Inaugurata nel pomeriggio in via San Bartolomeo 38, nei Sassi di Matera, la mostra d’arte contemporanea “Tra ciò che è”, che mette in relazione di due artisti tarantini, Angelo Greco e Gianluca Marinelli, accomunati da una tensione verso l’introspezione, pur provenendo da percorsi creativi differenti.
Le opere in esposizione, le fotografie di Angelo Greco e le ceramiche di Gianluca Marinelli, nascono da esperienze personali, viaggi e incontri, e offrono al pubblico una riflessione complessa sui luoghi, esplorando la linea di confine tra ciò che è manifesto e ciò che rimane invisibile.
La mostra d’arte si snoda negli ambienti dei Sassi di Matera, trasformati per l’occasione in una cassa di risonanza per un discorso che va oltre la sua dimensione fisica: uno spazio esistenziale in cui passato e presente si fondono in un dialogo continuo con la memoria e le potenzialità del futuro.
La mostra resterà aperta fino al 10 novembre 2024 (su appuntamento).
Di seguito i particolari sulle opere esposte a Matera e la fotogallery di SassiLive
1. A. GRECO, Basentana (serie fotografica), stampa su mesh, 2022
La serie fotografica Basentana di Greco esplora un paesaggio che si dissolve gradualmente, dove spazio e tempo si decompongono in una mutevole inconsistenza. Ogni scatto, impregnato di immobilità e movimento, restituisce la sensazione di uno scorrere impalpabile e irremovibile, un istante che sembra espandersi all’infinito. Le fotografie diventano così testimonianze di un progressivo allontanamento dalla realtà, in cui ogni partenza segna l’inizio di una lenta dissolvenza, un distacco che avvolge lo spettatore in un viaggio privo di punti fissi. Greco indaga la fragilità del paesaggio e la transitorietà del tempo, rivelando l’illusoria permanenza di ciò che sembra eterno.
2. A. GRECO, Parco Ambra (serie fotografica), stampa su carta cotone, 2020
Nella serie Parco Ambra, Greco cattura frammenti di vite silenziose e caute, racchiuse all’interno di un vasto edificio che diventa simbolo di inerzia e isolamento. Una solitaria auto dorata si perde nelle sfumature giallo-pallido del condominio, fondendosi con la monotonia delle sue mura. Gli spazi del piano interrato portano i segni di un’esistenza accantonata, relitti di un passato ormai distante. Attraverso i frettolosi passi che rimbombano nei corridoi deserti, Greco rompe il silenzio soffocante, mentre l’obiettivo si sofferma sugli ingombranti resti di un amore ormai trascorso, abbandonati nell’intimità di un appartamento. La serie fotografica esplora l’isolamento, la solitudine e il peso dei ricordi, trasformando il condominio in un teatro sospeso nel tempo, dove ogni dettaglio racconta una storia sommersa.
3. A. GRECO, Chiedi al cemento (serie fotografica), stampa su forex, 2024
Con Chiedi al Cemento, Greco esplora l’eterna lotta tra la natura e l’urbanizzazione, ritraendo il fragile equilibrio tra luce e ombra ai margini di uno spazio soffocato dal cemento. La serie fotografa una drammatica tensione, dove il paesaggio urbano diventa simbolo di infertilità e soffocamento, ma al contempo scenario di un’inesauribile ricerca di vita. Le immagini immortalano la vitalità nascosta che tenta di emergere dalle crepe dell’asfalto, raccontando un viscerale impulso di riscatto. In questo contrasto tra desolazione e forza primordiale, Greco svela una tensione profonda, dove l’apparente aridità cede il passo a energie sommerse, pronte a reclamare lo spazio negato.
