Sabato 30 giugno 2018 alle 18.30 il MUSMA presenta “Il fotografo, gli artisti, le opere”: le 24 fotografie che Aurelio Amendola ha scattato alle opere della collezione del Museo della Scultura di Matera, accompagnate dai 22 ritratti degli artisti che le hanno realizzate, immortalati, nel corso della sua lunga carriera, dal maestro Amendola.
Perseguendo il duplice intento di tener vivo il percorso storico, sottolineandone l’attualità, e di accogliere residenze artistiche che interpretino gli spazi, il passato e il presente del MUSMA, l’Impresa culturale Synchronos ha invitato Amendola a raccontare e celebrare, attraverso la fotografia, le opere di alcuni dei più importanti scultori del 900 presenti nella collezione permanente del museo: Medardo Rosso, Francesco Messina, Marino Marini, Fausto Melotti, Giacomo Manzù, Emilio Greco, Pericle Fazzini, Andrea Cascella, Pietro Cascella, Carla Accardi, Giuliano Vangi, Jannis Kounellis, Giosetta Fioroni, Emilio Isgrò, Antonio Recalcati, Aldo Mondino, Novello Finotti, Eliseo Mattiacci, Luigi Ontani, Igor Mitoraj Giuseppe Maraniello, Mimmo Paladino, Antonella Zazzera.
Nell’allestimento sono affiancati l’opera, la foto dell’opera e il ritratto dell’artista, in una immersione di luce e materia tra i giganti dell’arte moderna e contemporanea, visti attraverso l’obiettivo di un gigante della fotografia d’arte, «Artisti che sono stati, anche a livello internazionale – scrive nel catalogo della mostra (Magonza editore) Simona Spinella, presidente di Synchronos – artefici di un nuovo modo di essere del linguaggio plastico, elaborato attraverso il rapporto, spesse volte il contrasto, tra materia e luce»
È un’esposizione diffusa in tutti gli spazi di Palazzo Pomarici, dalle sale del piano nobile agli ambienti ipogei, fino agli spazi con le pitture murali del 1700. «Sembra che questo museo sia nato per la scultura – ha affermato Amendola – Io ho fotografato in tutto il mondo le sculture, ma un museo così magico non l’ho mai trovato»
Le sculture della collezione del MUSMA sono state fotografate da Amendola con la maestria di chi ha una lunga, intensa, frequentazione con la scultura, traspare in esse tutta la nitida naturalezza del fotografo che ha iniziato la sua carriera fotografando il pulpito di Giovanni Pisano a Pistoia e ha raggiunto i vertici ritraendo i capolavori di Michelangelo,Donatello, Jacopo della Quercia.
L’arte contemporanea è la seconda, grande, passione, di Amendola, indimenticabili i suoi ritratti a Warhol, Burri, Lichtenstein, De Chirico.
Il più importante fotografo degli scultori rinascimentali e il più assiduo ritrattista degli artisti contemporanei non poteva che trovare in un museo interamente dedicato alla scultura contemporanea la sua dimensione ideale.
L’intensità del bianco e nero negli scatti alle opere cattura lo spettatore, l’obiettivo del fotografo dilata i particolari delle forme, allarga lo sguardo, spiega l’arte emozionando. Le opere storiche della collezione del MUSMA, attraverso le grandi stampe 70×100, acquistano nuova luce e, così, nuova vita, pare che gli scultori le stiano plasmando in quel momento, davanti agli occhi del fotografo e dello spettatore. «In tutti i suoi scatti – scrive Marco Bazzini nel catalogo della mostra– Amendola rinnova il vedere; ha fatto della fotografia la disciplina del “rivedere”, senza soggiacere a nessuna obbedienza critica ma, al contrario, aggiungendo all’indisciplinatezza del buon toscano quella che gli artisti durante le loro lunghe frequentazioni gli hanno insegnato»
E nei ritratti degli artisti, realizzati dal 1971 al 2016, (manca, per ovvie ragioni cronologiche quello di Medardo Rosso) il maestro Amendola riesce a catturare l’essenziale, non pose studiate, ma l’empatica registrazione di quello che ogni artista è stato e ha lasciato all’arte: dal poetico Fausto Melotti, all’eccentrico Antonio Recalcati, dal tenebroso Giacomo Manzù al sognante Igor Mitoraj. «Immagini per lo più a colori – continua Bazzini – di grande impatto sull’immaginario di chi le osserva per quegli sguardi diretti e per quei dettagli che sono una vera e propria caccia al tesoro per conoscere l’arte di ciascuno di loro»
Il fotografo, gli artisti, le operespalanca lo sguardo sull’arte e sui suoi artefici, i materiali acquistano nuovo respiro, la presenza degli artisti illumina le sale e gli ipogei di Palazzo Pomarici
«Le opere di Amendola esposte nel MUSMA – scrive Raffaello de Ruggieri nel catalogo – hanno trovato la loro collocazione più fedele perché l’atmosfera pregnante delle cavità e delle pareti di tufo diventano efficaci fondali riverberanti, dando forza e significato alla comunicazione delle immagini»
La cooperativa Synchronos ringrazia Aurelio Amendola, Materima – Copernico scultura e la Galleria Santo Ficara – Arte moderna e contemporanea per il prestito delle opere.