“Una mostra interessante e curiosa”. Così Vittorio Sgarbi ha definito “Contemporanea. Pittori, incisori e scultori lucani. Generazione 1930-1960”, esposizione delle opere di 32 artisti della generazione 1930-1960 che per nascita e soprattutto per attività si legano al territorio lucano, allestita per iniziativa del Consiglio regionale della Basilicata presso il museo provinciale di Potenza. La visita a sorpresa nella tarda serata di ieri. Sgarbi, accompagnato dal presidente del Consiglio regionale, Vito Santarsiero, si è recato al museo al termine di una iniziativa in cui è stato protagonista al Conservatorio musicale di Potenza. Ad attenderlo la curatrice della mostra Anna R. G. Rivelli ed alcuni artisti che lo hanno guidato nella visita.
“L’idea di rappresentare lo stato dell’arte in Lucania in questa occasione e in questo bel museo – ha detto Sgarbi – in fondo è la consolazione di una mia impresa che fu chiara ma poco compresa quando alla Biennale di Venezia, direttore del padiglione Italia, portai circa 4000 artisti testimoni per ogni regione, Basilicata compresa, quali importanti presenze. Era il tentativo di mostrare che il mondo, che ha il suo emblema nella Biennale, non può tener conto di quanto prodotto, in termini di arte, da ogni singola regione. E se è vero che ogni regione deve dimostrare quello che è in un panorama nazionale artistico è anche vero che capita che spesso nelle Biennali non ci sia questa rappresentanza ed è davvero impossibile che non ci sia una creatività espressa. Guardando qui il livello medio di quello che sopravvive dopo Levi, Guerricchio e Pompa, mi sembra che una mostra come questa sia una testimonianza importante. Una decina di artisti potrebbero stare affianco dei lombardi o dei veneti. Con la pittura ci sono riferimenti di artisti che hanno condizionato una parte dello sviluppo delle accademie e anche in Basilicata ci sono radici tradizioni, accademie e botteghe”.
“L’arte della Basilicata – ha confermato il presidente Santarsiero – per lungo tempo non ha potuto contare su una sistematica ricerca critica che ne evidenziasse espressione, qualità e specificità; peraltro gli artisti lucani, pur di notevole valore, hanno pagato con una non adeguata notorietà il prezzo di una marginalità territoriale, nonché una conseguente scarsa attenzione della critica nazionale ufficiale ai fenomeni culturali della nostra regione. Lo stesso straordinario obiettivo di Matera Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019 non può considerarsi frutto soltanto del pur eccellente dossier di candidatura, ma è da ascrivere anche a quanti, come i numerosi artisti del nostro territorio, nel corso degli anni hanno contribuito ad elaborare, esprimere e rafforzare nelle nostre realtà, sensibilità, valori e visioni capaci di rendere la nostra regione ricca di cultura e bellezza e di confermarne l’identità, aprendola però sempre al confronto e al dialogo”.
La mostra ha chiuso i battenti a Potenza sabato scorso ed ora sarà allestita a Matera a partire dal 16 febbraio prossimo.
Questo l’elenco degli artisti in mostra: Pietro Basentini, Giovanni Cafarelli, Dario Carmentano, Pasquale Ciliento, Salvatore Comminiello, Gerardo Corrado, Gerardo Corrado D’Amico, Gerardo Cosenza, Giovanni Dell’acqua, Franco Di Pede, Rocco Falciano, Giuseppe Filardi, Nicola Filazzola, Aristide Rocco Guarino, Luigi Guerricchio, Raffaele Iannone, Pino Lauria, Donato Linzalata, Nicola Lisanti, Mimmo Longobardi, Felice Lovisco, Vittorio Manno, Vito Masi, Antonio Masini, Giuseppe Miriello, Arcangelo Moles, Giulio Orioli, Gaetano Pompa, Angelo Rizzelli, Salvatore Sebaste, Pietro Tarasco, Nino Tricarico.
Vittorio Sgarbi ha anche voluto visitare il museo archeologico e la pinacoteca provinciale e per entrambi ha mostrato grande interesse e apprezzamento.