Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 ritornano le Giornate Fai di Primavera. Un classico per chi ama l’arte e la cultura, un’occasione unica per scoprire posti unici della città di Matera nell’anno in cui si presenta al mondo con il titolo di capitale europea della cultura. A svolgere anche quest’anno il prezioso ruolo di ciceroni gli studenti del Liceo Classico Duni di Matera ma in programma ci sono anche visite guidate alla riscoperta di antichi palazzi e siti interessanti dal punto di vista storico grazie al contributo di importanti professionisti materani.
Tra le novità di questa edizione la possibilità di scoprire il riqualificato Mulino Alvino, uno storico pastificio ubicato lungo la salita di San Vito, strada di accesso alla città e che oggi rappresenta un importante esempio di restauro, visto che il progetto di recupero ha ottenuto un riconoscimento a Venezia in occasione della 74^ Mostra del Cinema nel 2017, e di rigenerazione urbana di un’area degradata, proiettata verso il paesaggio rupestre. Una coraggiosa iniziativa imprenditoriale contemporanea di Nicola Benedetto che, coniugando tradizione alimentare e patrimonio culturale, ha trasformato una importante testimonianza di “archeologia industriale” in luogo di promozione, valorizzazione e tutela della tipicità lucana a tavola. Il complesso architettonico costruito nel 1884-1885 fu progettato da Leonardo Ridola come opificio a vapore con mulino per la produzione di pasta e pane. Mulino Alvino ospiterà un laboratorio delle arti bianche, un albergo con 23 stanze e una sala ricevimenti.
Per la prima volta si sono aperte per il FAI anche le porte dellla fabbrica del carro, in cui si sta realizzando il nuovo manufatto in cartapesta che porterà in processione la Madonna della Bruna, patrona della città di Matera. L’Associazione Maria Santissima della Bruna ha vietato di fare foto e pertanto abbiamo intervistato il maestro cartapestaio Raffaele Pentasuglia per conoscere lo stato dell’arte del nuovo carro trionfale: “Il carro è quasi completamente incartato, manca la parte posteriore, in particolare la parte inferiore della torre posteriore perchè con l’artista Faravelli, che arriva proprio oggi a Matera, dobbiamo definire l’intervento specifico su quella parte del carro. Dal punto di vista architettonico mancano i due castelletti superiori e la parte anteriore. Rispetto alle 14 statue che sono previste dal bozzetto ne abbiamo realizzate già 8 e preciso che una parte del carro ha uno studio di colori, anche se non è quello definitivo”.
Tra le novità di questa edizione anche l’apertura al pubblico del nuovo Campus universitario con accesso da via Castello, nell’immobile che fino agli anni 2000 ha ospitato l’ospedale cittadino con ingresso principale da via Lanera. Gli studenti universitari offrono ai visitatori la possibilità di ammirare i progetti in scala di numerosi palazzi spagnoli già esposti alla Biennale 2016 di Venezia e le proposte progettuali realizzate dagli iscritti alla facoltà di Architettura. Presenti anche i due plastici del progetto “La via del carro”, che propone di pedonalizzare tutto il percorso della processione di Maria Santissima della Bruna sul carro trionfale dalla chiesa di Piccianello fino al Duomo attraverso l’installazione anche di un lungo filo rosso che possa caratterizzare questo percorso o la distruzione sullo stesso di numerosi origami. Presente anche un lavoro di ricerca sulle principali piazze del centro cittadino che coinvolge anche i visitatori, chiamati a votare lo spazio preferito. Il più votato sarà scelto per avviare un lavoro di riqualificazione e rigenerazione urbana. Sono esposti anche i lavori degli studenti realizzati dalle facoltà architettura per coinvolgere tutto il quartiera Lanera nel processo di riqualificazione dell’area antistante il Campus, l’attività di laboratorio degli studeti di agraria e la proposta degli studenti di archeologia con il progetto Archeo-Vino di Acri e si può vivere l’esperienza di Suoni del Futuro Remoto, progetto di UniBanda, partner accademico che ha lavorato in collaborazione con l’Onyx Jazz Club di Matera. In questa occasione un’aula del nuovo campus, la C203, è stata trasformata in un posto magico da vivere in modo diverso, dove tutto parla al pubblico. Un’occasione unica per essere avvolti dai suoni di Matera, in una esperienza sensoriale emozionante. Il gruppo UniBanda è costituito da studenti dell’Unibas del dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, coordinati dalle professoresse Silvana Kuhtz e Chiara Rizzi. Nel 2018 sono stati effettuati dei campionamenti audio rilevando a Matera l’interazione fra natura, cittadino e città. Il progetto ha anche una valenza didattica di formazione, di ricerca e di crescita all’interno di un gruppo stabile che porta avanti un lavoro per quasi due anni. È una novità nel panorama delle esperienze a cui i ragazzi sono chiamati nell’università che potrebbe diventare una pratica maggiormente diffusa. Perché lavorare in gruppo crea nei ragazzi nuove competenze soprattutto quando sono impegnati in un progetto che va al di là della dell’esame.
Il programma per le Giornate Fai di Matera è stato composto grazie all’impegno di Rosalba Demetrio, Patrizia Minardi, Beatrice Volpe e Francesco De Sanctis del Consiglio di Amministrazione Fai per Matera in collaborazione con Polo Museale della Basilicata, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Fondazione Sassi, Unibas, e Fondazione Matera-Basilicata 2019. Il programma delle 90 aperture in Basilicata è coordinato dalla presidente regionale Fai, Maria Xenia Doria.
Di seguito la fotogallery di alcuni dei siti aperti a Matera per le Giornate Fai di Primavera (foto www.SassiLive.it) il programma integrale degli appuntamenti in Basilicata, l’intervento Capo Delegazione regionale Franca Di Giorgio
90 APERTURE STRAORDINARIE IN BASILICATA
49 – Delegazione di Matera
26 – Delegazione di Potenza
15 – Delegazione della Costa Jonica
19 Aperture straordinarie per Matera ECOC 2019
Il programma proposto quest’anno dalla Delegazione FAI di Matera, con 19 aperture straordinarie raccontate da Apprendisti Ciceroni e da esperti, è un omaggio al nostro anno da Capitale Europea della Cultura, dunque non un itinerario tematico ma un gioco verbale e sostanziale intorno al numero 19.
Mettere in campo un’azione così complessa dal punto di vista organizzativo ha richiesto più che nelle precedenti occasioni un impegno imponente nella progettazione e nella realizzazione. Ma come sempre l’acronimo della nostra Fondazione ha ispirato la concretezza delle azioni e dunque FAI significa ancora una volta: promuovi, racconta, FAI crescere una consapevolezza culturale e identitaria nella tua città e nella tua regione. È un atto d’amore e di impegno civile, senza limiti di età.
Alla Delegazione di Matera sono afferenti i Comuni di Ferrandina, Irsina, Montescaglioso, che propongono complessivamente 16 luoghi. Altri 5 Comuni, Garaguso, Grassano, Cirigliano e Tolve sono afferenti al Gruppo di Tricarico (Delegazione di Matera).
Il nostro ringraziamento va naturalmente alle Scuole che hanno collaborato e a quanti, nei livelli Istituzionale e privato, hanno concesso al FAI la disponibilità delle proprie strutture.
DELEGAZIONE DI MATERA
50 Aperture Straordinarie
Capo Delegazione: Rosalba Demetrio
1 -Il Mulino Alvino
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: I.I.S. “E. Duni-C. Levi” (Liceo Classico) Visite anche in lingua Inglese
Il Mulino Alvino, uno storico pastificio ubicato lungo la salita di S. Vito, di accesso alla città, è un importante esempio di restauro (Il progetto di recupero ha ottenuto un riconoscimento a Venezia in occasione della 74a Mostra del Cinema nel 2017) e di rigenerazione urbana di un’area degradata, proiettata verso il paesaggio rupestre. Una coraggiosa iniziativa imprenditoriale contemporanea di Nicola Benedetto che, coniugando tradizione alimentare e patrimonio culturale, ha trasformato una importante testimonianza di “archeologia industriale” in luogo di promozione, valorizzazione e tutela della tipicità lucana a tavola. Il complesso architettonico costruito nel 1884-1885 fu progettato da Leonardo Ridola come opificio a vapore con mulino per la produzione di pasta e pane.
2 – Il Campus dell’Università degli Studi della Basilicata
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) Visite a cura di: Studenti e Docenti dei Corsi di Laurea del DiCEM – Università degli Studi della Basilicata
Il Campus Universitario di Matera (Università degli Studi della Basilicata) ha sede nell’area ex-ospedaliera della città. Occupa la parte alta della Collina del Castello dominante un vasto territorio dalle forti caratterizzazioni paesaggistiche che, per la salubrità del clima e la panoramicità, dal 1811 fu individuata per ospitare un grande Parco urbano. Il primo PRG (1930) previde questa destinazione e parte delle aree intorno al Castello furono sistemate a verde dal 1940. Oltre il Castello sulla parte più alta furono realizzati edifici destinati alla cura del corpo, ad attività assistenziali e ospedaliere. Del 1936 è la Colonia Elioterapica, del 1939 l’Istituto-Orfanotrofio S. Anna, del 1948 il Reparto Antitubercolare e l’edificio, progettato come Brefotrofio, poi trasformato negli anni ‘50 in Ospedale Generale e completato nel 1962. Questo patrimonio con le vaste aree verdi e alberate è stato destinato a Campus Universitario senza soluzione di continuità con il Parco del Castello.
Iniziative speciali
Scuola Specializzazione Beni Archeologici Il Mito scolpito (A. Cuozzo, D. Roubis) Progetto didattico/espositivo dei Corsi di Metodologia della ricerca archeologica e di Storia dell’Arte contemporanea. Il focus è l’interpretazione di alcuni fra i più noti miti greci da parte di alcuni scultori Ottocenteschi.
