Una rappresentanza dell’arte contemporanea appulo-lucana certamente non esaustiva dell’intero panorama artistico delle due regioni, ma che risulta essere di livello e molto varia quanto a generazioni coinvolte, linguaggi, stili, tecniche e ricerche personali che gli otto artisti presentano al pubblico. E’ stata inaugurata domenica la collettiva “Tramae. Aspetti della ricerca artistica in Puglia e Basilicata” ospitata nello ‘Spazio dell’Angelo’ a Matera, visitabile fino al 4 agosto. Rientra nell’ambito degli appuntamenti organizzati per la candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura 2019 e propone le migliori produzioni dei lucani Fabiana Belmonte, Nicola Filazzola, Elisa Laraia e Nisio Lopergolo e dei pugliesi Natale Addamiano, Maria Bonaduce, Mario Colonna e Giovanni Morgese. Nata su iniziativa del curatore e artista Nicola Filazzola la collettiva si avvale del patrocinio del Comune di Matera, della Regione Basilicata, della Regione Puglia e del Parco Letterario Carlo Levi.
Di ritorno dalla Milanesiana il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata Vincenzo Santochirico ha visitato la collettiva già a partire dalla mattinata, insieme all’Assessore all’Urbanistica e ai Sassi del Comune di Matera. “È un’esperienza interessante che va – ha sottolineato il Presidente Santochirico – nella direzione di mettere a confronto esperienze artistiche diverse di due regioni meridionali che hanno da sempre tanti elementi in comune, a partire proprio dalla cultura. E’ la volontà di dare voce, unità e organicità alla realtà artistica contemporanea e alla prospettiva di un Mezzogiorno che vuole affermarsi e guardare al futuro da protagonista abbandonando un atteggiamento di attesa e di ripiegamento su se stessi. La cultura è un bene in sè e certamente vanno incrementati gli investimenti in cultura. Ma il valore della cultura – ha precisato Santochirico – sta anche in qualcos’altro. E’ imprescindibile a fare bene anche tutto il resto: miglioramento della qualità della vita, crescita delle intelligenze e dei talenti, affermazione di quella sensibilità che permette di guardare qualunque questione da una prospettiva decisamente più alta. Tutti elementi importanti per fare della Basilicata un luogo ambìto per viverci sia per chi decide di venire ad investire qui, sia per chi la abita e la vive da sempre. Mi auguro che l’iniziativa possa crescere andando a coinvolgere anche le altre regioni del Sud”.
“E’ la testimonianza – ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica e ai Sassi del Comune di Matera Ina Macaione – di quei fili concreti di relazione tra due territori unificati a partire da un elemento naturale dal quale, non a caso, molti artisti traggono gran parte della loro ispirazione: la Murgia e la Gravina sono gli elementi da cui partire. Stiamo spingendo perché Matera apra relazioni sempre più ampie proprio perché il contatto con gli altri è l’elemento qualificante per il raggiungimento dell’importante occasione della candidatura a Capitale europea della Cultura 2019: occorre puntare sullo stare insieme, sulla capacità di aprire scambi e confronti perché le relazioni sono, in fondo, ciò che alimentano la vita e, dunque, la possibilità di futuro. Ritengo – ha concluso l’Assessore Maiacone – che Matera sia di una bellezza straordinaria e la considero una delle città più belle al mondo: dobbiamo impegnarci perché sia sempre più riconosciuta ed evidente la possibilità di venirci a vivere”.
Presente al vernissage anche il Presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna il quale ha sottolineato come “la collaborazione sia da sempre l’unica possibilità di miglioramento e di crescita. I rapporti tra Puglia e Basilicata sono da tempo consolidati e molto stetti, anche nell’affrontare difficoltà comuni e situazioni complesse dal punto di vista economico ed occupazionale, come in ultimo – ha ricordato – la questione del distretto del mobile imbottito. Tra di noi ci sono legami consolidati, antichissimi: a partire dalle comuni radici che affondano nella Magna Grecia e in una cultura condivisa. Superando le rivalità di campanile, per la città che alla fine si aggiudicherà nel 2019 il titolo di Capitale europea della Cultura, il mio augurio è che possa risultare vincitrice proprio una città del nostro Sud: in quel caso sarà una grande vittoria per tutti noi, per l’intero Mezzogiorno. L’occasione della collettiva di artisti lucani e pugliesi – ha concluso il Presidente Introna – è senza dubbio un’occasione per far emergere talenti e contributi artistici di qualità e di valore. L’auspicio è che possa essere un’esperienza riproposta ben presto anche sul territorio pugliese”.
Al vernissage presente anche Sindaco di Matera Salvatore Adduce per il quale <<la collettiva di artisti lucani e pugliesi rappresenta una bella novità per la città di Matera da opporre a quella tendenza che purtroppo spinge ad andar via e a cercare un futuro migliore altrove. Il nostro dovere – ha sottolineato il Sindaco Adduce – è quello di creare e sostenere costantemente e con sempre più determinazione nuove prospettive possibili, a partire proprio dalle nostre principali risorse: i Sassi, che sono evidentemente il nostro grande tesoro, e i nostri giovani, come le figure entusiaste e professionali di cui si è circondato Nicola in occasione dell’organizzazione di questa mostra. Questa è la Matera che vogliamo: operosa e serena. A Nicola va dato atto della capacità di fine organizzatore, un artista capace di uscire da quel narcisismo e individualismo che troppo spesso anima gli artisti e di dar prova di grande praticità, generosità e spirito di iniziativa con un progetto valido come questo, forte di un lavoro corale e di una collaborazione tra tante persone. Solo così la nostra città può crescere e può seminare oggi i frutti per un futuro diverso”.
Pienamente soddisfatto per il successo che ha riscosso l’evento inaugurale della mostra, l’artista Nicola Filazzola, ‘animatore’ dello ‘Spazio dell’Angelo’, ha ribadito la volontà di dare proseguo all’iniziativa coinvolgendo anche le altre regioni del Sud Italia: ampliando le trame – ‘tramae’ è l’anagramma di ‘Matera’ – delle collaborazioni e delle contaminazioni. E ha lanciato, infine, la proposta di recuperare la vicenda storica e umana di Rocco Scotellaro – in occasione del 60esimo della sua morte – rinchiuso nel vecchio carcere di Matera nel ’49 attraverso la posa di una pietra commemorativa e l’incisione di alcuni suoi versi. “Sarebbe bello – ha detto Filazzola – ricordare l’episodio, che le giovani generazioni certamente ignoreranno, relativo della permanenza forzata del poeta-contadino che amava leggere ai compagni di cella versi e scritti di Carlo Levi”.