ed esplorare, non tanto il mondo, ma noi stessi in relazione all’infinito. L’autore degli scatti è Franco Baldini, fotografo per passione, che nei suoi ripetuti viaggi in Africa ha immortalato attimi carichi di emozioni. Le foto sono state scattate negli Erg, deserti sabbiosi, della Tunisia, della Libia e del Niger.
Le mostre rientrano nel Cammino delle Generazioni.