Profili di Donna (D. Roubis) I personaggi femminili nell’Odissea e nella mitologia greca raccontati attraverso un percorso espositivo che illustra miti, pagine tratte dall’Odissea, testi di Autori italiani e stranieri del Novecento.
Torre di Satriano. Mezzo secolo di ricerche archeologiche (F. Sogliani, B. Gargiulo, E. Annunziata) Un progetto di ricerca della Scuola a carattere interdisciplinare e di respiro internazionale, che ha coinvolto gli allievi della Scuola e di molte altre Università italiane e straniere. Il focus è dedicato alle ricerche archeologiche della Scuola sul sito di Torre di Satriano (Tito, PZ) dall’Età del Ferro al Medioevo.
Oinos. Le strade del vino dall’Antichità al Medioevo (D. Roubis) Un progetto didattico/espositivo del corso di Archeologia del Paesaggio. Il focus è dedicato ai processi di produzione, ai commerci, all’uso e alle funzioni e alla simbologia del vino nelle diverse epoche storiche.
CHORA – Laboratori di Archeologia in Basilicata (F. Sogliani, D. Roubis, B. Gargiulo, E. Annunziata, M. Vullo, L. Aino) I progetti di ricerca della Scuola sul territorio della Basilicata: Matera, S. Maria d’Anglona, Policoro, Altojanni, Grumentum, Satrianum. Le ricerche, a carattere interdisciplinare e di respiro internazionale, hanno coinvolto gli allievi della Scuola e di molte altre Università italiane e straniere.
CONFERENZE | 23.03 ore 10.30 | “Il Mito scolpito”, A. Cuozzo. ore 16.30 | “L’insediamento medievale di Satrianum”, F. Sogliani ore 17.30 | “Dal Progetto Oinos al Brand Akroneo”, D. Roubis, F. Bafaro
Laboratorio Nature-City_LAB | 23-24.03 ore 10.30-12.30 FARE STRADA | Laboratori per la rigenerazione urbana Suoni del futuro remoto (S. Kuthz, C. Rizzi) Progetto co-prodotto da Onyx Jazz Club Matera e Fondazione Matera-Basilicata2019 “Suoni del Futuro Remoto” racconta Matera attraverso l’esplorazione della sua acustica e delle sue tradizioni. È un progetto cross-disciplinare rivolto alla ricerca e alla produzione d’avanguardia nel campo delle arti sonore. In questo campo espressivo, si vogliono comprendere diversi linguaggi, dalla musica, all’installazione sonora, alla mappatura sonora. Installazione di UniBanda-SFR
#Boulevard Matera2019 | LaViadelCarro (I. Macaione) Obiettivo è condividere con i cittadini l’ipotesi di trasformare il percorso del Carro della Bruna in un grande boulevard pedonale, un parco lineare che partendo dalla Piazza del Carro giunge a Palazzo Lanfranchi. L’idea è di proporre la creazione di un nuovo spazio pubblico, all’altezza della capitale della cultura europea. Installazione laureandi di Architettura&Città
Interconnessioni con la città. Area verde del campus universitario di Matera | 23.03 ore 15.00 (B. Dichio, R. Ermini, F. Fasanino, I. Macaione, A. Mininni, A. Nolè, L. Pavia, F. Ripullone, C. Rizzi, E. Vadini) Installazione laureandi di Architettura&Città
Corso Architettura | 23-24.03 Materiali e Architettura: dall’immaginazione alla realtà (G. Bernardo) Il visitatore potrà fruire della visione di filmati divulgativi redatti dagli allievi del corso di laurea in Architettura nell’ambito delle attività didattiche impartite nell’insegnamento di Scienza e Tecnologia dei Materiali. I filmati audiovisivi in lingua inglese illustrano il ruolo chiave della conoscenza dei materiali nella progettazione architettonica, dal concept alla progettazione esecutiva.
Il Campus di Via Lanera dell’Università della Basilicata (R. De Martino, L. Acito) Studenti UniBas
Corso Paesaggio, Ambiente e Verde Urbano | 23-24.03 Presentazione attività di ricerca – Sostenibilità ambientale degli ecosistemi produttivi (B. Dichio, G. Montanaro, A. Mininni, V. Nuzzo, Spin-Off Accademico “Agreenment”) Il DiCEM è coinvolto in tematiche di ricerca su “Smart Agriculture” e strategie innovative di gestione ambientale con il ruolo di contrastare i cambiamenti climatici, con particolare attenzione all’acqua e suolo.
Gli alberi da frutta… non solo cibo (G. Montanaro)
Workshop all’aperto “Conoscere il suolo” (A. Sofo) | 23.03 ore 11.00-13.00
Antropoligia | 24.03 Raccontare con la fotografia (M. Bernardi, F. Marano) I partecipanti sono invitati a presentarsi con 10-20 fotografie (in formato cartaceo o digitale) riguardanti un evento per costruire insieme un racconto forografico. Per informazioni e per chi fosse interessato scrivere a marina.bernardi@unibas.it
3 – Il Castello Tramontano
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Linguistico “T. Stigliani” Visite anche in lingua Francese, Inglese, Spagnolo
Il castello Tramontano è situato su una collinetta, chiamata collina di Lapillo, sovrastante il centro storico della città di Matera. In stile aragonese, con un maschio centrale e due torri laterali più basse, l’uno e le altre rotonde, smerlate e dotate di feritoie, fu fatto costruire a partire dal 1501 dal conte Giovan Carlo Tramontano, feudatario di Matera. Il nuovo re di Napoli, Ferdinando II, aveva promesso ai materani di non cedere più la città ad alcun feudatario, dopo che questa si era già liberata più volte dal giogo feudale pagando diversi riscatti per restare città libera ad autonomo reggimento, cioè dipendente direttamente dalla Corona reale. Invece il conte Tramontano, che vantava crediti nei confronti dell’Erario reale, chiese ed ottenne la contea di Matera nel 1496. Il conte si rese presto inviso ai materani in quanto con il passare del tempo si riempì di debiti, per far fronte ai quali tassava la popolazione con gravose imposte.
Iniziative speciali
Sabato 23 – Ore 10.00-12.00 e Domenica 24 – Ore 16.00-18.00 “FAI Musica a Primavera” Ensemble di fiati e percussioni del Liceo “T. Stigliani” di Matera guidati e diretti dai Proff. Rocco Lacanfora e G. Di Napoli
4 – La Collina del Castello
SABATO: 10:00 – 11:30 Note: La presentazione a cura dell’Arch. Luigi Acito si svolgerà a partire dalle 10, presso il Campus universitario
La Collina del Castello domina un vasto territorio dalle forti caratterizzazioni paesaggistiche che, per la salubrità del clima e la dimensione panoramica, dal 1811 fu individuato per ospitare un grande Parco Urbano. Questa destinazione appariva già in nuce nel primo PRG (1930) e difatti dal 1940 parte delle aree intorno al Castello furono sistemate a verde. Oltre al Castello, sulla parte più alta furono realizzati edifici destinati alla cura del corpo, ad attività assistenziali e ospedaliere. Del 1936 è la Colonia Elioterapica, del 1939 l’Istituto-Orfanotrofio S. Anna, del 1948 il Reparto Antitubercolare e l’edificio, progettato come Brefotrofio ma trasformato negli anni ’50 in Ospedale Generale e completato nel 1962. Questo patrimonio con vaste aree verdi e alberate, accoglie oggi la sede del Campus Universitario dell’Università degli Studi della Basilicata, senza soluzione di continuità con il Parco del Castello.
5 – Il Community Center di Matera2019
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 17:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S. Liceo “E. Duni- C. Levi” (Liceo Classico) Visite anche in lingua Inglese, Francese, Arabo, Pular a cura dei mediatori artistico-culturali del progetto FAI Ponte tra culture
Il Community center è una sala polifunzionale allestita al primo piano dell’Ex Convento di Santa Lucia. E’ il luogo del racconto di Matera2019, del programma culturale e di tutte le attività di comunicazione ad esso connesse. Ma il community center è soprattutto il luogo dove seminare i progetti di comunità. Infatti in questo spazio i cittadini sono chiamati a presentare progetti di comunità, ossia progetti che: nascono, si sviluppano e si realizzano grazie all’apporto di più persone, coinvolgendo così attivamente una comunità; migliorano l’ambiente pubblico e le relazioni sociali in cui vive chi lo propone; promuovono lo scambio, coinvolgendo attivamente la comunità di cittadini temporanei che saranno a Matera durante il 2019; sono facili da realizzare grazie alla collaborazione di persone della comunità del proponente, senza impegnare grandi risorse; possono avere impatto su una comunità anche dopo che sono stati realizzati.
Iniziative speciali
Domenica 24, ore 17.30 Il viaggio – Reading di poesia e performance artistica esperienziale, a cura dei richiedenti asilo e rifugiati presenti a Matera
6 – Scuola di Alta Formazione “M. D’Elia” – ISCR – MiBAC
SABATO: 09:30 – 13:30 / 14:30 – 17:30 DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 14:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) Visite a cura di: I.I.S. “E. Duni-C. Levi” (Liceo Classico) Visite anche in lingua Inglese
Dedicato in origine a S. Agata, il Convento assunse il titolo di SS. Lucia e Agata tra il 1217 e il 1267. Dal Settecento trova spazio nell’antica Piazza della Fontana, che dialoga spazialmente con Piazza Vittorio Veneto. Dopo essere stato sede di diverse istituzioni, il complesso monumentale attualmente ospita la Scuola di Alta Formazione “M. D’Elia” (SAF) dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (MiBAC), sede distaccata di quella centrale a Roma, e costituisce uno dei più importanti presidi culturali della città. Molto impegnativa è risultata la fase di restauro dell’antico edificio religioso. Certamente una bella sfida tra l’obbligo della conservazione, della salvaguardia, della valorizzazione di una delle più significative testimonianze storico-architettoniche della città e le esigenze di una Scuola che richiede precisi standard di funzionalità, di servizi e di impianti.
