Il “Salvator Mundi” e il suo miracolo. L’ Arte chiave di sviluppo e identità del nostro Paese.
Istituzioni e mondo accademico unito per un unico obiettivo. È accaduto il giorno 3 aprile a Palazzo Madama, nell’ aula Cenci.
Il Salvator Mundi attribuito al Guercino, la nuova scoperta del professore e critico d’arte lucano Antonello Di Pinto, già scopritore del dipinto “Ecce Homo” di Caravaggio e il Jusepe de Ribera della Iglesia del Monserrato e responsabile delle relazioni con Musei e Fondazioni della 17a Commissione Parlamentare intergruppo “ARTE”, si rivela non solo una scoperta artistica ma diventa anche simbolo di un’Italia unita in nome della cultura.
Torna a splendere un’opera ma anche il rigore scientifico e la lungimiranza politica e si mettono le basi per un lungo e duraturo dialogo tra istituzioni e mondo accademico.
Il Dottor Stefano Colucci, presidente della Commissione “Arte” dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo, rimarca questa grande necessità di sinergia tra il mondo accademico, collezionismo privato e politiche culturali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano.
Che di un’ opera intensa si tratti ce lo dicono già il colore, le luci, le ombre, le sfumature, ma che provenga da una delle due collezioni storiche del Seicento, quella di Falconieri e Paolucci, che sia un’ opera di Giovanni Francesco Barbieri, uno dei più grandi pittori della scuola emiliana,
Di Pinto ne è fortemente convinto.
Le caratteristiche stilistiche, afferma, sono compatibili con la mano del maestro e colloca l’ opera nel periodo maturo del Guercino e apre dunque importanti prospettive di studio.
Attorno a lui un parterre di eccellenze, studiosi e ricercatori, per arricchire di un nuovo e importante tassello la storia dell’arte, il Professor Claudio Strinati, nota autorità della storia dell’arte, Pietro Quattriglia Venneri di PQV Fine Art e la Professoressa Roberta Delgado.
A Moderare il direttore di “About Art On Line”, il Prof. Pietro Di Loreto.
Presente anche lo storico Patrizio Basso Bondini che condurrà ricerche d’archivio ulteriori per approfondire la provenienza e il percorso collezionistico del dipinto.
Presenti ospiti illustri del mondo culturale, il Principe Boncompagni Ludovisi; la direzione della Fondazione Amedeo Modigliani; il cantautore e collezionista Amedeo Minghi; lo studioso Michele Cuppone; il produttore cinematografico Salvatore Pagano; rappresentanti del Vaticano, collezionisti di rilievo, il Dipartimento di Dipinti Antichi della Casa d’Aste Capitolium, nonché la piattaforma internazionale Catawiki, con la presenza di Giulia Santoro, responsabile del Dipartimento Dipinti Antichi, e Alessia Pasquariello, Senior Manager.
Forte figura di spicco per questo evento istituzionale la curatrice dei rapporti di coordinamento tra gli esperti e le istituzioni, la giovane e determinata Michela Colucci, CEO di Colucci Fine Art e referente ufficiale per le relazioni della commissione Arte. Dichiara ” L’ evento segna un momento fondamentale per la valorizzazione dell’arte antica, dimostrando come il recupero del nostro patrimonio artistico possa essere un motore di crescita culturale ed economica”.