Venerdì 27 settembre 2013 alle ore 19 nella saletta pascoli di Palazzo Lanfranchi a Matera si inaugura la mostra fotografica “Sulle tracce del Vangelo Secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini.
Fotografie di Giovanna Gammarota. Un evento a cura di Punto di Svista con l’organizzazione affidata all’Associazione Matera Fotografia.
Interverranno Marta Ragozzino Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, Aldo Chietera Presidente del Consiglio provinciale di Matera e Alberto Giordano Assessore alla Cultura del Comune di Matera.
A seguire è in programma l’incontro dialogo con l’autrice e Maurizio G. De Bonis, critico cinematografico e delle arti visive sul tema “Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini. Tra Evocazione e Memoria Visiva”.
Nell’ambito delle Giornate del Patrimonio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, verrà allestita presso Palazzo Lanfranchi la mostra fotografica di Giovanna Gammarota Sopraluoghi in Lucania – sulle tracce del “Vangelo Secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini. L’esposizione, a cura di Punto di Svista e organizzata dall’Associazione Matera Fotografia con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, anticipa gli eventi che segneranno nel 2014 la ricorrenza del cinquantesimo anniversario del “Vangelo” di Pasolini a Matera e comprende n. 30 immagini in bianco e nero.
È del 1964 Il Vangelo secondo Matteo girato da Pier Paolo Pasolini nell’Italia del Sud. Fu dopo un deludente viaggio in Palestina, terra rivelatasi troppo moderna e priva di spiritualità, che il regista decise di tornare nel nostro meridione alla ricerca di luoghi capaci di testimoniare quella “ricostruzione analogica”, come lui la chiamava, che intendeva realizzare con la sua pellicola. Questi spazi immoti e antichi sono ancora perfetti per rappresentare quella memoria arcaica, completamente scomparsa nei luoghi che hanno realmente ospitato la sacra storia narrata nei Vangeli. Pasolini tratta il paesaggio come uno dei personaggi principali del suo film, e i luoghi lucani in particolare, rispondono con fedeltà alla rappresentazione rigorosa, ma anche poetica, che egli vuole mettere in scena.
A quasi cinquant’anni dalla realizzazione del film, Giovanna Gammarota ripropone i luoghi scelti da Pasolini in una serie di scatti che ripercorrono quella memoria mai sopita. La fotografa sente il bisogno di verificare, se essi conservano ancora quella forza ancestrale comunicata nel film e, come accadde per Pasolini, le sue fotografie nuovamente rispondono con fedeltà alla volontà dell’autrice di coglierne l’essenza semplice e diretta.
Durante l’inaugurazione avrà luogo l’incontro (accompagnato da sequenze tratte dal film di P. P. Pasolini) tra l’autrice e il critico cinematografico e delle arti visive Maurizio G. De Bonis intitolato Il Vangelo Secondo Matteo di Pasolini. Tra Evocazione e Memoria Visiva. Gammarota e De Bonis si confronteranno sulla relazione tra cinema e fotografia e sulle influenze che lo sguardo di Pasolini ha avuto sulle arti visive contemporanee e analizzeranno la personale interpretazione di Gammarota de “Il Vangelo secondo Matteo”.
Info sulla mostra.
Inaugurazione: Venerdì, 27 settembre 2013, ore 19.00
Durata della mostra: Dal 27 settembre al 15 ottobre 2013
Orario: tutti i giorni ore 9.00 – 20.00 / ingresso libero
Biografia di Giovanna Gammarota
Giovanna Gammarota (Milano 1959), da oltre vent’anni studia l’immagine in forma autodidatta supportando le proprie ricerche con il semplice metodo dell’ascolto interiore rapportato alla realtà che la circonda. Tale metodo l’ha condotta a cercare relazioni tra memoria individuale e collettiva, ispirata da eventi storici e culturali. Frutto di questa esperienza sono i lavori Sopraluoghi in Lucania, Sulle tracce del “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (2006); A piccoli passi. Un treno per Auschwitz (2008); Di case e di alberi. Camminando con Beppe (2010). Nel 2011 ha esposto nella collettiva Correlazioni – Dialoghi visuali sul paesaggio presso la galleria Gallerati di Roma in quello che si può definire il primo esperimento di “uno-collettivo”. Tale esposizione è stata per lei un punto di partenza per un nuovo modo di fare fotografia che abbandona la dimensione personalistica per entrare in quella condivisa, nutrendosi del tentativo di porre al centro della ricerca la relazione dell’uomo con lo spazio/memoria. Sue mostre personali e collettive si sono svolte a Milano, Roma, New York. E’ membro di Punto di Svista e del Comitato di Redazione della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia.
Maurizio G. De Bonis (Catania, 1962) è giornalista, critico cinematografico e delle arti visive. È direttore responsabile di CultFrame – Arti Visive, testata giornalistica dedicata al cinema, alla fotografia e all’arte contemporanea. È membro del Comitato Esecutivo del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e direttore di CineCriticaWeb. Ha scritto di cinema su CineCritica ed è stato critico cinematografico per oltre dieci anni di Cinema.it. Attualmente, insegna Linguaggio Audiovisivo presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (Roma) e Officine Fotografiche (Roma). Nel 2006 è stato il direttore artistico del Roma Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel cinema (Casa del Cinema, Roma). Ha curato mostre nell’ambito di Fotografia – Festival Internazionale di Roma e Fotoleggendo. È autore del saggio La vertigine dello sguardo – La fotografia nel cinema tra narrazione e filosofia dell’immagine (Postcart, 2013) e co-autore del saggio Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (Postcart, 2012). È co-curatore del volume Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio, 2009) e autore del volume L’immagine della memoria. La Shoah tra cinema e fotografia (Onyx Edizioni, 2007).
L’Associazione culturale Punto di Svista nasce con lo scopo di divulgare e promuovere attraverso iniziative pubbliche e didattiche, mostre, seminari e workshop le arti visive contemporanee e il dialogo culturale. I campi d’azione dell’associazione riguardano il cinema, la fotografia, la videoarte, l’arte contemporanea e ogni forma di espressione e comunicazione moderna che rappresenti luogo di incontro ideale per stimolare il confronto delle idee. Inoltre l’Associazione è editore della testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia – www.puntodisvista.net
ESERCIZI DI MEMORIE
“Vedi in questi silenzi in cui le cose si abbandonano
e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto…” Eugenio Montale
La collettiva si propone come ricerca fotografica di quelli che possono essere i luoghi, gli oggetti, ma anche i soggetti, rappresentativi di una memoria collettiva e condivisa, e riconosciuti come tali dal resto della comunità. Luoghi significativi di una cultura e di un tempo ma anche testimoni in modi diversi della storia individuale di ognuno. Lo scopo è fissare per un attimo la storia per preservarla dal cambiamento e salvarla dalla dimenticanza.
La formula della collettiva fotografica meglio permette ad ognuno di portare in mostra la personale idea di bene legato alla memoria collettiva. L’idea è quella di allargare il tema della memoria interpretando il concetto in modo vario ma nello stesso tempo soggettivo attraverso la condivisione di uno spazio e di un tempo che è quello contemporaneo.
Un esercizio di condivisione che coinvolge i partecipanti ma anche i visitatori in uno scambio di storie, memorie e ricordi che al di là dell’esperienza personale potrebbero appartenere a tutti.