Si terrà dal 23 marzo al 15 aprile 2018 nei locali dell’ex ospedale San Rocco di Matera la mostra “La via della Croce – Matera per L’Aquila”, promossa dal C.P. il per Club Unesco di Matera. L’iniziativa, che si propone come attrattore turistico per le prossime festività pasquali nella città dei Sassi, è stata presentata in mattinata nel corso di una conferenza stampa nella sala Mandela del Comune di Matera.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Sindaco di Matera Raffaello de Ruggieri, l’Assessore al Turismo Adriana Poli Bortone, il Presidente del Comitato Promotore per il Club per l’Unesco di Matera Stefania De Toma e il Presidente dell’Associazione Matera Convention Bureau, Luca Prisco.
In diretta streaming alcuni rappresentanti istituzionali del Comune e della città dell’Aquila: il Sindaco Pierluigi Biondi, l’Assessore alla Cultura Sabrina Di Cosimo, il Probiviro Nazionale FICLU Andrea Tatafiore, il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Legione Abruzzo/Molise Generale di Brigata Michele Sirimarco e un rappresentante del Teatro Stabile d’Abruzzo, diretto da Simone Cristicchi, che sarà a Matera il giorno dell’inaugurazione.
La mostra è composta da oltre 60 opere gentilmente concesse da istituzioni e artisti tra cui la Diocesi di Castrovillari, la Pro Loco di Spello, la Fondazione Vivarelli di Pistoia che ha offerto il Cristo di Vivarelli, il Comune di Accadia con le stampe settecentesche di una Via Crucis. Da San Severo arriveranno dieci diorama, alcuni bronzi da Roma, sculture da Firenze e altre opere da Salerno e Brescia. Si potranno ammirare anche una collezione di reliquie di Santi e il Santo Sepolcro, ispirato ai Sassi e ala Murgia Materana. Ideato e progettato dal maestro Francesco Artese l’opera è stata realizzata dall’artista Francesca Cascione: si presenta con una grande grotta tipica dell’habitat rupestre che riproduce il Santo Sepolcro, dove, secondo la tradizione cristiana furono depositate le spoglie mortali di Gesù dopo la Crocefissione. L’opera si sviluppa su un’area di mq 53.
La mostra si apre con la Via della Croce realizzata da Marco Rindori, “autore d’arte” per pura passione e già presente a Matera per costruire le tavole dell’inferno in occasione di Matera incanta Dante. Questa volta con il contributo prezioso di Padre Basilio Gavazzeni che ha suggerito le tavole della via Crucis di Paul Claudel, l’artista Rindori ha realizzato le stazioni che raccontano la Passione di Cristo ispirandosi allo scenario dei Sassi di Matera. Rindori ha realizzato anche le tavole a rilievo in braille per consentire anche ai non vedenti di poter seguire la mostra, grazie alla collaborazione con la sezione di Matera dell’Unione Italiana Ciechi. Le informazioni sulle tavole sono prsentii in cinque lingue per rendere più agevola la visita anche ai numerosi turisti in visita nella città di Matera. Il contributo economico per la realizzazione delle opere e delle tavole a rilievo è stato offerto dagli imprenditori della famiglia De Salvo.
Il percorso della mostra si apre e si conclude con la città di L’Aquila protagonista. Dal centro abruzzese, duramente colpito dal terremoto del 2006, arriva infatti la “Bolla del Perdono”, una Bolla pontificia emessa da Papa Celestino V il 29 settembre del 1294 e riconosciuta nella sua autenticità da Papa Paolo V. E’ la terza volta che la “Bolla del Perdono” si sposta da L’Aquila. La prima volta è accaduto per il restauro e la seconda per Expo 2015 a Milano. L’ultima opera della mostra è un bozzetto del monumento realizzato da un artista toscano denominata “Aquila Salutis”. E’ stata donata alla città abruzzese dopo il terremoto e rappresenta la morte e la rinascita di quella comunità. E’ la riproduzione in scala 1/100 dell’opera presente a L’Aquila.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata; l’organizzazione della mostra e la presenza delle opere sono state possibili grazie all’impegno culturale e istituzionale del C.P. Club per l’Unesco di Matera, in sinergia con il Club per l’Unesco dell’Aquila, soci della Federazione Italiana Club e Centri per l’Unesco che aderisce alla iniziativa.
