Da New York a Matera per la mostra “Of the Surface of Things”. L’artista americano Asher Liftin è tornato in Italia, questa volta, nella città dei Sassi, per presentare le sue opere originali nella Galleria Alessandro Albanese in via XX Settembre 25. La mostra resterà aperta fino al 30 gennaio 2023.
Dopo la sua prima mostra personale “Blow Up” nella sede milanese di Galleria Alessanro Albanese il ventiquattrenne Asher Liftin, nato a New York, ha accettato con grande entusiasmo la proposta di tornare nel nostro Paese per presentare a Matera un nuovo progetto espositivo, a cura di Anna Vittoria Magagna.
Un progetto che fa emergere la passione per l’arte cinematografica da parte del giovane artista residente a Brooklin: una delle opere è infatti tratta da una scena del film “Il conformista” di Bertolucci.
Il titolo della mostra “Of the Surface of Things” proviene dall’omonima poesia di Wallace Stevens, in cui il poeta riflette sulle modalità di osservazione del mondo, “della superficie delle cose” per citare letteralmente il titolo, tra realtà e immaginazione, un dualismo al centro della ricerca di Liftin. Il poeta si veste del mantello dell’immaginazione e oscura il mondo reale, per questo gli elementi della natura appaiono di colori diversi e nuovi. Da questa consapevolezza di rinnovata rappresentazione, si delineano le figure di Liftin, con una ricerca visiva dall’indice ampio: come fotografie trovate o scattate personalmente dall’artista e da icone dei media, come la televisione o il cinema. Le opere in mostra sottolineano la loro provenienza riproponendo le trame della fotografia digitale in pittura, simili a dei pixel, o a filtri cinematografici luminosi.
I soggetti spesso semplici e familiari vengono rielaborati digitalmente, privandoli dei loro riferimenti iconografici, per proporli nuovamente in pittura. Come nell’opera Torso in Torque, in cui si riprende un nudo tardivo di Picabia, o, ancora, nature morte come in Still Life of Fruit and Pistachios, in cui il soggetto è una fotografia dell’artista, e l’opera omaggio Flower in Turcato, in cui la natura morta è circoscritta all’interno di un tracciato gestuale sulla tela. Il gesto torna protagonista nel dittico The Conformist, in cui l’immagine tratta dal film di Bertolucci, viene sovrastata da una griglia, che imita un disegno trovato su un pacco consegnato all’artista, forse da parte del postino, per cancellare il suo indirizzo. Asher Litin si concentra sulla sintesi di questi stimoli visivi come portatori di informazioni e concetti.
Of the Surface of Things crea una foresta di segni eterogenei in continua tensione tra immaginazione e realtà, in cui il rapporto tra immagine, segno e gesto dell’artista sono lente del mondo. In questo senso, l’immaginazione diventa strumento di conoscenza e l’arte lo spazio di interrogazione della nostra realtà.
Michele Capolupo
Biografia Asher Liftin
Asher Liftin è nato nel 1998 a New York, città in cui vive e lavora.
Il lavoro di Asher Liftin esplora temi di percezione, media digitali, film e storia della pittura. Liftin ha una doppia specializzazione, con studi in scienze cognitive e nelle arti visive alla Yale University (2021). Questa particolare formazione ha incoraggiato una profonda ricerca di connessione tra processi scientifici sulla percezione visiva e la creazione di immagini. Il lavoro di Liftin è stato esposto al The Museum of Contemporary Art Westport e in gallerie di New York City, come Palo Gallery e Sour Mouse Gallery, e di New Haven, in gallerie come The Aisling Gallery at The Study.
CLICCA QUI PER LA VIDEO-INTERVISTA AD ASHER LIFTIN CON LA TRADUZIONE DI ANNA VITTORIA MAGAGNA
La fotogallery dell’inaugurazione della mostra Of the Surface of Things (foto ww.SassiLive.it)