Sabato 10 dicembre 2022, alle ore 17.30, nella Cappella-Casa Natale di Sant’Andrea Avellino, si inaugura Il Presepe della Fraternità di Salvatore Spedicato, appositamente preparato per il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, come gli altri 33 che lo precedono e che dal 1995 girano in Musei e Basiliche di tutta Italia.
Scrive Spedicato: “Mi sono ritrovato ad abitare quel luogo sacro, Betlemme, dove Dio si è fatto uomo, e ho avuto la sensazione di immergermi nel silenzio di un paesaggio unico al mondo. Quindi ho costruito la “scena” del mio presepio. Consta di ventitré figure, dell’altezza media di oltre 40 centimetri, realizzate con tecniche e materiali diversi: dal legno (il faggio del “giaciglio”) al ferro, con il quale tutte sono strutturate, la maggior parte “rivestite” da un impasto composito, poi colorate e arabescate, specialmente i tre magi, la Vergine, San Giuseppe, la popolana, il pastore, il cammello. Non manca l’applicazione di qualche tessera di mosaico, di una conchiglia naturale (il volto del Bambino, simbolo di regalità). Sono presenti gli animali: le pecore (bianca e nera), il cammello e, meno usuali nei presepi, il cane e il gallo. Fra le presenze insolite compaiono anche uno spauracchio, che pure si trova nella campagna “circostante”, come gli alberi (non a caso il pino, le palme, l’ulivo). Vicino alla “sacra famiglia” arrivano anche gli spiriti puri, un angelo e un arcangelo (Gabriele che torna a visitare Maria) e, più distanziato, si ferma uno spiritello maligno. Non poteva mancare l’Ombra di Dio. Ancora si vedono, opportunamente, il trombettiere e la stella cometa.
Nell’immagine di questo racconto presepiale di verità umana e divina ho cercato d’imprigionare la combinazione di ventitré figure dai profili esili e svelti. Ne risulta uno spazio evocativo – paesaggio naturale e culturale in comunione con la storia -, la tessitura di un coro figurativo arioso, abitato da leggerezza, elaborato e raggiunto con meticolosa applicazione, dopo averlo posseduto attraverso la progettazione e passato al vaglio implacabile del disegno, rimasto chiaramente visibile tanto che – si potrebbe dire – vediamo il disegno scolpito, modellato o modulato, una sorta di calligrafia plastica”.
Nell’ideazione della sua opera, Spedicato ha riunito intorno al Re dei re, pastori e monarchi, popolani e animali legati all’uomo. Perciò ha interpretato plasticamente questa ecumenica fraternità, questa grande festa dell’universale unità che fa del presepio una necessità morale, capace di attivare una riflessione critica sul nostro progetto di vita.
Spedicato ha scritto anche una Preghiera a Gesù Bambino che verrà letta, la sera dell’inaugurazione, da tre bambini del paese. La preghiera si chiude con una invocazione: “Fa’ che arrivi a Te / senza un solo capello bianco nell’anima”.
Il presepe rimarrà esposto fino al 2 febbraio 2023, tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle ore 20.00, e aprirà, nelle visite pomeridiane, il lungo percorso nel Rione medievale Manca dove sono allestiti in 50 cantine-case-grotte oltre 250 presepi di tutto il mondo.
alvatore Spedicato, nato ad Arnesano-Lecce nel 1939, si è formato nell’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, acquisendo il diploma di maestro d’arte nel 1956. Dal 1960 è abilitato all’insegnamento in diversi istituti d’arte a Bari e nel Salento. Da citare la docenza presso l’Istituto d’arte di Parabita e la direzione della scuola serale di Disegno e Plastica “E. Maccagnani” di Lecce. Giudicato da una commissione composta dai maestri Luigi Montanarini, Raffaele Spizzico e Pericle Fazzini, dal 1971 sino al 2006 è titolare della cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove per quattordici anni (1979-1993) ne è autorevole direttore. Scultore attivo dal 1957, partecipa, a partire dagli anni Sessanta, a numerose rassegne nazionali ed internazionali, documentate da numerosi critici e storici dell’arte (tra gli altri: A. Antonaci, M. Apa, Giulio Carlo Argan, E. Bonea, T. Carpentieri, Carlo Franza, L. Galante, M. Guastella, Pietro Marino, Mario Marti, Filiberto Menna, F. Perrelli, M. Pizzarelli, Donato Valli). Inoltre, è citato in “La Storia dell’Arte Italiana del ‘900” di Giorgio Genova. Sono molteplici le collezioni pubbliche e private che hanno acquisito le sue opere e svariati i suoi monumenti pubblici, laici e religiosi, presenti nel territorio. Tra i lavori recenti: la medaglia d’oro con l’effige di Giovanni Paolo II donata dalla città di Lecce al Pontefice nel 1994, il busto in bronzo della scrittrice Rina Durante realizzato nel 2011, la statua bronzea del marchese Francesco Castromediano a Cavallino realizzata nel 2017. Ha partecipato, su invito, alla 54a Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, per la sezione pugliese di Lecce, allestita al Convento dei Teatini. Nel 2018 ha ricevuto a Tricase-Lecce il Premio Salento Arte – Turris Magna per la sua attività artistica.
La prima Natività di Spedicato, in terracotta, è degli anni Ottanta. È stata esposta nel 1988 nella centralissima chiesa di Santa Maria della Grazia in Lecce. La seconda, monumentale, soltanto con le tre figure canoniche della “Sacra famiglia”, fu presentata nel 1999 dal Comune di Lecce in piazza Sant’Oronzo. Un secondo esemplare fu esposto in Piazzale Sondrio e, nel 2011, nell’Auditorium delle Scuole Pie a Brindisi. Il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”, dal 2020, ha nelle sue collezioni una “Natività” di Spedicato e un singolo Gesù Bambino.