7 – Le Palazziate e il Forno di vicinato della Fondazione Sassi
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di:I.I.S”E.Duni-C.Levi” (Liceo Classico) e Istituto Comprensivo “G. Minozzi – N. Festa” Visite anche in lingua Inglese
Iniziative speciali
Domenica 24 marzo – Ore 11.00 e Ore 16.30 – Laboratorio I giochi del pane (durata 1 ora/1 ora e 30′) Contatti e orari Info Point Fondazione Sassi per la prenotazione dei laboratori: tel 0835 333348 10-13/16-19 chiuso il lunedì.
Il pane e il grano sono elementi fortemente identitari per Matera. La Fondazione Sassi, che opera dal 1990 nel campo della promozione della cultura e la conservazione del patrimonio naturale, storico, artistico, architettonico dei Sassi di Matera, ha restaurato e custodisce uno dei più antichi forni di comunità nel Sasso Barisano. Simbolo della città, il pane di Matera, con la classica forma a cornetto, anticamente preparato nei Sassi e portato a cuocere al forno pubblico, racchiude in sé le eccellenze del territorio lucano. Per le sue qualità organolettiche e le vicende storiche che lo vedono protagonista, è diventato prodotto IGP. La visita propone un percorso guidato all’interno della Fondazione, accompagnato da un racconto della tradizione del pane di Matera che è diventato un vero e proprio brand per la Capitale Europea della Cultura 2019.
8 – Ipogei di Piazza San Francesco
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 17:00 DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S. “E. Duni-C. Levi”(Liceo Classico); Istituto Comprensivo “G. Pascoli” Visite anche in lingua Inglese
Iniziative speciali
Sabato 23, dalle ore 16 alle ore 17: Il racconto del Progetto – Visita guidata con gli Architetti Renato Lamacchia e Lorenzo Rota
Nel cuore del centro storico si trovano gli ipogei di Piazza San Francesco, costituiti da un vasto spazio sotterraneo che si sviluppa in modo articolato e irregolare sotto la piazza omonima fino a congiungersi, come un foyer naturale, presso l’Auditorium Comunale “Raffaele Gervasio”, realizzato nell’ambito di un ampio progetto a cura degli Architetti Renato Lamacchia e Lorenzo Rota, di definizione di Piazza San Francesco, Piazza Sedile e Via Duomo. Lo spazio urbano è caratterizzato inoltre dalla presenza di un’Istituzione di Alta Cultura, il Conservatorio Statale di Musica “E.R. Duni”. L’area non è distante dalla collocazione originaria della Chiesa ipogea dei Santi Pietro e Paolo, che nei primi anni del XIII secolo fu interessata dall’edificazione della Chiesa di San Francesco d’Assisi. L’apertura straordinaria, dopo la recente chiusura del cantiere di riqualificazione degli ipogei, propone il percorso che collega il nuovo accesso di Piazza San Francesco all’ingresso dell’Auditorium.
9 -Casino Padula e Open Design School
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S. “E. Duni-C. Levi” (Liceo Artistico) Visite anche in lingua Inglese
Prima che fosse urbanizzata tra Ottocento e Novecento, l’area di Agna-Le Piane divenne meta preferita dalla borghesia cittadina per la realizzazione di villini di campagna, i cosiddetti “casini”, proprietà a uso misto tra agricoltura e villeggiatura. Spesso erano circondati da orti e “parchi” (uliveti) e molti erano preceduti da viali lastricati, giardini ingentiliti da piante ornamentali e ampi spazi per lo svago ed il riposo. L’ultimo casino fu costruito in questa zona nel 1930 dalla Famiglia Padula, tra le più importanti dell’industria molitoria locale. L’edificio principale, immerso in un folto uliveto, era diviso in due piani: il piano terra adibito ai servizi e il primo ad uso residenziale. Sul lato est sorgono costruzioni che ospitavano un piccolo allevamento di polli e bovini. Negli anni ’90 il Comune di Matera espropriò il terreno attiguo e acquistò l’immobile dagli eredi. Da gennaio 2018 ospita alcuni uffici della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e la Open Design School.
10 -La Fabbrica del Carro Trionfale della Festa della Bruna
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Istituto Comprensivo “G. Pascoli” Visite anche in lingua Inglese
Iniziative speciali
Durante l’orario di apertura del sito i visitatori potranno assistere alla realizzazione di parti del Carro, a cura di Claudia e Raffaele Pentasuglia.
Il 2 Luglio, dal 1389, si celebra a Matera la Festa in onore di Maria SS. della Bruna. La statua della Madonna e Gesù Bambino percorre le vie cittadine su un Carro Trionfale in cartapesta realizzato ogni anno da artigiani locali su un tema religioso. Il tema di quest’anno è “La Fede genera cultura – San Paolo all’Areopago di Atene”. La prima costruzione di un Carro Trionfale risale alla fine del ‘600. Dal 1870 circa il Carro viene “assaltato” e distrutto alla fine della Festa per conservarne un cimelio quale segno di benedizione e prosperità, mentre come simbolo di rinascita, ogni anno viene ricostruito e impreziosito. La Fabbrica del Carro è il luogo in cui si assembla il manufatto policromo in cartapesta su una struttura di imponenti dimensioni (12 m di lunghezza, 3 m di larghezza, 7 m altezza) e ricco di statue, angeli, putti, fregi, dipinti. Quest’anno verrà realizzato dai fratelli Claudia e Raffaele Pentasuglia.
11 – Palazzo Ferraù Giudicepietro oggi Bernardini
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo Ex S.M “Torraca” Visite anche in lingua Inglese
Iniziative speciali: Domenica 24 marzo – Ore 11.00 – 12.30 e 17.00 – 18.30 – I dipinti di Palazzo Ferraù in Tableaux Vivants
Accessibile fino al XVIII secolo dal recinto Castelvecchio, il palazzo assunse la forma di una dimora signorile a partire dalla seconda metà del XV secolo. La famiglia gentilizia Ferraù, originaria della Calabria, si stabilì a Matera con Giambattista, detto “lo Francioso”.
Le grandi trasformazioni del palazzo furono avviate alla fine del ‘700, ma a coronamento del rinnovamento dell’immagine del casato, vi fu il matrimonio tra Giuseppe Ferraù, primogenito di Giambattista e Angiola Dusmet, e Marianna Caracciolo, napoletana. Tra il 1802 e il 1806 continuarono le trasformazioni del palazzo per renderlo meno “provinciale” e più in linea con la moda francese imperante nella Capitale.
Nel corso dell’800 il palazzo venne acquistato da Filippo Giudicepietro, negoziante di stoffe, sete e mercerie, e nel 1973 fu venduto da Carlo Giudicepietro al prof. Aldo Bernardini che ne ha curato il restauro e la conservazione.
12 – Il Frantoio storico de Miccolis e la Cantina Malvezzi
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S. “G. B.Pentasuglia” Visite anche in lingua Inglese
Iniziative speciali
Percorso narrativo: Dal vino dei Malvezzi all’olio dei Miccolis
L’ingresso originario con il suo portale seicentesco al civico 3 di via San Bartolomeo, mostra ancora la struttura di casa a corte con scala esterna che saliva al piano padronale, mentre al piano terra si collocavano il trappeto, le stalle, la cantina e i depositi. L’ampliamento ottocentesco oltre alla parte residenziale interessa anche quella produttiva con il trappeto al civico 46.
Sulle superfici dei locali ipogei si leggono ancora i segni di travi e pilastri in legname e delle lucerne a olio per l’illuminazione di ambienti quasi privi di luce naturale. Profonde scalinate portano alle aree di invecchiamento del vino, conservazione dell’olio e stagionatura dei prodotti. Nella parte centrale vi è la molazza, macchina a trazione animale con tre ruote in pietra, restaurata; sul retro la stalla e una caditoia per far scorrere i sacchi delle olive. L’area della spremitura presenta ancora ìncavi di travi e pilastri per i torchi. Il complesso è di proprietà della Famiglia Motta.
13 – L’ “Ipogeo Materasum” e la città scavata
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17.30) – Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.T.C.G. “Loperfido-Olivetti” Visite anche in lingua Francese, Inglese, Spagnolo
L’Ipogeo Materasum, nel centro storico della città e contiguo a Piazza Vittorio Veneto, è un esempio di adattamento insediativo dell’uomo al territorio che lo circonda. Un territorio che attraverso lo scorrere delle epoche vissute e delle trasformazioni antropiche intervenute, restituisce oggi scorci di un passato perduto. Messo in luce nel dicembre 2016 e ripulito grazie a fondi privati, si estende per 1200 mq sotto il livello stradale fino a una profondità di 12 metri. Una città sotto la città fatta di case, strade, cisterne, ambienti produttivi e luoghi di culto, in cui si integrano perfettamente le dimensioni dello scavato e del costruito. La visita propone un’esperienza unica e un viaggio nel tempo e nello spazio dalle origini al contemporaneo.
