Su iniziativa del Comune di Matera, della Soprintendenza ai Beni storici e artistici della Basilicata e dell’Ente Parco della Murgia materana è stata riaperta stamane al pubblico la chiesa rupestre di Santa Maria della Vaglia. All’incontro hanno partecipato il sindaco, Salvatore Adduce, la soprintendente, Marta Ragozzino e il presidente dell’Ente Parco, Pierfrancesco Pellecchia.“Questa apertura – ha detto Ragozzino – è il risultato di una straordinaria collaborazione istituzionale messa in campo per valorizzare questo prezioso patrimonio culturale. Santa Maria della Vaglia, la più maestosa chiesa rupestre del materano, è localizzata al km 582 della via Appia, subito fuori dal centro di Matera, nel territorio del Parco della Murgia. La chiesa, a tre ampie navate e interamente dipinta nel corso dei secoli, è arricchita da straordinaria e rarissima facciata laterale in muratura, realizzata nel 1303 dal maestro Leorio da Taranto, come tramanda il Volpe che, all’inizio dell’Ottocento, poté leggere un’importante iscrizione sull’edificio. Non è nota la data di fondazione del santuario legato all’ordine benedettino, è documentata invece nel 1318 la decorazione di una cappella gentilizia a cui seguirono numerosi altri interventi pittorici, che nel corso del ‘500 e del ‘600 si andarono a sovrapporre agli importanti affreschi più antichi, rendendo le pareti della chiesa veri e propri palinsesti. La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata negli anni 2000 ha effettuato un importante intervento di recupero degli affreschi a cui hanno fatto seguito ulteriori interventi nel 2003. In questi anni il Comune di Matera è intervenuto con lavori strutturali e messa in sicurezza dell’ipogeo”.Il presidente dell’Ente Parco, Pierfrancesco Pellecchia, ha ringraziato il Comune di Matera per “questo regalo di Natale che la città consegna ai turisti e ai tanti materani che da domani avranno la possibilità di ammirare questa che viene considerata come la vera cattedrale del rupestre. La chiesa sarà gestita dalle guide del Parco a cui sarà possibile rivolgersi per le prenotazioni (0835 – 336166)”.Il sindaco, Salvatore Adduce, ha ricordato come da tempo il Comune stava lavorando per risistemare questa chiesa. “Non a caso abbiamo previsto nell’ambito dei Pisus – ha detto il sindaco – un apposito investimento per risistemare questo gioiello storico e architettonico. Sono certo che con l’apertura di questa cattedrale del rupestre Matera fa un altro passo in avanti nel percorso di valorizzazione del proprio patrimonio culturale”.
Riportiamo di seguito la nota inviata da Carlo Abbatino sulla riapertura della chiesa di Santa Maria della Vaglia
L’apertura al pubblico della grande Chiesa di Santa Maria della Valle a Matera rievoca l’incontro culturale promosso nel maggio del 2008 legato alla pubblicazione del libro di Mariagrazia Di Pede, frutto di uno studio monografico, dal titolo “La chiesa di S. Maria della Valle a Matera, storia, arte e fede in un santuario rupestre”. A curare la presentazione fu Alessandro Rovetta, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il volume, edito da Altrimedia, è stato inserito nella collezione Quaderni della Biblioteca Provinciale di Matera. Il libro fu presentato il 12 luglio 2001 nella Biblioteca Provinciale nel corso di un incontro al quale parteciparono il professore Giovanni Caserta, il presidente della Provincia di Matera Giovanni Carelli, il sindaco Angelo Minieri, il presidente della Regione Basilicata Filippo Bubbico, il direttore dei lavori Lorenzo Rota, Alessandro Rovetta, l’autrice del libro Mariagrazia Di Pede mentre le conclusioni furono affidate al monsignor Antonio Ciliberti, Arcivescovo di Matera-Irsina. Nel maggio 2008, il papà di Maria Grazia, il poliedrico artista materano Franco Di Pede, invitava il parlamentare europeo Gianni Pittella a reperire finanziamenti europei per restaurare la chiesa. Di Pede nel corso dei suoi studi, aveva evidenziato la scoperta di Santa Brigida di Svezia (Finsta c.1303-Roma 1373) nella pittura murale presente nella chiesa. Santa Brigida, mistica medioevale di fama europea, fu nominata nel 1999, dal Papa Giovanni Paolo II compatrona d’Europa insieme a santa Caterina da Siena (Siena 1447, Roma 1380) ed Edith Stein (Breslavia 1891-Auscwitz 1942). L’unica pittura in Italia di Santa Brigida è testimonianza eccezionale e potrebbe essere valorizzata ancor di più – scrivevamo allora – a livello di Parlamento Europeo. Proprio a Strasburgo era stato promosso un convegno per Santa Brigida grazie all’iniziativa di una rappresentanza di deputati svedesi. In quella occasione il parlamentare europeo Gianni Pittella fu intervistato nella chiesa di Santa Maria della Vaglia, meta di pellegrinaggi nei secoli passati a tal punto che viene considerata la prima Cattedrale di Matera.
