Martedì 10 giugno 2014 alle ore 17 presso l’Accademia delle Belle Arti di Urbino è in programma l’inaugurazione della mostra delle sculture degli Allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino.
Il Centro “Studio Arti Visive” di Matera diretto dal poliedrico artista materano Franco Di Pede, impegnato nella conoscenza e nella diffusione dell’arte moderna ha inserito, in questo ultimo periodo di tempo, fra le sue attività anche la proposta di utilizzare il tufo nella scultura. Vi hanno aderito, con la frequenza ad uno stage formativo, alcuni allievi dell’Accademia delle Belle Arti; in particolare di Carrara, di Milano, di Urbino e di Torino. Nel prossimo settembre si attendono gli allievi della Accademia di Roma.
Affiancati dai loro docenti, insieme al prof. Di Pede, gli allievi hanno effettuato un’esperienza nuova e diversa nel laboratorio Progetto Arte dei fratelli Rizzi, avendo utilizzato il tufo, che ha richiesto l’adozione di tecniche specifiche per plasmare una vera e propria opera. In particolare, gli allievi di Urbino hanno donato le loro opere al Centro Benessere Aquaword di Matera per esporle permanentemente. Dopo la loro partenza, gli stessi allievi, guidati dal prof. Giancarlo Lepore, dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, hanno prodotto, avvalendosi del tufo, alcune opere che esporranno da giugno a settembre nell’Orto Botanico di Urbino, dove il prof. Salvatore Longo presenterà, nella serata inaugurale del martedì 10 giugno della rassegna, la monografia “Architettura di tufo ” di Franco Di Pede.
Sulla base di questa iniziativa ben collaudata, ora è possibile trasmettere nel modo migliore e nel senso più ampio i termini di questa esperienza, che potrebbero confluire nell’istituzione di una Scuola-laboratorio rivolta a diffondere le tecniche di lavorazione del tufo al fine di ottenere un pregevole prodotto artistico.
Un’istituzione culturale e formativa così strutturata risulta opportuna in relazione alle numerose testimonianze artistiche della città che rappresentano un bagaglio di conoscenze ancora poco conosciute, fonte di un importante stimolo per lo sviluppo di un processo artistico. Inoltre la sua specificità, determinata dall’esclusività dell’ obiettivo, richiamerebbe numerosi allievi motivati. Così pure la loro presenza incrementerebbe il discreto flusso turistico già presente a Matera.