Il 7 maggio 2021 durante i lavori di riqualificazione del parcheggio a Porta Postergola, nei Sassi di Matera, il sindaco di Matera Domenico Bennardi annunciava il ritrovamento di un affresco di una crocifissione presumibilmente del 1500 che ha fatto subito confermare la presenza di un edificio sacro: dopo l’antico basolato e un muro di sostegno più arretrato rispetto al muraglione che si affaccia sul torrente gravina nei giorni successivi è venuto alla luce un edificio sacro con diversi affreschi di scene religiose e altre testimonianze della nostra storia.
Nuove scoperte che hanno corpo all’ipotesi delle ricerche storiche di Mathera con il probabile ritrovamento di Sant’Eustachio de Posterga. L’area è stata oggetto di una ricerca storica confluita in un articolo di Raffaele Paolicelli, pubblicato nel numero 2 della rivista Mathera del dicembre 2017. Veniva in quella sede per la prima volta proposta l’ubicazione della chiesa di San Eustachio de Posterga, fino ad allora ritenuta contigua alla Cattedrale, e che invece Paolicelli localizzava proprio nell’odierno piazzale di Porta Pistola, nelle immediate vicinanze dell’ex convento di Santa Lucia e Agata alla Civita. L’indagine archeologica condotta a seguito di questa scoperta ha evidenziato che non si tratta del ritrovamento di Sant’Eustachio de Posterga ma di un edificio sacro privato, come ribadito questa mattina dall’archeologa Isabella Marchetta.
A distanza di tredici mesi da quella meravigliosa scoperta, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia presso i locali comunali di Santa Lucia ed Agata nei Sassi di Matera il Comune di Matera e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata hanno presentato alla comunità il progetto di riqualificazione urbana dello slargo noto come Porta Postergola (o Posterla).
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Luigina Tomay, l’Assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, il funzionario archeologo responsabile di zona, Francesca Carinci e l’archeologa Isabella Marchetta.
I lavori intrapresi dal Comune per la ripavimentazione dello slargo hanno previsto l’esecuzione di indagini archeologiche preliminari, coordinate e dirette dalla Soprintendenza.
Gli scavi hanno consentito di portare in luce un interessante palinsesto stratigrafico databile tra l’età medievale e gli inizi del Novecento, che impone di rivedere il progetto di sistemazione complessiva dell’area nell’ottica di un’adeguata valorizzazione delle evidenze archeologiche emerse.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)