Inaugurata nel pomeriggio all’interno delle chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, nei Sassi di Matera il “Periplo della scultura contemporanea italiana 3″, a cura di Giuseppe Appella e Marta Ragozzino. Presenti all’interno le opere di Giorgio Andreotta Calò, Francesco Arena, Giuseppe Capitano, Alice Cattaneo, Emmanuele Ruvo, Francesco Gennari, Perino & Vele, DOnato Piccolo, Luca Trevisani, Nico Vascellari, Antonella Zazzera. Undici giovani artisti, uno spaccato della creatività e della ricerca artistica italiane.
Promossa come di consueto dal Circolo La Scaletta e dal Comune di Matera, quest’anno in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, la mostra è organizzata dall’Associazione Le Grandi Mostre nei Sassi di Matera. Curata da Giuseppe Appella e Marta Ragozzino, la 26° edizione de Le Grandi Mostre nei Sassi avrà le sue appendici al Musma – Museo della Scultura Contemporanea Matera e nel Museo Nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata a Palazzo Lanfranchi. L’allestimento è firmato dall’Arch. Alberto Zanmatti.
Il Periplo della scultura italiana contemporanea 3 (i precedenti risalgono al 1988 e al 2000) accoglie undici giovani artisti che non hanno ancora compiuto quarant’anni e si pone come il giusto corollario delle monografiche che, dal 1987, raccontano il percorso espressivo dei grandi maestri già riconosciuti e storicizzati. Gli artisti invitati sono stati selezionati tra i migliori talenti emersi sulla scena artistica degli ultimi anni, in grado quindi di restituire una panoramica estremamente rappresentativa della nuova ricerca e dei nuovi linguaggi formali:
1. Giorgio Andreotta Calò (Venezia 1979)
2. Francesco Arena (Torre Santa Susanna [Brindisi]1978)
3. Giuseppe Capitano (Campobasso 1974)
4. Alice Cattaneo (Milano 1976)
5. Emmanuele De Ruvo (Napoli 1983)
6. Francesco Gennari (Pesaro 1973)
7. Perino & Vele (Emiliano Perino, New York 1973 – Luca Vele, Rotondi [Avellino]1975)
8. Donato Piccolo (Roma 1976)
9. Luca Trevisani (Verona 1979)
10. Nico Vascellari (Vittorio Veneto [Treviso]1976)
11. Antonella Zazzera (Todi 1976)
L’esigenza di indagare la scena dei giovani talenti emergenti, quelli che occuperanno in futuro posizioni di rilievo nella ricerca artistica nazionale ed europea, nasce anche in relazione al percorso di candidatura della città di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, per il quale è fondamentale che la città dei Sassi diventi sempre di più un vitale centro di produzione culturale ed artistica.
La 26° edizione de Le Grandi Mostre nei Sassi resterà aperta al pubblico fino al 17 novembre, con orario di apertura dalle 10 alle 19. Il biglietto intero è di 5 euro, il ridotto di 3,50 euro.
L’intervento del sindaco di Matera all’inaugurazione del Periplo della scultura contemporanea italiana
Il tradizionale appuntamento con le grandi mostre di sculture nei Sassi cambia pelle e trova nuova linfa energetica da parte della storica associazione culturale “La Scaletta” e della Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici della Basilicata con il suo prezioso apporto di idee e di progetto.
L´Amministrazione comunale di Matera ha accolto pienamente e con entusiasmo la nuova formula perché gli ingredienti creativi messi in campo si muovono su più piani: una proficua interazione con il territorio e con il paesaggio, l´attenzione alle nuove generazioni della scultura contemporanea che in questo periplo è rappresentata da artisti di fama internazionale, tutti sotto i 40 anni, la formazione e la produzione di nuovi linguaggi, la dislocazione in più luoghi espositivi della città.
Questa nuova attribuzione di significato e di direzioni ci interessa molto non solo perché contribuisce ad elevare ulteriormente il nostro sguardo sui inediti orizzonti dell´arte plastica, non solo perché rigenera positivamente uno degli eventi più importanti della nostra città che nel corso delle oltre venti edizioni è stato capace di attirare ogni anno migliaia di appassionati e turisti, ma anche perché si inserisce ancora più pienamente nella sfida di candidare Matera a capitale europea della Cultura nel 2019.
La felice intuizione dei curatori, Marta Ragozzino e Giuseppe Appella, nel definire nuove prospettive ci aiuta a sperimentare altri contorni alla storica esposizione allargandone i confini sia in relazione agli spazi che ai contenuti.
Per tanti anni, infatti, l´allestimento nelle chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci ha rappresentato anche una straordinaria valorizzazione di questi luoghi attraverso un intellegibile rapporto dialettico fra le sculture e gli ambienti. Con questo periplo della scultura contemporanea la mostra allarga le proprie radici nel Musma e nel Museo nazionale di arte Medievale e Moderna valorizzando ulteriormente queste due importanti realtà espositive, ma anche e soprattutto traducendo in un rapporto dinamico la relazione fra artista, opera, ambiente, territorio e comunità. Con questa iniezione di stimoli contemporanei nella prestigiosa eredità artistico-culturale, Matera, ancora una volta, si scopre efficace nell´accogliere, nei luoghi ricchi di storia, iniziative artistiche contemporanee di respiro internazionale, che concorrono a caratterizzarla come un´emergente, viva e inedita capitale dell´arte e della cultura.
