Giovedì 19 luglio 2018 alle ore 19 in occasione della giornata gratuita “19 meno uno”, in tutti i musei del Polo Museale della Basilicata saranno inaugurate le mostre fotografiche del progetto 10 Fotografi per 10 Musei, realizzato grazie al Piano dell’arte contemporanea del MiBAC.
Le mostre costituiscono la prima parte della ricca programmazione culturale estiva che si aggiunge a un cartellone di eventi e spettacoli – condivisi con le Associazioni culturali del territorio – che hanno preso avvio sulla Terrazza di Palazzo Lanfranchi e nel Giardino delMuseo Ridola.
Protagonisti di questa straordinaria avventura fotografica con la quale il Polo Museale ha cercato di dare una risposta alla domanda: “In che lingua parlano i nostri Musei?” sono stati Francesco Radino [Museo di Palazzo Lanfranchi], Mario Cresci [Museo Archeologico Domenico Ridola di Matera], Pierangelo Laterza [Museo Archeologico di Metaponto], Angela Rosati [Museo Archeologico della Siritide di Policoro], Francesco La Centra [Museo dell’Alta Val d’Agri a Grumento Nova], Alfredo Chiarappa [Museo Archeologico Dinu Adamesteanu di Potenza], Cosmo Laera [Museo Archeologico Massimo Pallottino di Melfi], Michele Battilomo [Museo e Parco Archeologico di Venosa], Federica Danzi [Museo Archeologico di Muro Lucano] e Luca Centola [Palazzo Ducale di Tricarico].
«10 fotografi di diversa esperienza, genere, età, linguaggio, approccio critico e sentimento, – ha dichiarato Marta Ragozzino – ma tutti legati piuttosto profondamente al nostro territorio, che hanno raccontato a modo loro i musei del nostro territorio. Non era richiesta una bella documentazione d’autore, bensì ci si attendeva che accettassero di rompere gli schemi, acconsentissero a immergersi all’interno dei musei senza altre mediazioni che la propria sensibilità e il proprio linguaggio per realizzare un racconto diverso, un’interpretazione d’autore, un’operazione artistica site specific».
E così è stato. I risultati sono stati davvero sorprendenti come queste mostre – che si inaugurano tutte insieme lo stesso giorno alla stessa ora – restituiscono: fotografie meravigliose che permettono di capire da dentro, dal centro, dal cuore “in che lingua parlano i nostri musei” e anche in che direzione dobbiamo andare.
L’obiettivo più importante assegnato ai Poli museali, che in ciascuna regione raccolgono i musei e luoghi della cultura statali aperti al pubblico, è quello di concorrere alla realizzazione del sistema museale nazionale, attraverso la costituzione o il potenziamento dei diversi sistemi territoriali. Queste mostre rappresentano un ulteriore tassello di una reale e attivarete museale capace di parlare ai nostri territori con uno sguardo attento e propositivo rivolto verso Matera – Basilicata 2019.
Le mostre resteranno aperte fino al 15 settembre, con gli orari di apertura dei rispettivi Musei. Si consiglia di consultare il nuovo sito istituzionale del Polo Museale della Basilicata http://musei.basilicata.beniculturali.ite le pagine FB dei Musei.
Alla chiusura, tutte le mostre confluiranno in un unico allestimento che sarà inaugurato a Palazzo Lanfranchi il 19 settembre in occasione della giornata gratuita dei musei “19 meno uno”.
In che lingua parlano i nostri Musei? 10 fotografi per 10 Musi
Marta Ragozzino, Direttrice Polo Museale della Basilicata
Progetto di Silvia Padula e Michele Saponaro
L’obiettivo più importante assegnato ai Poli museali che in ciascuna regione raccolgono i musei e luoghi della cultura statali aperti al pubblico, è quello di concorrere alla realizzazione del sistema museale nazionale, attraverso la costituzione o il potenziamento dei diversi sistemi territoriali.
Nella nostra regione si tratta di un obiettivo concreto, raggiungibile e importante. Innanzitutto perché il nostro è un piccolo Polo: i musei statali della Basilicata sono infatti solamente 10, ai quali si aggiungono alcuni luoghi della cultura aperti al pubblico, tra i quali i magnifici parchi archeologici, a partire da quello di Venosa (al quale presto si aggiungeranno gli altri tre di Metaponto, Policoro e Grumento). Ma la cosa più significativa è che il Polo della Basilicata è molto omogeneo, essendo composto da musei archeologici e da un unico museo storico artistico, il Museo di Palazzo Lanfranchi a Matera, sempre più aperto anche all’arte contemporanea.
Anche per questo, mettere in rete i nostri 10 musei è la nostra sfida quotidiana: costruire concretamente un piccolo sistema che diventi il primo elemento del sistema regionale.
Lo facciamo in moltissimi modi, perché crediamo che tutti i nostri musei debbano essere musei aperti alle comunità, sempre più accessibili e inclusivi, sempre più capaci di dialogare con il presente, proprio perché in grado di raccontare in maniera comprensibile il passato.
Per fare questo dobbiamo conoscerli meglio tutti, valorizzare le bellezze che conservano e tramandano ma anche le persone che lavorano al loro interno, le attività quotidiane, le potenzialità da far fiorire riconoscendo anche le criticità e i problemi da risolvere, insomma la vita che vi si svolge.
Da questo desiderio di capire meglio, capirci meglio, nasce il progetto ‘In che lingua parlano i nostri musei? 10 Fotografi per 10 Musei’, finanziato con il Piano dell’Arte Contemporanea 2016, che mette a fuoco l’identità e le caratteristiche, evidenti o nascoste, dei musei che compongono la rete del Polo museale della Basilicata.
Abbiamo chiesto a 10 fotografi di diversa esperienza, genere, età, linguaggio, approccio critico e sentimento, ma tutti legati piuttosto profondamente al nostro territorio, di raccontarci a modo loro i nostri musei. Non volevamo una bella documentazione d’autore, bensì speravamo che accettassero di rompere gli schemi, acconsentissero a immergersi al loro interno senza altre mediazioni che la propria sensibilità e il proprio linguaggio per realizzare un racconto diverso, un’interpretazione d’autore, un’operazione artistica site specific.
E così è stato. I risultati sono stati davvero sorprendenti come queste mostre che si inaugurano tutte insieme il 19 di luglio restituoscono: fotografie meravigliose permettono di capire da dentro, dal centro, dal cuore “in che lingua parlano i nostri musei” e anche in che direzione dobbiamo andare.
Di Palazzo Lanfranchi si è occupato Francesco Radino, del Museo archeologico Domanico Ridola di Matera Mario Cresci, del Museo archeologico di Metaponto Pierangelo Laterza, del Museo archeologico della Siritide di Policoro Angela Rosati, del Museo dell’Alta Val d’Agri a Grumento Nova Francesco La Centra, del Museo Dinu Adamesteanu di Potenza Alfredo Chiarappa, del Museo archeologico Massimo Pallottino di Melfi Cosmo Laera, del Museo archeologico di Venosa Michele Battilomo, del Museo archeologico di Muro Lucano Federica Danzi e della sede espositiva del Palazzo Ducale di Tricarico Luca Centola.