Il 2018 è stato un anno di crescita per i musei e siti archeologici statali: oltre 55 milioni di persone hanno visitato i luoghi della cultura del MiBAC, con un incremento superiore ai cinque milioni rispetto al 2017, e il 2019 sta segnando una linea di continuità con i trend positivi. Ad accrescere l’appeal degli attrattori culturali c’è l’innovazione digitale, che offre straordinarie opportunità in termini di maggiore valorizzazione, migliore conservazione, più ampia fruizione e più efficace tutela del patrimonio culturale.
Il Polo Museale della Basilicata, facendo propria queste considerazioni, ha recentemente sottoscritto una convenzione con la startup TBoxChain, che ha ideato un sistema di certificazione delle recensioni. In 9 musei e luoghi della cultura afferenti il Polo [Matera, Museo di Palazzo Lanfranchi e Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola; Potenza, Museo Archeologico Nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu; Venosa, Museo Archeologigico Nazionale; Melfi, Museo Archeologico Nazionale del Melfese Massimo Pallottino, Grumento Nova, Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Valle dell’Agri; Metaponto, Museo Archeologico Nazionale; Policoro, Museo Archeologico Nazionale della Siritide; Lagopesole, Castello federiciano] i visitatori possono già da oggi trovare una “scatola magica”, la TBox, che connette di fatto il mondo reale al mondo digitale, attraverso un’app che contribuisce a generare trasparenza, reputazione e affidabilità ad un intero sistema.
Entrando in Musei e attrattori culturali per fruire di una visita, basterà avvicinare il proprio smartphone alla TBox per entrare a far parte della “community della fiducia”: un mondo in cui le recensioni sono sicure e certificate e i visitatori accumulano punti da spendere sul circuito turistico-culturale; un modo per distribuire meglio le visite tra le mete più note e quelle più sconosciute, contribuendo a valorizzare le destinazioni minori. Il progetto, che nel 2018 si è aggiudicata il Premio FactorYmpresa Turismo, il programma promosso dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali e gestito da Invitalia, è oggi realtà e il Polo Museale della Basilicata, primo in Italia a sperimentare questo percorso tecnologico, è in grado di rendere l’esperienza museale ancora più originale, digitale e interattiva, promuovendo l’innovazione culturale grazie a sinergie e progetti all’avanguardia.