La Chiesa Cattolica celebra nella giornata di martedì 24 luglio Santa Brigida e a Matera nella chiesa rupestre di Santa Maria della Valle si può ammirare un affresco di grandi dimensioni anonimo denominato “Cristo in trono fra i Santi” risalente al XIV secolo in cui sono evidenti da sinistra a destra Santa Brigida di Svezia, la Vergine, San Giovanni e San Giacomo Maggiore. Credo che proprio l’affresco meritava maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali. Il 12 luglio 2001 presso la Biblioteca provinciale di Matera si svolse la presentazione del libro di Mariagrazia Di Pede dedicato alla Chiesa di Santa Maria della Valle, conosciuta anche come La Vaglia.
“Un rilevante progetto editoriale – sottolineava il presidente della Provincia di Matera in carica in quel periodo, Giovanni Carelli- che ben figura nella collana “I quaderni della Biblioteca” e che arricchisce ulteriormente il prestigio di quella che possiamo considerare la più importante istituzione culturale della provincia di Matera. La Provincia di Matera e la sua biblioteca, la quarta in ordine di importanza sul territorio nazionale per la rarità e lo stato di conservazione dei suoi volumi, si stanno impegnando in prima fila per raggiungere un alto fine che è quello di avvicinare e rendere conoscibile e più accessibile alla società civile il patrimonio culturale del nostro territorio, custodito spesso troppo gelosamente da enti e da istituzioni, siano esse pubbliche o private. Questa sera la fatica editoriale della dottoressa Di Pede è la dimostrazione di come un’imponente eredità storica e archeologica come quella che ci proviene dal patrimonio dell’architettura scavata e dal rapporto architettonico e urbanistico che si sviluppa tra lo scavo stesso e l’edificazione, non è stata del tutto approfondita e scandagliata ma può essere capace di guidarci a ritroso nei secoli. I cittadini materani ma anche i lucani e i non corregionali potranno riscoprire i luoghi, date, nomi e fatti e anche importanti riferimenti bibliografici”.
Colgo l’occasione per sottolineare il fermento culturale che stava vivendo già in quel periodo la città di Matera, a tal punto che a Roma il “Centro Studi Lucani nel mondo” del presidente Antonio Pilieri trattò l’argomento il 30 gennaio 2002 alla presenza del professore Raffaele Giura Longo, l’attuale nostro sindaco, Raffaello De Ruggieri, in qualità di presidente della Fondazione Zétema, il soprintendente architetto Giovannucci, la dottoressa Mariagrazia Di Pede gratificata nel 2001 dal premio Letterario “ T. Pedio” per la saggistica e il prof. Giampaolo D’Andrea, senatore e da qualche ora nominato assessore alla cultura e all’innovazione del Comune di Matera.
“L’incontro – sottolinea Pilieri – offre l’occasione di conoscenza e valorizzazione di uno dei luoghi sacri che danno splendore alla “città dei Sassi” e al suo territorio, ovvero la chiesa-santuario di Santa Maria Della Valle, meta di pellegrini e fedeli provenienti da tutta Europa. Tra questi Santa Brigida di Svezia Misica medioevale di fama europea, nominata nel 1999 da Papa Giovanni Paolo II Compatrona d’ Europa. Due diverse effigi della Santa- sottolinea il presidente- di recente coperte dalla dottoressa Di Pede di cui una firmata Magister Petrus Di Ugento sono tra le più antiche testimonianze figurative ancora esistenti in Italia, eseguite in vita o in epoca assai prossima alla morte della mistica svedese. Sulla base della puntuale ricerca documentale condotta dalla Di Pede diviene luogo storicamente strategico nell’antagonismo tra il Pontefice romano Urbano VI e l’Antipapa Clemente VII al tempo del Grande Scisma (1378-1417) . Ciò a conferma del fatto che il territorio materano sia sempre stato scenario di grandi tensioni storiche e luogo privilegiato di straordinari episodi del confronto europeo”.
L’artista materano Franco Di Pede dello Studio Arti Visive suggerisce di collocare una statua di Santa Brigida nella “nicchia” presente all’ingresso del boschetto, intitolato a Papa Giovanni Paolo II che nel 1999 nominò Santa Brigida Compatrona d’Europa insieme a Santa Caterina da Siena.
Carlo Abbatino