Durante la conferenza stampa sono state illustrate anche altre iniziative di collaborazione tra Matera e L’Aquila, unite non solo dal punto di vista culturale grazie a questa suggestiva mostra d’arte ma anche sul piano dell’innovazione tecnologica, visto che entrambe le città sono state selezionate per la sperimentazione del 5G.
Stefania De Toma, C.P. Club per l’Unesco di Matera, ha dichiarato: “Quest’anno la Pasqua a Matera è incorniciata da una mostra d’arte dedicata alla passione di Cristo; e poiché l’arte è un veicolo potente dell’etica e dei valori più preziosi, la voce di Matera, amplificata dal ruolo di Capitale Europea della Cultura 2019, vuol prestarsi per dar forza alla voce di una Città colpita otto anni fa dalla tragedia del sisma e che strenuamente combatte per risorgere: L’Aquila.
Il Comitato Promotore Club per l’UNESCO di Matera e il Club per l’UNESCO dell’Aquila “A. A. Tatafiore”, vogliono dimostrare che un percorso di sofferenza, condiviso in nome della fratellanza autentica e attraverso l’arte, può portare alla salvezza, esattamente come nella Via della Croce Cristiana. Ecco perché L’Aquila partecipa portando in esposizione a Matera il simbolo di se stessa, il cuore pulsante della collettività, il segno dell’unione e della condivisione, conservato nella Torre del Palazzo Civico: la “Bolla del Perdono”, ossia la pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria donata da Papa Celestino V alla città e al mondo nel 1294. Fil rouge della Mostra è la Via Crucis realizzata in esclusiva per Matera dall’autore d’arte Marco Rindori, con richiami al paesaggio della Murgia e dei Sassi e riprodotta a rilievo su tavole dalle linee essenziali per consentirne la visibilità tattile, in un impegno del C.P. Club per l’UNESCO Matera con L’Unione Italiana Ciechi di Matera per la fruibilità dell’arte senza confini di linguaggio e abilità. Per questo le Stazioni, ispirate al commento di Paul Claudel nella traduzione di don Basilio Gavazzeni, consulente teologico della mostra, sono tradotte in cinque lingue e incise su lastre di rame con la scrittura braille. Intorno a questo percorso e alla Bolla del Perdono, ma anche a una collezione privata aquilana del XVIII secolo di reliquie di Santi, anch’esse strumento di perdono e indulgenza, ruotano opere provenienti da tutta Italia, con una presenza speciale della Pro Loco e del Comune di Spello, della Parrocchia della SS. Trinità di Castrovillari, del Comune di Accadia e della Fondazione Jorio Vivarelli di Pistoia. Saranno esposte opere di Bettoni, Butler, Butini, Celli, Cherilli, Marchionni, Mastroberti, Prosperi, Vanni, Vinazzani, di artisti della “Via Crucis di Spello”, fotografie di Francesco La Centra e uno straordinario manufatto in cartapesta eseguito dall’artista Francesca Cascione su ideazione e progetto del maestro Francesco Artese.
