Una doppia esposizione che coniuga l’arte musiva con la contemporanea arte fotografica. Inaugurata nel pomeriggio a Casa Cava, nei Sassi di Matera la mostra d’arte “Oggetti animati e pietre vive” con le opere di Bruno Franco e Valeria Galizzi Santacroce, due artisti italiani, attivi nel panorama internazionale, la cui notorietà è in continua crescita. La presentazione delle opere è stata affidata a Marta Mariani.
Bruno Franco è di Pomezia, città in cui vive dopo aver sposato una materana. La scelta di Casa Cava nell’anno di Matera capitale europea della cultura per una sua mostra era inevitabile: “Questa mostra – spiega l’artista – è nata da una passeggiata nei Sassi. Siamo passati da Casa Cava e mi sono subito innamorato di questo luogo. A questo punto è nata l’idea di presentare le mie opere a Matera proprio in questa location unica al mondo”.
Le mie opere sono dei mosaici, realizzati con varie tecniche. A Matera presento dei mosaici realizzati con in pasta vitrea, in particolare una serie dedicata alle donne con tre mosaici, “Giocare a carnevale”, “Per te” e “Narciso”, ci sono dei mosaici che rappresentano Terra, Aria, Acqua e Fuoco racchiusi in cornici realizzate da un materano e presento anche dei mosaici realizzati dopo aver visto dal vivo l’inaugurazione di Matera 2019 lo scorso 19 gennaio: il musicista di una della bande al tamburo, una degli artisti di strada e un cavallo gonfiabile. Nella parte finale della mia esposizione ci sono anche dei mosaici realizzati in marmo e con metodo antico. I pezzi sono tutti ritagliati a scalpellini e applicati con la colla”.
Valeria Galizzi Santacroce è pubblicitaria, art director, graphic designer e fotografa di moda. E’ originaria di Bergamo e residente a Lisbona. L’artista spiega come è nata la collaborazione con Bruno Franco per questa mostra d’arte a Matera e presenta le sue opere: “Questa collaborazione nasce dalla conoscenza e dalla stima del lavoro di questo artista e anche per certe similitudini che ho trovato con il mio lavoro, legato al mosaico. Ho fatto dei lavori pubblicitari per campagne americane di moda create dalla reiterazione di un piccolo oggetto che diventa un opera d’arte. A Matera presento degli animali costruiti attraverso la tecnica del mosaico digitale: ho unito al computer tante piccole scarpe che rappresentano uno dei simboli del consumismo della società moderna. Ci sono fotografie di queste scarpe scattate in varie posizioni e poi al computer creo questi animali. In questa mostra ci sono anche dei lavori fotografici. E anche in questo lavoro c’è sempre l’idea di prendere l’oggetto e di estrapolarlo dalla sua identità originale per creare dei nuovi mondi visionari attraverso le sensazioni e le immagini. Nel caso specifico ci sono facciate di palazzi e volti di persone e mostrandoli creo delle nuove sensazioni e dei nuovi linguaggi. E’ un concetto di mosaico astratto e quindi è stato naturale integrare le mie creazioni con il progetto di Bruno Franco”.
“Nel mio mondo degli oggetti animati – spiega l’artista Valeria Galizzi Santacroce – il processo di dematerializzazione e sublimazione degli stessi comincia dal mio lavoro artistico per arrivare a quello commerciale di pura pubblicità. Gli oggetti per me sono come elementi di costruzione di scenari fantastici dove far vivere sensazioni di realtà immaginative ed effetti ottici persuasivi.
Nella serie degli animali l’oggetto è reiterato costruendo un vero e proprio mosaico artistico e perdendo il suo valore pratico per dar spazio a quello di costruzione delle forme. Da prodotto pubblicitario a prodotto artistico e decorativo. In questa serie di animali viene utilizzata la scarpa da tennis che rappresenta un simbolo di consumismo contemporaneo. L’obiettivo è perdere il valore consumistico per guadagnare quello artistico, astraendosi dalla rappresentazione originaria di questo oggetto e dandogli anima e vita dentro un nuovo spazio.
Il gioco delle trasparenze del supporto delle opere vuole enfatizzare questo spazio immaginario dove l’oggetto è inserito, quasi come se fosse ispirato ad antiche incisioni rupestri di rappresentazioni di animali sulle pareti delle grotte.
Nella seconda serie di immagini, sebbene con un linguaggio molto differente, si costruiscono nuove situazioni e valori visuali con l’accostamento grafico di diverse immagini dove il tema principale è sempre la rappresentazione dell’anima delle cose materiali, dalle facciate di palazzi alle facciate dei volti. Apparentemente oggetti con anima o anime rappresentate come oggetti artistici di osservazione e ammirazione”.
La mostra resterà aperta fino al 23 agosto.
Michele Capolupo
Mostra d’arte “Oggetti animati e pietre vive”, la presentazione di Marta Mariani
Bruno Franco, mosaicista professionista esperto di micromosaico (pluripremiato alle ultime Internazionali del Mosaico di Nazzano) e Valeria Galizzi Santacroce, fotografa professionista, art director, illustratrice, grafica, nonché creative developer, espongono a Matera le loro due visioni complementari dell’arte e della rappresentazione artistica. Più conservativa e tradizionale, l’una; più originale e sperimentale, l’altra: le produzioni di Bruno Franco e di Valeria Galizzi Santacroce propongono due riflessioni parallele sul potenziale spirituale dell’opera d’arte.
«Gli oggetti per me – confessa Valeria Galizzi Santacroce, sono come elementi di costruzione di scenari fantastici dove far vivere sensazioni di realtà immaginative e effetti ottici persuasivi». In effetti, nella sua prima serie di opere esposte a Casa Cava, l’artista colpirà senz’altro l’attenzione dello spettatore con giochi illusionistici ed effetti ottici tramite i quali trasformerà uno dei
più semplici e comuni oggetti consumistici (una scarpa da tennis) in un modulo di composizione complessa che restituirà impressionanti immagini della vita animale – un lupo, un cavalluccio marino, un camaleonte. Questa è la magia dell’arte visuale: trasformare una rappresentazione oggettuale consueta per farla emancipare e librare come elemento compositivo poliedrico finalmente nuovo.
La serie musiva di Bruno Franco, invece, fa tesoro di un’arte antichissima e imperitura, come quella del mosaico. Questa, impiegando paste vitree, vetri e pietre intende restituire un’immagine eterna ed eternatrice, capace di trascendere frammenti e fratture per una nuova visione d’insieme. L’arte di Bruno Franco affascinerà, certo, lo spettatore per un’insolita sapienza nella policromia: colori vividi e tessere sembreranno sfumare in transizioni cromatiche, mentre i soggetti rappresentati nella loro pienezza spirituale, mostreranno quanto la
semplicità sia piuttosto un punto di arrivo, per un artista, non già un punto di partenza.
La fotogallery della mostra d’arte “Oggetti animati e pietre vive” con le opere di Bruno Franco e Valeria Galizzi Santacroce (foto www.SassiLive.it)