L’arte non può essere sfregiata ma nemmeno il coronavirus è riuscito ad educare i vandali che preferiscono sfogare le proprie frustrazioni con scritte incomprensibili piuttosto che attraverso violenze gratuite come quelle che hanno interessato le bellissime sculture dell’artista Margherita Grasselli, presenti nei Sassi di Matera. Una mostra a cielo aperto, quella dell’artista romana, che racconta l’’universo al femminile, composto da piccole e grandi sculture di donne assorte e bambine pensose e allestita sulle terrazze del Residence San Gennaro, nel Sasso Barisano di Matera.
“Realizzo le mie sculture in argilla bianca o nera della Sila – aveva dichiarato il 12 marzo scorso Margherita Grasselli – un materiale che dialoga magicamente con il tufo dei rioni Sassi. Le mie donne e bambine senza volto, sembrano connaturate a questi luoghi. Esporre a Matera, sin da che ho conosciuto questa città negli scorsi mesi, è un sogno che realizzo”. In occasione dell’inaugurazione le sculture indossavano la mascherina, un modo per dimostrare che anche il mondo dell’arte si era attivato per lanciare messaggi positivi ai cittadini ai tempi del Coronavirus. Purtroppo ai messaggi positivi dell’arte i vandali hanno risposto con sfregi incomprensibili. Un vero peccato.
Margherita Grasselli dopo aver appreso la notizia ha dichiarato: “Nella notte di sabato 4 luglio le mie sculture posizionate sulla terrazza della Piazza San Gennaro a Matera nel Sasso Barisano sono state danneggiate da ignoti vandali. Nonostante la sopravvenuta amarezza, se pur consapevole del rischio che si corre nel lasciare opere in spazi pubblici non custoditi, ho deciso che restaurerò le mie due opere, Anna e Caterina, per riposizionarle nel medesimo posto in cui sono sempre state, divenute ormai riferimento per tanti materani che ogni giornopassano per quella piazza e per i tanti turisti che non hanno mai mancato di fotografarle e diffonderle in tutto il mondo”.
Michele Capolupo