Martedì 17 giugno 2014 a partire dalle ore 9.30 e sino alle ore 19.00, è in programma presso
l’Aula Pietro Sassu dell’Università degli Studi della Basilicata la giornata di studio
Teorie della conservazione e prassi del restauro. Approcci e metologie a confronto. Progettata da Mauro Vincenzo Fontana (Università
degli Studi della Basilicata) in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Basilicata e con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Basilicata, l’iniziativa vanta il patrocinio del Dipartimento di culture europee e del Mediterraneo dell’Università degli Studi della Basilicata, dell’Ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti conservatori della Provincia di Matera, della Camera di Commercio di Matera e del Comune di Matera.
Sono ormai alcuni decenni che, tanto in Italia quanto nel panorama internazionale, il
dibattito sulla tutela del patrimonio culturale e sui criteri pratici di intervento sta
manifestando l’esistenza di orientamenti diversificati, sia sul piano teorico sia sotto il
profilo metodologico. Se per un verso, infatti, vi è generalmente accordo nel riconoscere
lo scopo primario della conservazione nel preservare l’integrità dei manufatti che hanno
valore di civiltà, non mancano, per l’altro, numerose “filosofie” del restauro che spesso
si caratterizzano per approcci assai variegati. Prospettive differenti, dunque, che non di
rado sfociano in contrasti quando si tratta di individuare i criteri utili a riconoscere i
patrimoni da tramandare al futuro, i procedimenti tecnico-operativi da adottare e le
strategie culturali da mettere in campo per una tutela davvero efficace.
All’interno di un simile quadro critico generale, la giornata di studio punta a offrire una
cornice comune alle ricerche che vengono condotte all’interno dell’Università degli Studi
della Basilicata nel campo della conservazione e della tutela. Un evento che è stato
concepito come un seminario polifonico e che, riunendo storici dell’arte, antropologi,
archeologi, geografi e architetti coinvolti a vario titolo nello studio del patrimonio
culturale del Mezzogiorno, mira a rintracciare nuovi punti di contatto tra alcune delle
diverse visioni del restauro che oggi si palesano nella comunità scientifica.
Partendo da simili premesse, il taglio dell’iniziativa è necessariamente allargato, sebbene
punti a far convergere il dibattito su due punti ben definiti: per un verso la questione
metodologica e, per l’altro, il nesso storicizzato tra teorie e pratiche del restauro.
Si tratterà in tutto di una dozzina di contributi specialistici e di alto profilo tecnicoscientifico,
della durata di una trentina di minuti ciascuno e spalmati in un’intera
giornata, su due sessioni (SESSIONE I: 9.30-13.00; SESSIONE II: 16.30-19.00).