Riportiamo di seguito l’intervista a Pittella.
Onorevole Pittella, quale potrebbe essere il suo impegno a livello europeo affinchè la chiesa possa ottenere i fondi necessari per avviare la ristrutturazione? “ L’obiettivo principale è valorizzare una ricchezza che era stata trascurata e che viene alla luce grazie al lavoro scientifico della dottoressa Mariagrazia Di Pede, del Parco delle Chiese Rupestri e della città di Matera che sta completando i lavori di restauro conservativo della chiesa. Mi impegnerò – ha sottolineato il parlamentare europeo – nell’ambito delle mie prerogative in due direzioni: per reperire quelle risorse finanziarie necessarie per completare i lavori di restauro che riguarda la parte architettonica e gli affreschi e per promuovere all’interno di un circuito europeo ed internazionale questo patrimonio che merita di essere conosciuto da una cittadinanza mondiale. A tal fine – proseguiva Pittella- il libro della dottoressa Di Pede è il primo studio sistematico e completo su questa chiesa, quindi attraverso tale strumento si potrà garantire la più ampia divulgazione. Alla ripresa dei lavori parlamentari (fine agosto ndr) sottoporrò al Presidente della Comunità Europea La Fontaine l’idea di dedicare una giornata di approfondimento e di divulgazione su scala europea alla Chiesa rupestre di Santa Maria della Valle, anche con la presentazione del libro di Mariagrazia Di Pede. Le effigi che lasciano ipotizzare un possibile transito della Santa da Matera, (oltre che da Melfi), potrebbero avere per la Basilicata una notevole risonanza sul piano culturale religioso e turistico. Intanto l’impresa Edil.Co di Graziantonio Loiudice sta seguendo i lavori di manutenzione straordinaria sotto la direzione dei lavori dell’architetto Lorenzo Rota che ha illustrato all’onorevole gli interventi. I lavori dovrebbero terminare entro il 31 dicembre di quest’anno (2008,ndr) e la chiesa potrà entrare per essere visitata nel circuito delle chiese rupestri. All’incontro era presente il presidente dell’Ente Parco della Murgia materana Roberto Cifarelli”.
Da allora sono passati tre anni e la chiesa più grande di Matera è caduta nell’oblio dopo essere stata meta del pellegrinaggio per la Terra Santa. La riqualificazione del monumento rupestre doveva diventare una priorità per chi ha il compito di valorizzare le bellezze della nostra città che si candida a capitale europea della cultura. E non si può licenziare il tutto con una frase stereotipata “No è mai troppo tardi” perché su questo monumento si è intervenuto tre anni fa e l’intervista all’onorevole parlamentare europeo Gianni Pittella, oggi vice presidente del Parlamento Europeo, è una chiara testimonianza.Lo studio della Di Pede metteva in risalto le peculiarità della chiesa che furono discusse a Roma (30 gennaio 2002) nell’ex Chiesa di Santa Marta a cura del Centro Studi “Lucani nel mondo”. Al tavolo vi era il presidente del Centro prof. Antonio Pilieri, il compiano Raffaele Giura Longo, Antonio Giovannucci e Mario Maragno della soprintendenza dei beni architettonici e del paesaggio per la Basilicata, il presidente della Fondazione Zetema Raffaello De Ruggieri, il presidente dell’Ente Parco Murgia Roberto Cifarelli, l’autrice Mariagrazia Di Pede il senatore Giampaolo D’Andrea. Nell’occasione fui presentata la cartolina dell’affresco di Santa Brigida. Il libro della Di Pede ha ricevuto nel 2001 il Premio Letterario Basilicata “T. Pedio” per la saggistica. “Sulla base della puntuale ricerca documentale condotta dalla Di Pede – sottolinea Pilieri- la città di Matera diviene luogo storicamente strategico nell’antagonismo tra il Pontefice Urbano VI e l’Antipapa Clemente VII al tempo del Grande Scisma (1378-1417). Ciò a conferma del fatto che il territorio materano sia sempre scenario di grandi tensioni storiche e luogo privilegiato di straordinari episodi del confronto europeo. E’ noto che le Chiese rupestri – sottolinea ancora Pilieri- qualificano la città di Matera e il suo territorio suscitando da parte di studiosi e visitatori non solo interessi di natura squisitamente religiosa ma anche storica ed artistica”.
Carlo Abbatino
La fotogallery relativa alla riapertura della chiesa di Santa Maria della Vaglia
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