La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata seleziona due tele provenienti dalla chiesa di San Francesco di Tolve per “Restituzioni”, il programma periodico di restauri di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale italiano promosso da Intesa Sanpaolo.
Con il programma “Restituzioni”, avviato nel 1989, Banca Intesa Sanpaolo opera sull’intero territorio nazionale affiancando gli Enti ministeriali preposti alla tutela (Soprintendenze, Direzioni Museali, Musei autonomi) nella individuazione di opere bisognose di interventi conservativi finanziandone il restauro. Quest’anno, nel corso della XIX edizione dell’iniziativa, finanzierà il restauro di due tele settecentesche provenienti dalla chiesa del convento francescano di Tolve (PZ).
La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata ha candidato le due tele, raffiguranti S. Cecilia e S. Apollonia, in continuità con il recupero della grande pala d’altare raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Francesco ed Eligio(1621) di Pietro Antonio Ferro, proveniente anch’essa dalla chiesa di San Francesco di Tolve e restaurata nell’ambito dell’edizione precedente di “Restituzioni” (2018).
I due dipinti,facenti parte di una serie di nove tele settecentesche raffiguranti Sante francescane e Sante martiriche decoravano la balaustra della cantoria e attribuite dalla storica dell’arte Anna Grelle a Lorenzo de Caro,hanno subito lo stesso destino della pala d’altare restaurata di Pietro Antonio Ferro, furono trafugati nella notte tra il 28 e il 29 settembre del 1996 insieme ad un altro dipinto del Ferro, ed alle altre sette tele della serie. Tutte le opere vennero ritrovate nel febbraio del 1998 in un bosco nei pressi di Tolve, in pessime condizioni e piegate l’una sull’altra in unoscatolone di cartone completamente impregnato di acqua e sporco di terra.
Una volta provveduto al loro ricovero nel Laboratorio di Restauro della Soprintendenza, si decise di limitare l’intervento ad una accurata ricomposizione dei dipinti collocandoli su ripiani in legno assecondando i vizi e le deformazioni presenti per evitare ulteriori perdite di colore e danni al supporto tessile.
Così ricomposti e coperti da fogli di carta velina, i dipinti sono stati conservati nei depositi del Laboratorio di Restauro in attesa di procedere al loro definitivo recupero. Le due grandi pale d’altare di Pietro Antonio Ferro sono state restauratenel 2018, l’una, come si è detto, nell’ambito del programma “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo su proposta del Polo Museale Regionale della Basilicata,l’altra sempre per iniziativa del Polo ma con risorse proprie. Delle nove tele della cantoria invece, ne sono state restaurate due, una raffigurante S. Barbara e l’altra S. Chiara, entrambe a cura della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggiodella Basilicata.
Ora è la volta delle due tele raffiguranti S. Cecilia e S. Apollonia, incluse negli interventi finanziati da Intesa Sanpaolo per l’edizione 2020 di “Restituzioni” su proposta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata che ha però già in programma il restauro delle restanti cinque tele della cantoria, intervento che permetterà di completare questa eccezionale operazione di recupero di opere d’arte trafugate, martoriate e poi riportate in vita.