In questo contesto si inserisce il “laboratorio creativo” che sarà tenuto da sei degli undici artisti selezionati attraverso residenze artistiche collocate nei Sassi. Un´altra felice intuizione dei curatori perché mette a confronto l´esperienza internazionale dei giovani scultori con la tradizione artigiana in un proficuo scambio di relazioni e di saperi finalizzato a costruire nuovi orizzonti della creatività legati al territorio, al paesaggio, alla nostra tradizione. Un percorso da cui scaturirà una nuova produzione artistica che sarà esposta al Musma e nelle sale di Palazzo Lanfranchi.
La mostra, insomma, offre un connubio armonico tra storia e contemporaneità capace di rinvigorire l’immagine di un territorio e testimoniare la volontà di dare continuità al prestigioso passato aprendosi ad un dialogo internazionale. Sintesi della sfida di candidare Matera a Capitale europea della cultura.
Un grazie sentito da parte dell´Amministrazione comunale ai curatori, Giuseppe Appella e Marta Ragozzino, al Circolo “La Scaletta”, al Musma, alla Soprintendenza BSAE della Basilicata, alla Regione Basilicata oltre che ai tradizionali partner delle Grandi Mostre per non aver rinunciato a mantenere, pur fra grandi sforzi, questo straordinario appuntamento con l´arte contemporanea.
Salvatore Adduce
La fotogallery delle opere selezionate per il Periplo di scultura contemporanea 3
Note critiche a cura di Giuseppe Appella
È passato circa un quarto di secolo dalla prima “circumnavigazione” intorno alla scultura proposta a Matera (a cura, come poi anche quella successiva, di Appella insieme a Pier Giovanni Castagnoli e Fabrizio D’Amico), che si imperniava su uno stringente confronto in atto tra l’astrazione classica e quella “poverista”, mentre dodici anni dopo, appena iniziato il terzo millennio, si apriva a registrare le peculiarità di un panorama espressivo estremamente variegato, in cui già trovavano momento di confronto e di sintesi le istanze formali di allora e le motivazioni più avanzate di oggi. Già a cavallo del secolo, come oggi, si assiste allo sviluppo di molteplici aree di ricerca e all’ampliarsi di orizzonti tematici, in cui – come scrive Appella nel catalogo pubblicato dalle Edizioni della Cometa – si «misurano le difformità che intercorrono tra i diversi tipi di approccio, sia ambientali che combinatori, e le pluralità degli orientamenti esplorativi capaci di sfruttare conoscenze multidisciplinari acquisite, dalla filosofia alla spiritualità, alla cultura popolare, dalla biologia all’economia, alla musica, all’informatica». Senza tralasciare, in una sorta di “poliedricità” che sembra contraddistinguere questa generazione di quarantenni, una generalmente condivisa accentuazione performativa tra arte visiva, teatro, danza, moda, design, video, che mette in consonanza mondi che solo venticinque anni fa erano ancora tra loro abbastanza lontani ed incomunicabili.
Scrive Marta Ragozzino «Ogni 12 anni un Periplo e dunque nel 2012 non si poteva mancare l’appuntamento: non solo per la necessità di indagare e valutare le prospettive (e l’eventuale cambiamento di orizzonte) della ricerca degli artisti della scena più attuale (cambiamento che la rassegna mette in luce in ogni evidenza) ma anche per affermare con forza l’importanza della creazione artistica in tempi di crisi e perdita di valori culturali comuni. In questo senso si colloca il coinvolgimento sempre più stretto della Soprintendenza, fortemente interessata – a fianco delle tradizionali azioni di tutela e conservazione del patrimonio storico artistico – anche alla promozione della cultura e dei linguaggi contemporanei».
L’attuale edizione del “Periplo” ha ampliato a dismisura i suoi confini, per ricomprendervi forme svariate di creazione artistica, che pongono nuove sfide e interrogativi nel rapportare le forme agli spazi. In un ambito di ricerca che va dall’Arte Povera (Capitano, De Ruvo), al concettualismo (Andreotta Calò, Piccolo, Trevisani) con l’uso dei materiali più diversi (la canapa della Cattaneo, la cartapesta di Perino & Vele, il rame della Zazzera); fino ad affermare addirittura (Gennari) un processo di assoluta smaterializzazione dell’opera, dove l’enfatizzazione della forma come valore scultoreo in assoluto (ancora dominante in “Periplo 1” e “Periplo 2”, per artisti, ad esempio, come Lorenzetti, Uncini, Cerone, Nunzio, Almagno) ha ceduto, in buona parte, all’immaterialità (il vapore utilizzato da Piccolo) e allo spazio immaginato; tra contaminazioni linguistiche, multimedialità, citazioni e performance (Arena, Vascellari). Sono tutti artisti che fino ad ora hanno esposto prevalentemente in gallerie e che comunque non avevano avuto l’occasione di confrontarsi con gli incredibili spazi materani, luoghi di fascino e di seduzione fortissima, ma tutt’altro che disposti ad accogliere indiscriminatamente qualsiasi tipo di esperienza. È quindi per la loro una eccezionale occasione di verifica; ma anche per gli scenari delle antiche Chiese Rupestri di confermare la loro magica capacità di “dialogare” con le materie e le forme più nuove ed inesplorate della creatività contemporanea.
