Ad Accettura, in provincia di Matera, si dà nuova vita agli affreschi autografi di Constantin Udroiu.
Nei dipinti, il tema del cosiddetto “maggio di Accettura”, l’annuale celebrazione che si tiene nei giorni di Pentecoste e che, in origine pagana, fu poi associata, con la cristianità, alla festa del santo Patrono San Giuliano.
Le monumentali opere, di grande effetto scenografico, vennero realizzate nel triennio 1976/77/78 e versavano ormai in cattivo stato di conservazione. A dare l’impulso a una campagna conservativa-il già sindaco di Galiera (Bologna), Giuseppe Chiarillo, originario di Accettura, la Signora Udroiu, Professoressa Luisa Valmarin con il patrocinio del comune di Accettura e del sindaco Alfonso Vespa –
L’esecuzione delle operazioni di restauro è stata affidata al maestro Luciano La Torre, poliedrico pittore, scultore e restauratore Satrianese che già in passato era venuto a conoscenza delle tecniche dei materiali utilizzati da Udroiu in occasione di avvenuti incontri durante l’attività dell’artista.
L’intervento – compiuto senza non poche difficoltà tecniche per via delle numerose cadute e lacune negli intonaci – è consistito in varie fasi: dalle infiltrazioni di consolidanti, alla sutura delle lesioni con il consolidamento degli intonaci mancanti.
La restituzione cromatica è stata eseguita a velature e sottotono con pigmenti minerali e terre naturali, nel rispetto delle tecniche dell’autore dei dipinti sui quali, come ultimo intervento, è stato applicato un protettivo da raggi UV e agenti atmosferici.
Il ricordo di Luciano La Torre
Luciano La Torre aveva incontrato Constantin Udroiu a Satriano di Lucania nell’estate del 1985. A Udroiu era stato commissionato un affresco nella cappellina di San Giuseppe, posta alla fine di via Sant’Eustachio, e per quattro giorni Luciano La Torre, anch’egli artista specializzato in arte muraria e restauro, lo aveva affiancato nella
realizzazione del dipinto. Qui il ricordo del Satrianese: “Trovai nel maestro Udroiu una persona squisita, di grande spessore culturale. Mi parlò a lungo della tecnica che utilizzava per l’esecuzione delle sue opere e mi invitò a
partecipare alla realizzazione del lavoro a Satriano. Udroiu era solito impiegare pigmenti in polvere su malta fresca, con una tecnica che richiedeva una certa rapidità nell’esecuzione per evitare che la superficie si asciugasse compromettendo il risultato.
Ricordo che, nelle rare pause dal lavoro, eravamo costretti a consumare un panino sul posto pur di non allontanarci dall’affresco in corso d’opera. Dopo quattro giorni, il lavoro era ultimato e non restava che applicare una sostanza protettivo/fissativa sul dipinto. Udroiu mi rivelò, allora, che il latte, a contatto con la malta a base di calce,
diventava caseina e consolidava il dipinto, rendendolo resistente e duraturo e preservandone l’integrità dalla minaccia di agenti esterni e dal trascorrere del tempo.
Anche se solo per quattro giorni, Constantin fu per me uno stimolo e un incoraggiamento a proseguire nella mia attività di artista. Per questa ragione, lo reputo uno dei miei maestri, al pari di Augusto Perez, Antonello Leone, Migliaccio, e di altri grandi artisti che ho avuto la fortuna di incontrare durante i quaranta anni del mio
percorso. Ancora oggi, custodisco gelosamente, quasi come una reliquia, la sua scorta di pigmenti in polvere che volle donarmi alla fine del suo intervento a Satriano di Lucania.”
Constantin Udroiu
Costantin Udroiu era nato a Bucarest il 3 febbraio 1930. Intellettuale di spicco in Romania, insegnava all’Università di Bucarest quando, nel 1954, venne arrestato dal regime comunista per dissidenza politica e condannato. Era un testimone vivente dei princìpi di libertà e di democrazia, affermati e pagati a caro prezzo con una condanna
a 22 anni di prigione, sofferti con un decennio di dura carcerazione, fino al 1964, quando venne rilasciato a seguito del nuovo clima politico nei Paesi d’oltre cortina, dopo il XX Congresso del PCUS. Giunto in Italia per la sua prima mostra all’estero, nel 1971 a Sassari, inaugurata dall’allora Presidente della Camera Sandro Pertini, restò
nel nostro paese approfondendo le esperienze dell’arte bizantina, specie nel Meridione d’Italia. Constantin Udroiu è stato uno dei più fecondi artisti della diaspora romena, fino alla scomparsa, avvenuta a Roma il 26 marzo 2014.
Da sempre impegnato – oltre che nell’esercizio delle tecniche apprese durante la sua attività – nell’iniziare giovani studenti e allievi alla pratica dell’arte, Constantin Udroiu è oggi ricordato proprio per la sua capacità di comunicare segreti e saperi alle nuove generazioni ma anche per la sua dedizione nel coinvolgere nuove generazioni nello
studio delle tradizioni artistiche; per il suo costante impegno nell’avviare progetti didattici per l’apprendimento di metodi legati ad antichi mestieri non più praticati.