14 – Convento delle Sante Lucia e Agata alla Civita
SABATO: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni I.I.S. Liceo Classico “E. Duni-C. Levi”
Il Monastero delle Sante Lucia e Agata sorge su uno sperone roccioso proiettato sul canyon della Gravina, nel punto di confluenza tra il torrente omonimo e Jesce, presso la porta orientale della città medievale detta Postergola o Pistola. Ospitò per alcuni secoli le monache trasferite dal complesso alle Malve nel Sasso Caveoso. Dalla metà del XII secolo infatti nei luoghi di culto ubicati nei Sassi dedicati alle martiri Lucia e Agata, si raccolsero donne ispirate dal desiderio di condurre una vita religiosa. La comunità benedettina, consolidata nel corso del XIV secolo, utilizzò le strutture ancora esistenti sul ciglio della Gravina fino al XVIII secolo, quando le monache ottennero il trasferimento sul Piano, negli edifici che attualmente ospitano la sede dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (MiBAC).
15 – Sassi e set – Un percorso nei luoghi del cinema d’Autore
SABATO: 09:30 – 13:30 / 14:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) DOMENICA: 09:30 – 13:30 / 14:30 – 17:30 (ultimo ingresso 17:00) Visite a cura di: I.I.S. “E. Duni-C. Levi” (Liceo Classico) Visite anche in lingua Inglese
Via Luigi La Vista (presso Scuola di Restauro)
Matera, a partire dagli anni ’50, ha attratto registi di fama internazionale diventando lo scenario naturale di film di diverso genere. Spesso nella finzione scenica è stata Gerusalemme, altre volte ha rappresentato invece se stessa o anonimi borghi del Sud. L’itinerario si snoda attraverso un percorso emozionale, lungo le strade che hanno incantato milioni di spettatori attraverso i film di Lattuada, Pasolini, Rosi, i Taviani, Tornatore e Gibson. Il racconto dei luoghi si intreccerà con le curiosità, relative ai film e alla storia di Matera. Dal punto di partenza, Piazza Vittorio Veneto, verso la Civita proseguendo verso il Sasso Caveoso, ripercorrendo alcuni dei luoghi più significativi dei film “La lupa”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “Cristo si è fermato a Eboli”, “L’uomo delle stelle”, “Il sole anche di notte”, “The Passion”. Questi film consentono di ripercorrere anche l’ultimo cinquantennio della storia di una città che sarà nel 2019 Capitale Europea della Cultura.
16 – Centro di Geodesia Spaziale – ASI
SABATO: 10:30 – 12:30 – L’apertura straordinaria si svolgerà con unica visita guidata nelle due ore indicate. I visitatori dovranno essere muniti di documento di identità. Le prenotazioni devono pervenire entro 5 giorni prima dell’evento fino a esaurimento posti, per consentire le operazioni di controllo necessarie per l’accesso al sito. Visite a cura di: Personale specializzato del Centro di Geodesia Spaziale. Visite anche in lingua Inglese
17 – Il progetto di A. Olivetti e L. Quaroni per La Martella
DOMENICA: 10:00 – 12:00 – L’apertura straordinaria si svolgerà con unica visita guidata nelle due ore indicate, a cura dell’Arch. Luigi Acito.
Il borgo rurale La Martella (1952) realizzato a pochi chilometri da Matera su progetto di un gruppo di professionisti romani guidati da Ludovico Quaroni, condensa nell’articolata struttura urbanistica e nell’organizzazione dell’unità di vicinato l’ideale di una nuovo costruito urbano e sociale in parte simile a quello dei Sassi. Un borgo contadino dentro un impianto urbanistico di impostazione popolare, ma innovativa, che sfrutta il concetto e le teorie anglosassoni della neighborhood unit. Si tenta di applicare, secondo l’auspicio di Adriano Olivetti, un modello nordamericano desunto dalle esperienze del New Deal e in particolare della Tennessee Valley Authority. L’impianto urbanistico pone al centro, nella parte alta del colle, i servizi collettivi con la chiesa dominante, il centro civico e le case disposte lungo strade sinuose che assecondano come tentacoli l’orografia del luogo, determinando una ricca articolazione degli spazi-vicinato.
18 – Grancia fortificata di Parco dei Monaci
SABATO: 10:00 – 12:00 L’apertura straordinaria si svolgerà con unica visita guidata nelle due ore indicate, a cura dell’Arch. Lorenzo Rota. Si consiglia di prenotare con anticipo. La visita guidata sarà possibile fino a esaurimento posti. Visita guidata a cura dell’Arch. Lorenzo Rota. La Grancia è ubicata a circa 5 Km da Matera Sud, in direzione Montescaglioso. I visitatori dovranno raggiungere il sito con un quarto d’ora di anticipo
Parco dei Monaci è una grancia appartenuta all’Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso. L’area dell’insediamento evidenzia un’antica frequentazione umana compresa tra Preistoria, età tardo imperiale e medievale. L’attuale configurazione risale agli inizi del XVI secolo. Nel 1532 la grancia fu donata ai benedettini di Montescaglioso che restaurarono l’edificio e nei terreni circostanti piantarono un grande oliveto in parte ancora esistente. Nell’organizzazione produttiva, la grancia aveva un ruolo significativo poiché si collocava al centro del più grande oliveto posseduto dai monaci. Nell’edificio venne impiantato anche un grande frantoio. Nel 1725 i benedettini realizzarono altri restauri, rinnovando l’impianto dell’oliveto e circondandolo, per proteggerlo dal pascolo, con un’ampia cinta muraria lunga circa 3 km. Nell’edificio si conservano i portali di accesso al cortile e alla cappella, i resti di una caditoia e alcuni lacerti della cinta muraria.
19 – Laboratorio di Restauro del MiBAC
VENERDI: 16:00 – 19:00 Sono previste due visite guidate della durata di un’ora e mezza ciascuna: una con inizio alle ore 16.00, l’altra alle ore 17.30. Sono previste due visite guidate della durata di un’ora e mezza ciascuna: una con inizio alle ore 16.00, l’altra alle ore 17.30. Visite a cura di: Funzionari tecnici del Polo Museale della Basilicata e Funzionari restauratori della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
Il Laboratorio di Restauro di pertinenza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e del Polo Museale della Basilicata – realizzato con i Fondi FIO ’85/Matera Cultura – ha sede in un moderno e funzionale edificio progettato dall’architetto Vincenzo Baldoni (Sicignano degli Alburni, 1924 – Matera, 2003) e ubicato nella zona artigianale di Matera (Paip 1). Nel laboratorio, dove si effettuano interventi in “amministrazione diretta” su tutte le tipologie di oggetti d’arte, si trovano anche i depositi dove sono custodite le opere provenienti dalle chiese lucane e i dipinti delle Collezioni d’Errico, Levi e Guerricchio che, con criteri di rotazione, sono esposti a Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. La struttura è stata utilizzata nel 2011 per la costruzione del “Carro della Bruna del 150° dell’Unità d’Italia”, esposto a Torino nelle Officine Grandi Riparazioni.
CASA NOHA
Sabato 23, ore 10:00 – 18:30 Domenica 24, ore 10:00 – 17:00 – Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni IIS “Duni-Levi” (Liceo Classico) di Matera
MONTESCAGLIOSO
Monasteri Benedettini e Francescani di Montescaglioso: luoghi di passaggio e di accoglienza
1 – Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo
DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 E’ preferibile prenotare. CooperAttiva – Cea Montescaglioso tel: 334.8360098 / 0835.201016 mail: ceamonte@katamail.com Visite a cura di: CooperAttiva – Cea Montescaglioso Visite anche in lingua Inglese
E’ il più importante monumento di Montescaglioso ed uno dei più significativi della Basilicata. Sorge sull’area dell’acropoli della città greco-italica i cui resti, strutture urbane e necropoli con una datazione compresa tra VII secolo a.C. e occupazione romana, sono stati rintracciati nei chiostri e negli ex giardini del monastero. L’origine della comunità, come per altri monasteri medievali presenti in Basilicata, è da collegare alla penetrazione del monachesimo benedettino veicolato nella regione fin dal termine dell’VIII secolo d.C. dai grandi monasteri longobardi dell’area campano-beneventana. La fondazione dell’Abbazia di Montescaglioso è da mettere probabilmente in relazione con l’attestazione, nell’anno 893, della presenza nella valle del Bradano di una dipendenza monastica, la chiesa di S. Lorenzo di Murro, appartenente alla grande abbazia longobarda di S. Vincenzo al Volturno nel Molise.
2 – ex Chiesa di Santa Croce
DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo “Palazzo-Salinari” di Montescaglioso Visite anche in lingua Inglese
La chiesa fu eretta agli inizi del secolo XV in un’area esterna all’abitato di Montescaglioso, presso il luogo in cui sarebbe sorto il Convento dei Padri Cappuccini. A pianta centrale cruciforme, con cupola centrale a padiglione, è dedicata alla Santa Croce. All’interno, il paramento murario in calcarenite a facciavista, presenta scialbature a calce bianca che potrebbero celare tempere o anche affreschi. Nel primo dopoguerra due delle cappelle laterali sono state vendute a privati e riutilizzate come abitazione. L’edificio è stato oggetto solo di un recente intervento di manutenzione e oggi è utilizzato come ricovero per il Carro Trionfale di S. Rocco, patrono di Montescaglioso, ed i finimenti per i cavalli che lo trainano. Il carro in cartapesta, rappresentativo di un’antica arte e di capacità artigianali ed artistiche molto radicate a Montescaglioso, è opera del maestro Luigi Morano che lo ha realizzato negli anni ’30.