“Bolla Inter Sanctorum Solemnia” – Bolla del Perdono
La “Bolla del Perdono” è una Bolla pontificia emessa da Papa Celestino V il 29 settembre del 1294 e riconosciuta nella sua autenticità da Papa Paolo VI, che la annoverò al primo posto delle indulgenze plenarie. La Bolla venne emessa un mese dopo l’incoronazione di Pietro da Morrone a Sommo Pontefice nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dell’Aquila. È la pergamena che reca il testo dell’indulgenza plenaria Urbis et Orbis, ma è il “gran rifiuto” di Celestino V a mitizzarla: a meno di tre mesi dall’emanazione della Bolla, il Papa rinuncia al Soglio di Pietro e viene eletto a succedergli Bonifacio VIII, il quale “revoca, cassa, annulla e dichiara invalido” il provvedimento del suo predecessore poiché considerato uno strumento rivoluzionario nel suo valore sia politico che religioso. Malgrado il divieto papale, l’affluenza dei fedeli fu numerosa e tre interventi miracolosi accaduti nel primo anniversario dell’istituzione dimostrarono in via soprannaturale la validità dell’indulgenza, che si ripete da 724 anni nel rito della Perdonanza Celestiniana, dai vespri del 28 al tramonto del 29 agosto. La Bolla è stata conservata fino al sisma del 2009 nella cappella blindata della Torre del Palazzo Civico, poiché Celestino l’aveva affidata alle autorità civili e non alla Chiesa avendola concepita non una pura e semplice remissione dei peccati, ma uno strumento di riconciliazione sociale. In questa dimensione di laicità e universalità del documento la Città dell’Aquila la affida alla Città di Matera, in occasione della Mostra “La via della Croce – Matera per l’Aquila”, in segno di un vincolo di fratellanza e pace profondo e indissolubile.
Il Santo Sepolcro
Ideazione e Progettazione: maestro Francesco Artese; Realizzazione : artista Francesca Cascione
Ancora una volta i Sassi e la Murgia Materana sono fonte di ispirazione per gli artisti provenienti da tutto il mondo. Il maestro Francesco Artese e l’artista Francesca Cascione hanno individuato nei locali dell’ex ospedale San Rocco il luogo ideale per dare vita al Santo Sepolcro, dove, secondo la tradizione cristiana furono depositate le spoglie mortali di Gesù dopo la Crocefissione. L’opera si sviluppa su un’area di mq 53.
Francesco Artese, pittore, è noto, a livello mondiale, per le sue realizzazioni presepistiche di grandi dimensioni che sono rappresentazioni della Natività ambientate nella società contadina lucana, partecipe dei valori di semplicità, condivisione e povertà della famiglia di Nazareth. Ha esposto a New York, Parigi, Lublino (Polonia), Lubiana (Slovenia), Betlemme, Roma Piazza San Pietro, Helsinki e Turku (Finlandia), Milano, Firenze, Buenos Aires e Goiania (Brasile). Francesca Cascione sin dalla giovane età si cimenta in svariate tecniche artistiche, dalla pittura su tela alla antica tecnica dell’affresco, alla cartapesta. Collabora nel 2013 alla realizzazione del carro trionfale in onore di Maria SS. della Bruna. E’ presidente dal 2014 della Associazione Culturale “Facce da Carro”, con la quale ha tenuto corsi di formazione sulla Cartapesta. Nel 2016 le è stato conferito dalla FIDAPA-BPW ITALY il premio “l’Arte della Cartapesta a Matera”.
Marco Rindori, “autore d’arte” per pura passione, è “copista d’arte” riconosciuto dalla critica tra i migliori al mondo. La tecnica delle antiche scuole è applicata sia nelle riproduzioni e reinterpretazioni classiche che nella produzione personale. Ha esposto in Italia e all’estero attraverso i circuiti del mercato internazionale dell’Arte. Alcuni lavori sono stati inseriti nei fascicoli ufficiali riguardanti Michelangelo sia presso il Museo degli UFFIZI che presso i Musei Vaticani. A Matera ha esposto in prima nazionale le tavole dedicate alla Divina Commedia (Divine Comedy Project) in occasione di “Matera InCanta Dante 2015”.
Per informazioni e prenotazioni contattare la segreteria grganizzativa Matera Convention Bureau ai seguenti numeri:
Tel. +39 0835.339401; Cell. +39 388.1935238
Orari Mostra: Ore 10.00 – 21.00 nei locali dell’ex ospedale di San Rocco a Matera dal 23 marzo al 15 aprile 2018
Costo: Euro 5,00 per persona (Under 10 Free). Prevista una riduzione per i cittadini residenti a Matera.
Michele Capolupo
La fotogallery con gli scatti della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it) e quelli dedicati ad alcune delle opere in mostra (foto Francesco La Centra)