Sabato 26 gennaio 2019 alle ore 12.30 nel chiostro del Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera sarà presentata l’iniziativa “Pietre d’inciampo” per la Giornata della memoria.
Nell’ambito delle molteplici attività previste per ricordare la Giornata della memoria l’Istituto Comprensivo Padre Minozzi-Scuola Primaria Minozzi, Classi V Sezioni B e C, hanno realizzato Pietre d’inciampo, piccoli mattoncini di argilla su cui sono incisi i dati della “nostra” identità, prendendo così un impegno collettivo e personale per il futuro: non dimenticare quanto si è appreso all’interno dei percorsi formativi scolastici e trasmetterlo alle nuove generazioni.
Le Pietre d’ inciampo saranno collocate, con la collaborazione del Polo Museale della Basilicata, nel Chiostro del Museo di Palazzo Lanfranchi, affinché siano di stimolo e riflessione per gli “abitanti temporanei” di Maerta – Basilicata Capitale della Cultura 2019 e non solo.
Per i docenti e gli alunni dell’Istituto Comprensivo Padre Minozzi conservare la memoria della SHOAH è fondamentale e non deve limitarsi ad essere una ricorrenza da ricordare “solo” il 27 gennaio di ogni anno. Ricordare significa innanzitutto promuovere una sensibilità che aiuti le nuove generazioni ad accogliere ogni diversità, ad iniziare dalla propria. Siamo tutti pienamente coscienti che è tra i banchi di scuola che si forma la coscienza e la consapevolezza di ciascuno; la scuola è il luogo in cui ci si confronta con un mondo fatto di diversità e di ricchezze culturali che occorre saper riconoscere, accettare, integrare.
Carichi di questa responsabilità, avvertiamo tutti l’esigenza di far conoscere non solo il periodo storico tra i più tragici che l’umanità abbia vissuto, diventato paradigma di ogni violenza e sopraffazione, ma la scuola sente l’urgenza di formare, negli alunni, una coscienza critica in grado di cogliere e contrastare ogni violenza sui singoli e sulle popolazioni che, in modo pervasivo, si giocano ancora oggi sullo scenario mondiale.
La scuola deve continuare la testimonianza di coloro che non ci sono più, perché ”…Il portone della morte non si richiuda sulla memoria, ma si apra davanti all’altare della coscienza e della conoscenza… lì, in quel punto, tra le ceneri sparse tra le zolle, continuerà così a nascere una nuova vita…” Elisa Springer [sopravvissuta ad Auschwitz]. Ricordare la Shoah, riflettere sulla modalità di trasmissione della memoria individuale e sul valore che essa ha per la memoria collettiva è la finalità educativa dell’intero mondo della scuola.
Ingresso libero.
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