3 – Convento dei Frati Cappuccini
DOMENICA: 11:30 – 13:30 / 15:00 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti ciceroni dell’Istituto comprensivo “Palazzo-Salinari” di Montescaglioso. Visite anche in lingua Inglese
La piccola chiesa, intitolata a S. Francesco d’Assisi era forse già aperta al culto nel 1612; vi si conservano un buon numero di tele, tra cui l’Immacolata con S. Francesco e S. Girolamo, eseguita nella seconda metà del XVII secolo da Tommaso Mortella, e S. Michele Arcangelo, realizzata nello stesso periodo da autore ignoto; nella navata laterale si trova la tomba della famiglia Grillo, che aveva contribuito alla costruzione del convento. La costruzione del convento ebbe inizio nel 1608 e proseguì per diversi anni; nel 1613 vi risiedeva una famiglia religiosa composta da dieci frati. Fino al 1905 ha fatto parte della Provincia religiosa d’Otranto. Dal 1908 al 1938 è stato sede della casa di noviziato e dal 1939 al 1949 ha organizzato i primi corsi di studi in teologia e filosofia. Da allora il convento montese ospita una piccola comunità di 4-6 frati e che si conserva ancora oggi.
FERRANDINA
1 – Chiesa Madre di Santa Maria della Croce
SABATO: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:30 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 15:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Scuola primaria e secondaria di 1º grado (Ist.Compr. D’onofrio – Ferrandina; I.I.S. Bernalda – Ferrandina Visite anche in lingua Inglese
La chiesa madre, sotto il titolo di Santa Maria della Croce, è dedicata a San Lorenzo, titolare della antica chiesa matrice di Uggiano. La facciata rimanda allo stile romanico-pugliese, con tre rosoni e tre ingressi (quello centrale con un bel portale) in corrispondenza delle navate interne. Dopo diversi rifacimenti e ristrutturazioni, l’attuale edificio mostra una pianta a croce latina, altare maggiore in marmo policromo, abside con coro ligneo e sculture in legno dipinto, raffiguranti Federico D’Aragona e Isabella del Balzo, realizzate all’inizio del XVI secolo da Antonello Persio. Degni di ammirazione sono anche due dipinti di Paolo Lanari disposti sugli altari del transetto, una scultura in legno della Madonna della Croce (1530) e l’Aquila bicipite (1609) in legno dorato, dov’è custodita la miracolosa reliquia del Sacro Legno della Croce, donata da Federico D’Aragona alla chiesa Madre di Uggiano e trasferita nel 1495 nella chiesa Madre di Ferrandina.
2 – Piazza del Plebiscito
SABATO: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Scuola primaria e secondaria di 1° grado (Ist.Compr. F.D’Onofrio); Liceo Scientifico Ferrandina (I.I.S. Bernalda-Ferrandina) Visite anche in lingua Inglese
Piazza Plebiscito è la piazza principale di Ferrandina che, a ridosso del Corso intitolato a Vittorio Emanuele II, ospita la Chiesa Madre di Santa Maria della Croce. Sulla piazza, la più antica della città, definita “largo” nel Settecento, si affacciano palazzi di periodo ottocentesco, tra i quali il Palazzo Caputi con le sue armoniose linee ed il Palazzo Comunale, quest’ultimo ricostruito nell’aspetto attuale nel 1826. Dalla stessa Piazza si può ammirare di fronte l’imponente Monastero di Santa Chiara edificato nella prima metà del ‘600, all’epoca in gestione alle Clarisse.
IRSINA
Dalla Controriforma alla peste: l’età del Barocco a Montepeloso
1 – Chiesa e Convento di San Francesco
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
Una leggenda locale tramanda che la Chiesa di San Francesco sia stata in origine un castello normanno donato da Federico II in persona al santo, di passaggio in questi luoghi al tempo del suo viaggio in Terra Santa. Naturalmente non risultano notizie documentate in merito, tuttavia la presenza dei Frati Francescani a Irsina risale già ai primi del XIV secolo, come attestato da alcuni manoscritti storici. L’attuale chiesa e l’annesso complesso conventuale furono edificati intorno al 1531 dai Frati Conventuali, dietro autorizzazione di Clemente VII. La chiesa, ricostruita intorno al 1717, conserva – oltre al magnifico ciclo di affreschi di scuola giottesca custoditi nella cripta trecentesca – importanti opere di pregiata fattura artistica.
2 – Chiesa e Convento di Sant’Agostino
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 escluso orari messa Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Scuola secondaria di primo grado Istituto Comprensivo Irsina Visite anche in lingua Inglese
L’istituzione del Convento degli Agostiniani a Montepeloso si colloca nel periodo successivo al Concilio di Trento ed avviene ad opera di religiosi appartenenti alle più nobili famiglie dell’epoca. Il complesso dipende dalla provincia napoletana e nello specifico dal Convento di sant’Agostino della Zecca in Napoli. Inizialmente chiesa e convento erano dedicati a San Vito ed in essi erano custoditi alcune reliquie del santo. Negli anni Trenta del XIX secolo la chiesa subì grandi trasformazioni e restauri. All’interno sono attualmente visibili alcuni dipinti di Andrea Miglionico.
3 – Cappella di San Rocco e la peste a Montepeloso
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
La chiesa venne fondata nel XVI secolo, ma già nel ‘700 essa risultava interdetta perché fatiscente. È dedicata a San Rocco, il santo più invocato dal Medioevo in poi, come protettore dal flagello della peste, che nel XVII secolo colpì anche Montepeloso. Attualmente la sua cura è affidata alle famiglie Ippolito-Castellaneta. In occasione delle Giornate FAI di Primavera andremo inoltre alla scoperta delle confraternite religiose nate successivamente al Concilio di Trento e diffuse anche a Montepeloso per onorare i santi ed esercitare uffici caritatevoli.
4 – Il cortile di Palazzo Angioletti e la Regia Udienza
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico
Palazzo Angioletti sorge su quello che fu il castello medievale di Montepeloso. La nobile famiglia degli Angioletti, proveniente da Lucera, in Puglia, si trasferì a Montepeloso nel corso del XVI secolo. Deteneva una grande proprietà che, verso la fine del XVIII secolo fu ceduta, insieme alla residenza di Largo Angioletti, alla famiglia del Notaio Marino proveniente da Bitonto. Il Palazzo, sito nei pressi di una delle porte di accesso alla città di Montepeloso, porta Arenacea, includeva anche una cappella privata.
5 – La Cattedrale, la Santa Eufemia e i dipinti del Miglionico
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 escluso orari messa Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
La Cattedrale di Irsina, dedicata alla Madonna dell’Assunta, venne edificata in stile gotico nel XIV secolo, probabilmente su un edificio già esistente di epoca normanna. Nel XVIII secolo, ormai fatiscente e pericolante, la chiesa fu ricostruita nelle forme attuali. In occasione delle Giornate FAI di Primavera andremo alla scoperta della Cattedrale barocca e sarà possibile ammirare i dipinti di Andrea Miglionico (pittore irsinese vissuto tra XVII e XVIII secolo) custoditi nella sagrestia. Scopriremo poi la storia dell’affascinante statua di Sant’Eufemia attribuita al Mantegna che dalla metà del XV si trova nella nostra Chiesa madre.
6 – La Chiesa del Purgatorio e le Confraternite a Montepeloso
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
La piccola Chiesa del Purgatorio – già Chiesa del Monte dei Morti – oggi intitolata alla Madonna del Carmine, sorge lungo via Roma, la strada principale del borgo antico di Irsina. La chiesa, eretta sotto il vescovo Orsini tra il 1638 ed il 1655, presenta un prospetto ben conservato, di impostazione barocca. All’interno, pregevoli sono l’abside intagliato e l’altare in marmo con un altorilievo raffigurante la Madonna del Carmine che redime le anime dal Purgatorio. Vi si conservano due dipinti di Andrea Miglionico raffiguranti San Michele Arcangelo e la Madonna del Carmine; una tela di Francesco Polino che ritrae S. Pasquale Baylon e altre tele di scuola caravaggesca. Degno di nota un organo con coretto, risalente al XVIII secolo, che presenta ancora integra la struttura originale.
7 – Palazzo Orlandi
Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI. Possibilità di iscriversi al FAI in loco
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
La famiglia Orlandi trovò dimora a Montepeloso dal XVI secolo. Essa proveniva da Tropea, in Calabria, e sin dal XV secolo era annoverata tra le più influenti casate gentilizie calabresi. I suoi componenti vantavano origini nobili per sangue ed erano esperti militari ma anche commercianti mercantili. A Montepeloso acquistarono numerose proprietà terriere, masserie, mulini ed il prestigioso palazzo che da loro prende il nome. Molti furono i membri della famiglia che si distinsero; tra questi Domenico Orlandi che partecipò agli eventi della rivoluzione partenopea a Montepeloso, nel 1799.
8 – Gli affreschi trecenteschi della cripta di San Francesco
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 escluso orari messa Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
Gli affreschi della cripta di S. Francesco furono commissionati tra il 1370 e il 1373 ad artisti di scuola giottesca da Margherita D’Angiò e da sua figlia Antonia Del Balzo, futura regina di Sicilia (entrambe ritratte tra i personaggi affrescati). La cappella è molto interessante sia per gli aspetti artistici, che testimoniano i molteplici influssi di scuola fiorentina, senese, pisana, romana, oltremontana e irlandese sulla pittura napoletana, sia per le vicende storiche legate alla cripta, dal momento della fondazione alla riscoperta, avvenuta ai primi del ‘900, grazie allo storico Michele Janora e all’intervento della Contessa Margherita Nugent.
9 – La Cripta della Cattedrale
Ingresso esclusivo per gli Iscritti FAI. Possibilità di iscriversi al FAI in loco
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 14:30 – 18:00 escluso orari messa Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico Irsina
La cripta della Cattedrale, con il suo suggestivo impianto a croce greca, rappresenta il nucleo più antico della chiesa. Secondo alcune ipotesi, conserva tracce del passaggio dei Templari. A conferma di ciò sarebbe la posizione dell’antica Montepeloso lungo le vie del pellegrinaggio in Terra Santa; inoltre l’immagine scolpita su pietra di un monaco identificabile con San Bernardo di Chiaravalle (figura legata all’Ordine dei Templari) e soprattutto la presenza di un “fiore della vita” o “margherita templare” la farebbe annoverare tra le Cattedrali Solstiziali. La cripta venne usata come ossario fino all’editto napoleonico di Saint-Cloud (1804) che obbligava a costruire i cimiteri fuori dai centri abitati.
