Siamo una società scollata dalla realtà e con un tiepido senso critico. Sbattere la porta in faccia al qualunquismo per avere ampie vedute, però, si può. Dobbiamo semplicemente ridare priorità alle scienze umanistiche e ai prodotti delle cultura. La cultura è opportunità per le nuove generazioni, un modo per intercettare i disagi sociali, un punto da cui partire per la rigenerazione urbana. C’è un’urgenza latente di far esplodere energie creative, di tutelare l’immane patrimonio di monumenti e memorie, ma molto spesso ci ritroviamo di fronte ad una mentalità politica ed economica di distacco o, addirittura, ad un concetto falsato di cultura. Si ha l’idea che essa debba essere un bene di consumo estemporaneo da fruire attraverso un calendario di eventi in luoghi deputati a tale funzione. Finchè continuiamo ad avere questo approccio sbagliato, saremo lontani anni luce dalla crescita sociale ed economica. Si deve partire dal basso, dai saperi degli individui e dei gruppi. Invece ci ritroviamo spesso a parlare di contenitori culturali. Ma quanti contenitori senza contenuti? Quanta improvvisazione gestionale dei luoghi che vengono indicati come soli ed esclusivi detentori della Cultura con la Cmaiuscola? La risposta a queste domande è l’evento ‘Professione Photoreporter’ che avrà luogo domenica 15 aprile, presso lo studio fotografico di Francesca Zaccaria ad Altamura. Si tratta di un primo appuntamento con un ciclo di Gallerie Immaginarie a cura del photoreporter Gaetano Plasmati. Avendo raccontato la realtà nella sua cruda versione in varie parti del nostro pianeta, introdurrà i visitatori in ‘Survivor’, reportage di GMB Akash, il photoreporter bengalese insignito di oltre 100 premi, tra cui il prestigioso TPOYnel 2009 best travel photographer, e i cui lavori sono pubblicati sui maggiori magazines. Oltre alle varie e continue collaborazioni, i due photoreporter hanno presentato due loro progetti fotografici: Acqua deserti e monsoni, con un importante riconoscimento da parte della UN-Water Fao e Workingclass/Workingclash reportage sul mondo del lavoro. Con l’evento di domani Plasmati rende omaggio ad Akash con ‘Survivor’. Gli scatti del fotografo bengalese, con tanta poesia, raccontano la ciclicità delle vicende umane di alcune popolazioni sentendone la necessità morale, rimarcandone la dignità senza spettacolarizzarle, dando il polso degli scenari attraverso una delicatezza che riesce a smuovere persino le coscienze assopite. L’evento porterà i visitatori a percepire quanto gli scatti di Akash non siano dettati solo dal dovere di testimonianza, ma permeati da una capacità di raccontare, senza ipocrisia, verità difficili e le emergenze dei drammi umani e sociali. Nei prossimi appuntamenti Gallerie Immaginarie ci proietterà in altri luoghi con gli eventi Portrait in piazza, Fotografia naturalistica nel parco nazionale del Pollino, reportage di viaggio con Intransit Magazine e Mostra sull’acqua (deserti e monsoni).