Lunedì 15 luglio 2013 alle ore 10.00, nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera, il Soprintendente Marta Ragozzino terrà la conferenza stampa di presentazione delle tre principali iniziative culturali per l’estate 2013, promosse dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata nell’ambito della propria attività istituzionale di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e di promozione dei linguaggi artistici contemporanei, in collaborazione con altri Enti e Istituzioni del territorio e in stretta relazione con il programma culturale di Matera ECoC 2019.
Interverranno l’Assessore alla Cultura del Comune di Matera Alberto Giordano, il Sindaco di Tito Pasquale Eduardo Scavone, il Sindaco di Palazzo San Gervasio Michele Mastro, il Direttore di Matera ECoC 2019 Paolo Verri.
Sarà presentata la mostra Le Patamacchine al Museo, allestita dalla Soprintendenza a Palazzo Lanfranchi – sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata – a cura dell’Associazione “La luna al guinzaglio” di Potenza. Si tratta di un allestimento interattivo di dieci opere ispirate alla Patafisica di Alfred Jarry, ovvero alla “Scienza delle soluzioni immaginarie”: oggetti meccanici interamente costruiti con materiale di scarto o usato, in particolare con i RAEE [Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche] recuperati per la maggior parte presso la Piattaforma ecologica dell’Azienda per la Tutela Ambientale che raccoglie rifiuti ingombranti.
La mostra si inaugurerà Martedì 16 luglio 2013 alle ore 18.30 a Palazzo Lanfanchi.
L’invenzione delle Patamacchine ha seguito un processo creativo partito dall’osservazione della nostra quotidianità, caratterizzata da un allarmante e crescente inquinamento e dall’onnipresenza della realtà virtuale. Nel tentativo di ipotizzare un mondo alternativo possibile, il collettivo creativo “La luna al guinzaglio” è approdato alla Patafisica che studia un universo supplementare a quello in cui ci troviamo, dove vigono le leggi che regolano le eccezioni. Applicando l’ironia e l’esagerazione degli assiomi patafisici al riutilizzo dei RAEE nell’ambito della mostra si è giunti all’ideazione delle Patamacchine, che si pongono come un salvavita indispensabile alla sopravvivenza dell’immaginario.
Questa iniziativa, per i contenuti e per le finalità che la caratterizzano, si colloca in maniera significativa nel programma di Matera 2019 e s’inserisce organicamente nelle strategie culturali, serie ma anche ironiche e leggere, perseguite dalla Soprintendenza, particolarmente attenta ai temi della tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio ma anche alle necessità concrete della comunità che lo vive.
Durante il periodo di esposizione della mostra a Matera, si svolgerà una residenza per la progettazione e successiva realizzazione di una Patamacchina per il Museo di Palazzo Lanfranchi, che sarà presentata a pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio del MiBAC alla fine di settembre.
Durante la conferenza stampa si parlerà anche della presentazione del volume Il venerabile convento di Santo Antonio nella terra del Tito. Viaggio alla scoperta di un antico luogo della fede, a cura di Valeria Verrastro [Calice Editori, 2013] che si terrà a Tito, nel Convento di Sant’Antonio di Padova, Mercoledì 17 luglio p.v. alle ore 18.00.
La pubblicazione del libro, dedicato al convento francescano di Tito, che conserva uno dei più interessanti cicli ad affresco della Regione, di cui scrive Marta Ragozzino, che sta approfondendo lo studio sulla cultura artistica del primo ‘600 in Basilicata e i suoi principali protagonisti [nell’ambito della preparazione della grande mostra su Pietro Antonio Ferro prevista per il prossimo anno], è stata promossa dall’Amministrazione comunale, con il sostegno determinante della Soprintendenza che ha messo a disposizione le fotografie realizzate da Giuseppe Maino durante e dopo i lavori di restauro degli splendidi affreschi del chiostro, diretti prima da Vittoria Maria Regina e poi da Grazia Maria Calandriello, attuale funzionario di zona.
Il volume, il cui progetto grafico è stato curato da Palmarosa Fuccella, raccoglie i contributi di diversi autori: Valeria Verrastro che si sofferma sulla storia del convento [risalente al 1514] ricostruita attraverso una ricca documentazione archivistica; Luigia Cirigliano della Soprintendenza BAP della Basilicata che esamina il complesso conventuale dal punto di vista delle vicende architettoniche; Marta Ragozzino che prende in esame gli affreschi del chiostro e le opere d’arte conservate nella chiesa del convento. Un resoconto dell’intervento di restauro è redatto da Paola Vitagliano di Alfa restauri snc. Ci sono, inoltre, contributi di Maria Teresa Gino e don Nicola Laurenzana. Alla presentazione parteciperà anche Attilio Maurano, Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata.
Sarà infine presentata la mostra Capolavori del Settecento Napoletano della Collezione Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio, che sarà inaugurata Giovedì 18 luglio 2013 alle ore 18.30 a Palazzo San Gervasio, nello storico Palazzo d’Errico.
La mostra, a cura della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici della Basilicata, che si è occupata anche della movimentazione delle opere e dell’allestimento, è stata ideata da Silvia Padula, storico dell’arte di questo Istituto e responsabile della zona del Vulture. La rassegna, fortemente voluta dall’Ente Morale ‘Biblioteca Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico’, ha l’obiettivo di far conoscere la complessità e la ricchezza della pittura del Settecento partenopeo, riconosciute dagli studi solo nell’ultimo quarto del secolo scorso [a partire dalla grande mostra napoletana del 1979], attraverso una straordinaria selezione di opere, tra le quali spiccano alcuni famosi ritratti di Gaspare Traversi, come la ‘regale’ Contadina, scelta come immagine guida dell’esposizione.
Il percorso della mostra, in cui sono esposti quarantuno dipinti, si snoda negli ambienti di rappresentanza del bel Palazzo di Camillo d’Errico e della sua famiglia, testimoniando e illuminando i principali generi che hanno caratterizzato il secolo dei Lumi e della dominazione borbonica.
Lug 13
Qualcuno dica alla Ragozzino che l’estate è già da tempo iniziata…