SALANDRA
CHIESA DI S. ANTONIO
SABATO: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Scuola secondaria di 1° grado. Istituto Compr. Statale “Ten. Rocco Davia Visite anche in lingua Inglese
La chiesa di Sant’Antonio, più comunemente detta “Chiesa del Convento”, perché annessa al convento dei Padri Riformatori Francescani, fu edificata nel 1542 su un precedente edificio del quale rimane la struttura tardo-romanica, a navata unica e contrafforti. I lavori furono terminati grazie anche all’intervento del Duca Revertera, signore di Salandra, la cui effigie è visibile ancora oggi a destra dell’altare. Di fianco è la torre campanaria alta circa 25 m in mattoni, aggiunta in epoca successiva. La chiesa attuale presenta in facciata tre nicchie che ospitano statue raffiguranti il Sacro Cuore, S. Francesco e S. Antonio. Al centro si apre un elegante portale barocco abbellito da due antichissime sculture raffiguranti leoni in pietra di ignota provenienza e di taglio tipicamente bizantino. Al suo interno sono custoditi l’antico Organo ed un vasto e notevolissimo corredo di statue lignee e opere pittoriche, tra cui affreschi e tele dei pittore Pietro Antonio Ferro e Antonio Stabile.
CONVENTO DEI PADRI FRANCESCANI
Sabato 23, ore 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Domenica 24, ore 09:30 – 13:00 / 15:30 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Scuola secondaria di 1 grado. Ist. Compr. Statale Ten. Rocco Davia
Il Convento dei Padri Riformati (o di San Francesco) di Salandra, attualmente sede del Municipio, fu edificato a partire dal 1573 per volere del Duca Francesco Revertera, signore di Salandra. Il convento, dedicato inizialmente a Sant’Antonio da Padova ed in seguito a San Francesco, comprendeva un seminario e fu a lungo sede dell’Università di Teologia. Vi fu educato anche Padre Serafino da Salandra, definitore della provincia di Basilicata e custode dell’ordine dei Riformati, nonché autore nel 600 della tragedia sacra “L’Adamo Caduto” da cui sembrerebbe, secondo le tesi di eminenti studiosi, aver tratto ispirazione John Milton per il suo “Paradiso Perduto”. Il complesso comprende anche un bellissimo chiostro con l’annessa chiesa di Sant’Antonio, in cui sono custoditi un antico Organo, gli affreschi e le tele dei pittori Pietro Antonio Ferro e Antonio Stabile.
SI RINGRAZIA
Arcidiocesi di Matera-Irsina, Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Matera, Fondazione Matera Basilicata 2019, Polo Museale della Basilicata, Scuola di Alta Formazione “M. D’Elia”- ISCR, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Università degli Studi della Basilicata, Centro di Geodesia Spaziale – ASI, Arch. Luigi Acito, Arch. Renato Lamacchia, Arch. Lorenzo Rota, Nicola Benedetto – Imprenditore, Sig.ra Anna Rosa Bernardini, Famiglia Motta, i Signori Ann Cahill e Jan Taljaard
DiCEM – Università degli Studi della Basilicata; Fondazione Sassi, Palazzo Gattini Luxury, Palazzo Bernardini, Parrocchia San Vincenzo de’ Paoli, Ipogeo Materasum, Altereno Cafè di A. Lamacchia, Associazione Maria SS. della Bruna, Associazione culturale Adriano Olivetti – Matera, Centro “Carlo Levi”, Associazione Giallo Sassi, Parco della Murgia Materana, Coop. sociale “Il Sicomoro”, A.S.D. Centro Danza diretta da Mary D’Alessio. Scuole di Matera (città): I.I.S. “E. Duni-C. Levi” (Liceo Classico e Liceo Artistico); I.T.C.G. “Loperfido-Olivetti”; I.I.S. “G. B. Pentasuglia”; Liceo “T. Stigliani” (Liceo Linguistico e Liceo Musicale), Istituto Comprensivo “G. Minozzi – N. Festa”; Istituto Comprensivo Ex S.M “Torraca”; Istituto Comprensivo “G. Pascoli”. CooperAttiva-Cea Montescaglioso. Scuole dei Comuni di Ferrandina, Irsina, Montescaglioso, Salandra: Liceo Scientifico di Ferrandina (I.I.S.) Bernalda – Ferrandina Liceo Scientifico “C. Levi” (Irsina); I.C. “G. Mascolo” (Irsina); I.C. “F. D’Onofrio” (Ferrandina); Istituto Tecnico e Liceo Scientifico “F. Cassola” (Ferrandina); Istituto Comprensivo “F. D’ Onofrio” Scuola primaria; Scuola Secondaria di I grado; Istituto Comprensivo “Palazzo-Salinari” (Montescaglioso), Istituto Comprensivo Statale “Ten. Rocco Davia” – Scuola secondaria I Grado (Salandra)
TRICARICO
Capo Gruppo: Sabrina Lauria
Antiche storie e nuove scoperte
L’itinerario si intitola antiche storie e nuove scoperte, permette di entrare nel cuore del centro storico e di ripercorrere le fasi salienti della sua storia, i Ciceroni ci guideranno alla riscoperta di nuovi siti abitualmente inaccessibili, come la sede della Caserma dei Carabinieri, ci mostreranno curiosità, ed elementi di interesse della cittadina arabo-normanna.
1 – Caserma dei Carabinieri di Tricarico già Ospedale di S. Giovanni della Croce (sec. XVI)
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di Garaguso Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico; Volontari FAI di Tricarico.
Iniziative speciali
Mostra sulla storia dell’edificio dal sec. XVI ad oggi.
Il sacro hospitale, attestato nei pressi di una delle porte di accesso alla città, la “Porta vecchia”, conferma una consuetudine medievale per cui gli hospitalia sorgevano presso gli accessi cittadini per favorire il ricovero e la cura dei viandanti. Il sito dell’antica porta potrebbe corrispondere all’attuale sopportico, presso l’ingresso monumentale della sede dell’Ospedale, come si deduce dall’immagine del pellegrino, scolpita sul lato destro del portale ed anche dalla statua della Madonna col Bambino, che lo sovrasta e che si può identificare con la Madonna del Lettorio. Nei secoli l’edificio ha assunto diverse destinazioni. Il vescovo Pier Luigi Carafa sr, tra il 1624 e il 1630 istituì il Seminario vescovile, successivamente divenne convitto per studenti. Sede del Liceo scientifico dal 1978 al 1992, dopo il restauro, avvenuto nel 2000, è diventato sede del Comando Compagnia Carabinieri di Tricarico.La visita diventa occasione per conoscere la storia dell’Arma e alcuni eventi salienti legati al brigantaggio. All’interno sarà allestita una mostra dedicata alla storia dell’edificio e all’attuale funzione di Comando Compagnia Carabinieri.
2 -Farmacia storica
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) La farmacia sarà aperta al pubblico anche per il normale esercizio. Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di Garaguso Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico; Volontari FAI di Tricarico.
La Farmacia Dott. Michele Santangelo è una delle farmacie storiche della Basilicata, nata nella seconda metà dell’Ottocento; la prima sede fu nel quartiere Saracena, precisamente nel Palazzo Lavecchia, abitazione del suo primo farmacista, Domenico Lavecchia, diplomato speziale a Napoli nel 1867. La farmacia, passata poi a Pietro Laureano, diplomatosi a Napoli nel 1904, venne trasferita all’inizio del Novecento, in via Duomo, in un ampio locale di fronte alla cattedrale e vicino all’antico palazzo di famiglia. Nel 1947 la farmacia fu rilevata dal Dott. Mario Biscaglia, laureato in Farmacia a Bari nel 1946, e venne spostata in via Vittorio Veneto nei pressi del Palazzo Vescovile, dove proprio in quell’anno fu istituito l’Ospedale. “Don Mario” è stata una figura molto rispettata ed amata. La farmacia, conserva ancora i registri autenticati dal sindaco-poeta Rocco Scotellaro, l’arredo in stile neoclassico realizzato da artigiani locali e le antiche attrezzature.
3 – Palazzo Lizzadri e Museo del costume
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di Garaguso Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico;Volontari FAI di Tricarico.
Iniziative speciali
Il Palazzo ospita il Museo del “costume delle genti lucane”, abiti tradizionali dei Comuni della Basilicata.
Il palazzo si affaccia su via Saracena. La possente facciata, caratterizzata da una successione regolare di finestre e balconi ai piani superiori e locali di servizio ai piani inferiori, si erge sul piazzale della “Saracena” e rappresenta l’estrema propaggine dell’abitato verso nord. Presenta un portale in pietra sormontato da uno stemma gentilizio recante la data 1688, una serie di mascheroni, e dei pregevoli mensoloni in pietra scolpita a sostegno dei balconi. All’interno ripete la tipologia del palazzo a corte. L’edificio fu la dimora della poetessa Laura Battista (1846-1884). Attualmente adibito a Museo delle Genti Lucane, ospita una serie di costumi tradizionali provenienti da vari Comuni della Basilicata.
