Sabato 5 aprile 2025 nel Circolo degli Artisti “Casa di Dante” è stata inaugurata la mostra collettiva “L’Abisso dell’Anima. Esplorazioni Artistiche dell’Inconscio”, con un intervento critico della storica dell’arte Silvia Ranzi. Alla mostra ha partecipato anche l’artista materana Valeria Galante, che ha esposto cinque sue opere. Valeria Galante, nata a Matera e laureata in architettura presso lo IUAV di Venezia, ha preso parte a numerose mostre collettive e personali in tutta Italia.
“L’abisso dell’anima” è un viaggio sensoriale e introspettivo che invita gli artisti a esplorare il proprio inconscio, trasformando l’abisso dell’anima in materia visibile attraverso l’arte. Le opere esposte riflettono il dialogo tra emozioni, ricordi e visioni, conducendo lo spettatore oltre i confini del visibile alla scoperta di un’intima verità interiore. Come sottolinea il Presidente Franco Margari: “L’abisso dell’Anima, esplorazioni artistiche dell’inconscio”, con questa traccia ci proponiamo di stimolare i nostri artisti soci a ricercare il proprio sé più profondo per scoprire, con l’Arte, un nuovo senso del vivere. Nove artisti italiani, nostri soci, si sono immersi nelle profondità dell’anima, esplorando le infinite sfaccettature dell’inconscio attraverso il linguaggio dell’arte. L’Abisso dell’anima non è solo una mostra, ma un viaggio sensoriale e introspettivo, in cui ogni opera diventa una finestra aperta sui territori insondabili della psiche umana. Dalle ombre più oscure ai bagliori improvvisi della consapevolezza, dagli sguardi ai gesti, le opere esposte riflettono il dialogo silenzioso tra emozioni, ricordi e visioni che emergono dall’intimo più profondo.”
L’artista Galante espone, tra le sue opere, “Visioni dall’Interno”, un lavoro che si distingue dalle sue più celebri figure femminili, dove rappresenta quattro bottiglie su un davanzale. L’artista afferma: “Non sono rappresentate figure umane nella loro plasticità, non vi sono intensità negli sguardi perché ho dipinto semplicemente oggetti: delle bottiglie. Quattro bottiglie su un davanzale, nello studio di Helmut Heissenbuttel, scrittore e poeta tedesco, circondate da pregiate opere d’arte. Oltre i vetri, prati sotto il cielo uggioso della Germania del Nord. Bottiglie che, nella loro immobilità, cariche di significati, riescono ad evocare ciò che non si vede ma si sente emotivamente. Riportano alla memoria dell’osservatore pensieri e sensazioni. Mi ha emozionato questa immagine sospesa, questa visione malinconica e contemporaneamente poeticamente dolce. Quattro bottiglie che evocano parole non dette, momenti nascosti… corpi svuotati o in attesa di essere riempiti. Sono lì sul davanzale, all’interno, come se cercassero protezione, o forse sono lì a osservare un mondo libero oltre i vetri… chissà.”
La mostra si tiene nella prestigiosa sede della Società delle Belle Arti – Circolo degli Artisti “Casa di Dante”, fondata nel 1843. Tra i soci storici di questa istituzione, che ha ospitato numerose mostre, ricordiamo nomi illustri come Francesco Vinea, Federico Andreotti, Serafino e Felice de Tivoli, Vincenzo Cabianca, Odoardo Borrani, Stefano Ussi, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega. Tra gli altri eventi di rilievo, la sede ha ospitato mostre di artisti come Francesco Chiappelli, Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Lorenzo Viani, nonché di letterati di grande prestigio, tra cui Giosuè Carducci e Sem Benelli.
La mostra sarà visitabile fino a giovedì 17 aprile.