Questo “Periplo” configura la nuova frontiera dell’arte della “scultura” (che Arturo Martini dava per “morta” all’indomani del secondo conflitto mondiale, se fosse rimasta statica e monumentale e cioè “indifferente al tempo”) in una frenetica sperimentazione di tecniche e materiali, evocando l’Arte Povera (dove, come scriveva Germano Celant nel ‘67, “il luogo comune è entrato nella sfera dell’arte e l’insignificante ha iniziato ad esistere”), l’Arte Concettuale ( “quando un artista – scriveva Joseph Kosuth nel 1969 – utilizza una forma concettuale d’arte, vuol dire che tutte le programmazioni e decisioni sono stabilite in anticipo e l’esecuzione è una faccenda meccanica”) e il Minimalismo, in cui l’interesse si sposta dalle componenti soggettive ed espressive dell’opera a quelle strutturali e percettive; un elemento che unisce gli undici artisti selezionati è la dimensione “installativa”, che tradisce una forte e diffusa esigenza di rapportarsi ad un “luogo” specifico, a volte immaginato ed artificialmente creato per ambientarvi il “vissuto” oppure i voli della propria fantasia o delle proprie ossessioni (Gennari), le fascinazioni all’interno della storia dell’arte con nuove versioni della materia (Trevisani) o di equilibri dinamici (De Ruvo), incubi tormentosi del passato e passione politica (Arena), cronaca e denuncia sociale (Perino & Vele), echi di cultura antropologica tradotte nell’energia e nel calore della materia pura (Zazzera), arcaismi reinventati con sorprendenti innovazioni linguistiche (Andreotta Calò), proiezione di forme “pensate” (Capitano), trame spaziali (Cattaneo), irruzioni ludiche e spunti scientifici (Piccolo), impellente desiderio di rilevare l’inconoscibile (Vascellari). Comunque, in un comune sforzo di testimonianza e di “racconto”, di analisi e indagine all’interno, ciascuno, del proprio mondo creativo e nella “freschezza di un linguaggio la cui processualità ha condotto undici giovani artisti a cogliere nell’ordito di ogni giorno, nei ricordi e nelle esperienze, nei sogni e nelle allucinazioni, magari sovvertendoli, il ritratto di un’intera generazione”.
Periplo della scultura italiana contemporanea 3 è realizzato in collaborazione con: il Comune di Matera, il Musma, la Soprintendenza Bsae della Basilicata, con il fondamentale sostegno del Mibac e della Regione Basilicata, dell’Azienda di Promozione Turistica di Basilicata, della Provincia e della Camera di Commercio di Matera, oltre che dei tradizionali partner delle Grandi Mostre: TOTAL E&P ITALIA S.p.A.; Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Napoli; Attilio Caruso – Agente Generale SAI, Matera; Italcementi S.p.A. – Stabilimento di Matera.
L´inaugurazione della mostra “Periplo della scultura contemporanea 3´´ nei rioni Sassi rappresenta una opportunità per diversificare e allungare la stagione turistica a Matera e attivare itinerari in altri centri alla scoperta di beni culturali custoditi negli altri 30 comuni della provincia. Lo afferma il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, alla vigilia dell´apertura della mostra, l’8 settembre, con le opere di 11 scultori italiani, a San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù presso il Musma e il Museo di arte medievale e Moderna di Palazzo Lanfranchi. ” E´ un evento consolidato -ha detto Tortorelli- che l´Ente segue e sostiene, in linea con le potenzialità e la vocazione di Matera Città Unesco e impegnata nella esperienza di candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Lo svolgimento, per motivi organizzativi, alla fine dell´estate e solo per quest´anno, lascia comunque intravedere la possibilità di lavorare per tempo alla destagionalizzazione dell´offerta turistica puntando su mostre, premi, che contribuiscano a far conoscere beni culturali e ambientali. Musei, abbazie, castelli, gallerie diffusi nei vari Comuni, con le tante preziosità culturali custodite (quadri, sculture, libri ecc) possono portare alla realizzazione di percorsi ed eventi mirati. Tutto questo e fino a Natale può contribuire ad allungare la stagione, lavorando sui fine settimana, e includendo un argomento appetibile come l´enogastronomia e la Dieta Mediterranea per la quale opera il Centro studi che abbiamo attivato. Ne parleremo- conclude Tortorelli- nel corso dell´incontro con gli operatori turistici, convocato per metà settembre, per fare il punto sulla stagione turistica e affrontare quelle problematiche che frenano la competitività dell´offerta”.