4 – Portali di Atrio consolato e dei Cavalieri di Malta
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di Garaguso Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico
Lungo Via dei Cavalieri, nei pressi del Palazzo Ducale e del Duomo, si affacciano due importanti palazzi: il primo è oggi noto come “Palazzo di Atrio consolato”, diventato abitazione di diversi proprietari, dopo vari rimaneggiamenti. Si tratta di un antico edificio che ebbe un ruolo importante per la Corte dei Sanseverino, come si evince dallo stemma che sovrasta il magnifico portale in pietra del XVI secolo. Questo è caratterizzato da un arco a tutto sesto, decorato con bassorilievi e iscrizioni. Al centro fa bella mostra lo stemma dei nobili Castellana, che ricoprirono cariche importanti nell’apparato burocratico dei Sanseverino, conti di Tricarico e principi di Bisignano. Il secondo edificio è il Palazzo detto dei Cavalieri di Malta, da cui il toponimo della via. Interessante il portale e la relativa iscrizione.
5 – Palazzo ducale e Museo Archeologico
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Il Palazzo è sede espositiva di reperti archeologici del territorio (Polo museale della Basilicata). Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Liceo Scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Istituto professionale di Stato per l’agricoltura e l’ambiente di Garaguso Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico; Volontari FAI di Tricarico.
Mirabile esempio di dimora principesca in Basilicata, è uno degli edifici civili più significativi di Tricarico. É questo il “castello del Principe di Bisignano” che fu per secoli residenza dei Sanseverino, conti di Tricarico e principi di Bisignano e sede della loro Principal Corte. Agli inizi del XX sec. divenne proprietà dell’industriale piemontese Silvio Turati, per essere poi acquistato dalla Provincia di Matera. Attualmente è una delle sedi del Polo Museale della Regione Basilicata, ospita le testimonianze archeologiche più importanti del Medio Basento dal Neolitico fino al periodo romano.
GARAGUSO
Le acque sacre di Garaguso
1 – Fontana Maria Gaetana
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto comprensivo “A. Ilvento” – Scuola primaria di Grassano – sede di Garaguso; Volontari FAI
La statua in bronzo della dea Cerere, “Maria Gaetana”, con falce e fascio di spighe, nella piazzetta principale di Garaguso è una scultura collocata sopra la fontana pubblica, agli inizi del Novecento. All’epoca, non esistevano ancora l’edificio scolastico,la villa comunale e il monumento appariva circondato dalle immense distese di messi, accarezzate dal vento, imbiondite dal sole, in attesa dei mietitori, sulle alture ondulate delle Serre a nord di Garaguso. Cerere, chiamata, confidenzialmente dalla gente del posto, “Maria Gaetana” compaesana ed amica, pubblica e popolare, donna e padrona del grano e della terra, promessa di meritata abbondanza, di cibo e benessere per la povera gente di Garaguso che faticava in campagna. Questa fontana un tempo era alimentata, mediante una conduttura che giungeva in paese, da una delle sorgenti del torrente Salandrella, la vecchia sorgente dell’Aliternosa, successivamente le condutture furono dismesse e fu allacciata alla rete statale.
2 – Torrente Salandrella
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo “A. Ilvento” – Scuola primaria di Grassano – sede di Garaguso; Volontari FAI
E’ il tratto montano del fiume Cavone. Questo, insieme al Bradano, Basento, Agri, è stata una delle principali vie di comunicazioni della Basilicata arcaica e fu proprio questa rete complessa di vie, che comportò la colonizzazione greca con un forte rapporto di interazione culturale tra Greci e indigeni. È in “luoghi” come questo, che gli indigeni entrano in contatto con gli dei dell’Olimpo greco e con le immagini “sacre” ad essi collegate. Intorno a sorgenti collocate al punto di confluenza di tratturi e di itinerari collegati alla transumanza si definiscono piccoli santuari, dove vengono celebrati culti di matrice greca. Si conferma, l’importanza attribuita all’acqua, risorsa essenziale per una comunità e, per questo, sacralizzata.
Esempio di questo è il santuario di Garaguso nel quale sono stati ritrovati il modellino del tempietto con statuetta della dea seduta in marmo. Interessante la malacofauna plio-pleistocenica del torrente, testimonianza dell’antica presenza del mare.
3 – Palazzo Revertera
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo “A. Ilvento” – Scuola dell’infanzia e primaria di Grassano – sede di Garaguso; Volontari FAI
Palazzo Revertera è collocato nella parte più alta del borgo di Garaguso su un preesistente forte medievale.Fu costruito dal duca Francesco III Revertera, dal figlio Nicolò Ippolito e dalla consorte Antonia Therhaimbe, duchi di Salandra di origine spagnola. Il palazzo Revertera divenne il fulcro della ricostruzione di Garaguso in seguito al terremoto del 1694. È stata allestita di recente una sala con videoproiettore nella quale è possibile ripercorrere i momenti salienti delle origini del paese e i relativi ritrovamenti. Le origini di Garaguso risalgono alla seconda metà del VI secolo a.C. Oggetto di scavo e ricerche varie già dal 1906 fino al 1936 da Di Cicco, importante rinvenimento il modello del tempietto in marmo.
GRASSANO
1 – “Casedde”, “Lamioni” e “Case soprane”
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Tecnico Economico “Carlo Levi” di Grassano; Volontari FAI
A Grassano nel corso dei secoli si sono affermate tre tipologie abitative, caratterizzate da una preponderante serialità, tanto da costituire fronti uniformi lungo numerose strade del centro abitato. Ciascuna tipologia abitativa rispecchiava l’esigenza del periodo storico in cui si era affermata. Alla base di ogni tipologia vi erano caratteristiche costruttive specifiche, dettate dall’andamento della strada, dall’orientamento del sole e dalle necessità della categoria sociale a cui era destinata. Ciascuna tipologia infatti contraddistingueva la fascia sociale della famiglia che vi alloggiava. Le casedde erano abitate da braccianti e operai. Nei lammioni abitavano ortolani e mulari ( cioè piccoli proprietari terrieri). Le case soprane appartenevano alle famiglie di artigiani, commercianti ed insegnanti. Le famiglie più agiate erano proprietarie sia della casa soprana che del lammione sottostante. I grandi proprietari terrieri e i notabili erano proprietari di palazzi e palazzotti.
2 – VECCHIO FRANTOIO VISCERA
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto Tecnico Economico “Carlo Levi” di Grassano; Volontari FAI
Altro punto di interesse l’antico frantoio Viscera collocato in via S. Lucia a Grassano. La costruzione risale all’incirca al 1870 ed è sempre stata di proprietà della famiglia Viscera che di generazione in generazione ha utilizzato i locali come frantoio, rimasto in funzione fino al terremoto del 1980. Per volere degli eredi, esso è stato risistemato ed arredato con macchinari già esistenti ed utensili legati alla civiltà contadina grassanese.
CIRIGLIANO
Cappella scavata
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni Istituto I.I.S “F. Alderisio” di Stigliano; Volontari FAI
I volontari di Stigliano e i Ciceroni dell’istituto I.I.S “F.Alderisio” di Stigliano apriranno le porte della cappella scavata, una piccola chiesetta fuori paese a Cirigliano. Infatti, oltre al castello feudale Formica e all’annessa cappella settecentesca con i suoi tesori d’arte, Cirigliano conserva un documento straordinario della pietà popolare: una chiesina scavata nel cuore di un enorme masso per mano di un brigante pentito aviglianese: Donato Gruosso (1846-1937). Dopo venti anni di lavori forzati in Sicilia, ormai profondamente mutato, questo Jean Valjean lucano trascorre il resto della sua lunga esistenza nella sua comunità di adozione, Cirigliano, alfabetizzando gli illetterati del paese di tutte le età. I segni del suo piccone e del suo scalpello impressi nel vivo del sasso ci dicono tutta la determinazione di un uomo intenzionato a percorrere fino in fondo il suo cammino di redenzione sociale e spirituale.
TOLVE
Il Monachesimo come ponte tra Oriente e Occidente
1 – chiesa e convento cappuccino di S. Antonio da Padova
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Archeoclub d’Italia – Sede di Tolve “Tulbium”, Volontari FAI di Tolve.
Recentemente restaurato, il complesso si compone della chiesetta e dell’ala conventuale sorti nella metà del XVI secolo in un’area che all’epoca si trovava all’esterno del centro abitato. Il Convento si sviluppa su due piani. A piano terra si trovavano i vani a uso comune, come la cucina e il refettorio, mentre al piano superiore si trovavano le 19 celle che ospitavano i frati. Fu un importante centro religioso e di studi che diede un forte impulso allo sviluppo del culto di San Rocco a Tolve
2 – Chiesa e Monastero Benedettino di San Pietro
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Archeoclub d’Italia – Sede di Tolve “Tulbium”, Volontari FAI
La cappella ad unica navata apparteneva ad un antico monastero benedettino risalente al XII secolo. Si conserva un notevole portale del XIII secolo che presenta formule artistiche vicine a quelle di Melchiorre da Montalbano, mentre all’interno spicca una pala settecentesca raffigurante l’Assunzione della Vergine tra i Santi Pietro e Paolo.
3 – Convento di S. Francesco e Chiesa della S.S. Annunziata
SABATO: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) DOMENICA: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00 (ultimo ingresso 18:00) Visite a cura di: Archeoclub d’Italia – Sede di Tolve “Tulbium”; Volontari FAI
Il Complesso conventuale si sviluppa a ridosso della cinta mura nella prima metà del XVII secolo. Il convento francescano annesso si sviluppa attorno ad un chiostro centrale che poggia su una cisterna in cui confluiva l’acqua piovana. La Chiesa dedicata all’Annunziata è ad unica navata e conserva al suo interno alcune importanti tele seicentesche di Pietro Antonio Ferro che sarà possibile ammirare, in un nuova veste splendente, dopo gli interventi di restauro che hanno consentito alla Soprintendenza di restituire alla comunità e al mondo dell’Arte gli importanti dipinti. Le tele infatti furono rubate nel 1996 e ritrovate in pessime condizioni due anni più tardi in un bosco limitrofo.
Si ringraziano
Diocesi di Tricarico; Polo museale della Basilicata;Comando Compagnia Carabinieri di Tricarico; Comune di Cirigliano, Garaguso, Grassano, San Mauro Forte, Tolve; Tricarico; Archeoclub d’Italia sede di Tolve “Tulbium”; Centro studi Rocco Montano di Stigliano; parroci delle parrocchie coinvolte.
Le scuole: Liceo scientifico “Carlo Levi” di Tricarico; Scalo; Istituto comprensivo-scuola secondaria di primo grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico; I.I.S “F.Alderisio” di Stigliano; Istituto tecnico economico “Carlo Levi” di Grassano; Istituto comprensivo “A. Ilvento” – scuola dell’infanzia e primaria di Grassano – sede di Garaguso.
Giornate FAI di Primavera 2019, 26 luoghi da scoprire nella Provincia di Potenza
Torna puntuale l’appuntamento il 23 e il 24 Marzo con le Giornate FAI di Primavera, giunte alle 27° edizione, nella quale saranno svelati in tutta Italia con 1.100 aperture tanti tesori d’arte e paesaggistici italiani.
“Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”, sostiene Giulia Maria Crespi, fondatrice del FAI – Fondo Ambiente Italiano e con questo consueto spirito di scoperta e passione tornano le Giornate FAI di Primavera, per avvicinare ancora una volta quante più persone alla scoperta di un patrimonio fatto d’arte, cultura e storia.
Nella Provincia di Potenza saranno ben 26 i luoghi che apriranno le loro porte, coinvolgendo 15 Comuni della Provincia.
A Potenza nella Pinacoteca Provinciale, scrigno d’arte e di architettura, i visitatori verranno accompagnati in un itinerario artistico tra ‘800 e ‘900, comprendente opere pittoriche, scultoree e fotografiche, alle quali si affiancherà l’eccezionale esposizione di cinque opere inedite del pittore lucano Andrea Petroni. Il giorno 23 marzo alle 16:00 si terrà la presentazione della mostra, in cui interverranno il Presidente della Provincia Rocco Guarino; il Sindaco di Potenza Dario De Luca; la Rettrice dell’UNIBAS Aurelia Sole; la Dott.ssa Piera De Marca della Pinacoteca; il Soprintendente all’Archeologia Belle Arti e Paesaggio Della Basilicata Francesco Canestrini; la Dirigente Scolastica dell’IIS Da Vinci Alessandra Napoli e a moderare il Capo Delegazione FAI di Potenza Lidia Pantone.
A guidare i visitatori saranno gli alunni dell’IIS Da Vici – Nitti di Potenza e grazie alla collaborazione con l’UNIBAS, ci saranno anche i Ciceroni Universitari.
A Laurenzana si apriranno le porte dell’antica Filanda De Rosa, rara testimonianza di archeologia industriale che costituisce un tassello importante per la storia di una forma di produzione estinta.
Il Castello di Monteserico, un interessante esempio di architettura medievale in Basilicata, e il Palazzo dell’Agli, dimora signorile di inizio ‘800, sono le due perle visitabili a Genzano di Lucania.
Oppido Lucano offre una ricca visita tra monumenti di interesse storico e religioso, tra cui spicca la Chiesa rupestre di Sant’Antuono, che conserva al suo interno un ciclo di affreschi del Trecento.
Ad Abriola in un percorso tra arte e natura si potranno ammirare i beni artistici di notevole importanza custoditi all’interno della Chiesa Madre e passeggiare lungo il Bosco Sellata, ammantato da lussureggianti foreste.
A Calvello si andrà alla scoperta del Castello Carafa-Ruffo, rocca dell’XI secolo, che ospita in un’ala riaperta nel 2016 un laboratorio didattico sulla ceramica calvellese.
Protagoniste della visita a Pietrapertosa saranno la Fortezza Saracena Normanna Sveva e la Chiesa Convento di San Francesco, il cui gioiello è rappresentato dal Polittico di Giovanni Luce da Eboli.
Il percorso itinerante sulle ali della storia e della cultura tra Atella e Rionero si dipanerà tra architetture militari, religiose e archeologiche di notevole pregio.
Lungo il Sentiero delle Ripe a Muro Lucano si propone un viaggio tra natura, storia e archeologia.
Il complesso di Santa Maria degli Angeli a Lagonegro rappresenta una straordinaria sintesi delle vicende storiche, culturali e religiose del territorio lagonegrese, allocato in uno scenario di rara bellezza ambientale e di selvaggia purezza.
La visita a Lauria si snoderà tra la Cappella di Santa Veneranda, il Castello di Ruggiero di Lauria, famoso ammiraglio aragonese vincitore di numerose battaglie navali, la Chiesa di Santa Lucia e il Santuario Madonna Assunta.
L’itinerario suggerito a Rivello è alla scoperta delle suggestive atmosfere delle vie del borgo, con la visita al Monastero di Sant’Antonio.
A Maratea ci si lascerà stupire dal mirabile ciclo di affreschi cinquecenteschi custoditi nella Chiesa di Sant’Antonio Abate.
Sant’Arcangelo apre le porte dellaChiesa seicentesca di San Michele al Convento e del Complesso Monumentale di Santa Maria d’Orsoleo, edificato in epoca francescana a partire dal 1474 e che oggi accoglie un allestimento polimediale che introduce il visitatore in un viaggio nella spiritualità intesa come poetica dello spirito, come spazio “dell’immensità intima”.
A queste aperture eccezionali collaboreranno speciali guide, gli “Apprendisti Ciceroni”, giovani studenti che attraverso i loro occhi racconteranno ai visitatori la bellezza che caratterizza il patrimonio culturale dei Comuni coinvolti nelle Giornate FAI di Primavera.
L’invito che il FAI rivolge in questo weekend, durante il quale è possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione, è di specchiarsi nella stupefacente varietà e bellezza dei nostri luoghi, insieme quotidiani e straordinari, a volte sontuosi ed espliciti, altre nascosti, ma sempre così profondamente nostri da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando importanti segni nel nostro patrimonio culturale.
Giornate FAI di Primavera nel weekend del 23 e 24 marzo 2019, intervento di FAI Matera
Alla luce del forte richiamo che la manifestazione ha assunto negli anni scorsi, nonché alla entusiasmante collaborazione con gli Enti Pubblici, Ecclesiastici,gli Istituti Scolastici e con gli amici di alcune Associazioni afferenti all’areale della Costa Jonica, ma soprattutto grazie all’infaticabile lavoro dei nostri volontari e all’impegno degli Apprendisti Ciceroni, in linea con lo spirito della nostra Fondazione nel voler perseguire la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale del nostro territorio, è stato definito il nuovo programma di attività che ci condurrà alla scoperta di preminenti bellezze storico-architettoniche, archeologiche ed ambientali della Costa Jonica. Il programma è stato strutturato per offrire ai visitatori un tour alla scoperta della Costa Jonica attraverso la sua storia millenaria a partire dalla florida epoca della Magna Grecia attraversando i luoghi delle incursioni saracene e della dominazione araba sulle tracce degli insediamenti monastici medioevali fino alle lotte contadine ed alla riforma agraria. E’ l’evoluzione storica del territorio ampio e florido della Costa Jonica, che i siti aperti ci racconteranno, ed il focus è lo straordinario patrimonio agrario, dalla chora al Metapontino. Le apertura previste a cura degli Apprendisti Ciceroni sono 15 dislocate in 7 Comuni (Bernalda, Pisticci, Montalbano, Scanzano, Tursi, Nova Siri e Valsinni):dalla Chiesa di San Bernardino al Castello di Bernalda, dove ad accoglierci ci saranno anche i giovanissimi “Ciceroni in erba” dell’Istituto Comprensivo “Pitagora” che ci accompagneranno alla scoperta del maniero allietandoci con storie e leggende locali, alParco Archeologico Apollo Liciodi Metaponto dove in via straordinaria potremo visitare in anteprima il Kerameikos, quartiere delle officine ceramiche attivo dal VI al III sec. a.C. ed in fase di allestimento per la fruizione pubblica, alla vicina Masseria Sansone, che oltre a rappresentarci la tradizione insediativa masserizia del Metapontino ci racconta la storia dei Lacava, una delle preminenti famiglie lucane, per completare il tour in territorio di Bernalda e Metaponto con la passeggiata naturalistica nella Riserva di Lago Salinella, sito di interesse comunitario che si estende fino alla foce del Bradano. Il tour della Costa Jonica prosegue raggiungendo Pisticci per una passeggiata tra i rioni Dirupo e Terravecchia visitando lungo il tragitto la Chiesa dell’Immacolata e la Chiesa Madre, prima di lasciare Pisticci non può mancare la visita guidata alla restaurata Abbazia del Casale. Dirigendosi verso la Costa con una tappa prima a Montalbano J. sarà possibile visitare il Convento di San Rocco e con un’altra a Tursi per raggiungere lo straordinario Santuario della Madonna di Anglona, si giungerà a Scanzano J. dove si potrà visitare la Torre Saracena del Faro e dopo essere stati ammaliati dal suggestivo panorama proseguendo lungo il litorale Jonico meriterà fare tappa a Nova Siri per visitare il piccolo gioiello della Chiesetta Campestre della Sulla per poi terminare il tour a Valsinni per farci incantare dai versi e dalla storia della poetessa Isabella Morra visitando la Pinacoteca Morriana. Il programma offerto dal Fai sarà visionabile sul sito dellegiornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/ cercando la località d’interesse, tante le proposte in tutta la Basilicata, in particolare nella nostra Costa Jonica. A tal proposito, precisiamo che le aperture sono previste per sabato 23 e domenica 24 marzo e si svolgeranno sia di mattina che di pomeriggio.