4. A. GRECO, Camilla (audio), 2024
L’audio installazione si ispira alla protagonista femminile del romanzo “Chiedi alla polvere” di John Fante, catturando la voce interiore di una donna sospesa tra la vulnerabilità e la riscoperta di sé. I suoni si fondono con passi lontani, come un fiume inaccessibile, evocando l’indifferenza che l’ha sepolta sotto strati di apatia e marginalità. La narrazione si sviluppa tra sussurri ed echi, in un percorso di riflessione e liberazione. Camilla si ribella all’oppressione, alle fotografie strappate e alle parole vuote, ritrovando forza nel distacco. La sua voce emerge dal profondo, reclamando uno spazio in cui riscoprire la propria esistenza e il significato nascosto dietro ogni esperienza. Il suono diventa un rifugio, un dialogo intimo con il paesaggio aspro e con l’idea di una terra che, come lei, è insieme desolata e fertile di nuove possibilità.
5. G. MARINELLI, Questa sera (6 min), full hd, 2024
In occasione di BAR (Basilicata Artistic Residency) 2017, una residenza d’artista curata da Francesca D’Aria, Marinelli ha ripreso l’operazione messa in atto per comunicare l’inaugurazione della mostra conclusiva. Un’apecar fluisce per le strade del centro di Grottole (MT), sostando talvolta in alcune piazze. Un megafono trasmette informazioni lette dagli abitanti del luogo e intervallate da nonsense, suscitando reazioni impreviste. Nel restituire la giocosa atmosfera che ha connotato tale esperienza di arte relazionale, il video suscita una riflessione sul bisogno di riappropriarsi creativamente degli spazi della socialità.
6. G. MARINELLI, Iperico, (durata), full hd, tablet, 2023
Il video ricontestualizza i disegni dell’omonimo libro d’artista, pubblicato in collaborazione con Salgemma project. Le immagini filiformi, come incipit di racconti esistenziali, si sovrappongono a sequenze filmate nella campagna pugliese. L’operazione di montaggio accentua il carattere enigmatico ed evocativo di tali segni.
7. G. MARINELLI, Riparo, terracotta smaltata, 2024
Nelle nicchie sono esposte alcuni esempi della recente produzione in ceramica dell’artista. Si tratta di forme in bilico tra astrazione e figurazione, esaltate dall’intensità delle vernici e degli smalti. Plasmate per ottenere effetti tattili, tali opere esprimono un dinamismo intrinseco che suggerisce crescita, mutazione o decadimento, quasi come se la materia fosse in uno stato di costante metamorfosi.
8. G. MARINELLI, Consiglio, diapositive, carousel, 2024
Le immagini sono parte di un racconto che intreccia storie personali, casualità e depistaggi. Il tratto istintivo e metamorfico, si sviluppa attraverso un automatismo psichico reso vivo dai pennarelli colorati. Gli interventi su fogli di lucido, montati poi su diapositive, si richiamano tra loro in una successione ritmica, esaltando il ruolo centrale che l’artista attribuisce all’atto del disegno.
L’intimità di questa pratica è rafforzata dalla scelta di ambientare l’installazione nella cucina, spazio raccolto e dedicato alla creazione per la condivisione e il “nutrimento”. Un processo che trova un chiaro parallelismo nella progettazione artistica, tradizionalmente destinata ad una pubblica fruizione, sebbene sviluppata nel privato di uno studio.
ANGELO GRECO (Taranto, 1982)
Fotografo, il suo lavoro esplora il paesaggio attraverso una lente intima e sensibile, creando narrazioni che svelano le tensioni tra spazio, memoria e identità. Attraverso la fotografia indaga il sottile confine tra realtà e percezione, invitando lo spettatore a riflettere sull’essenza di ciò che è visto e vissuto. Dopo aver conseguito una laurea in ingegneria, ha sviluppato una passione per la Street e Urban Photography durante la sua permanenza a Seattle (USA), esperienza che ha influenzato il suo approccio artistico e il suo interesse per la relazione tra l’uomo e gli spazi urbani.
WORKSHOP E CORSI
Artlab Eyeland‘24, Lisa Sorgini, Taranto (2024); Il paesaggio racconta con Massimo Mastrorillo, “Studio 28mm”, Vico del Gargano (FG), (2023); Spazio Materia Azione con Mario Cresci, “Linea Project”, Lecce (2023); Deriva Urbana con Sandro Bini, Circolo Fotografico “Il Castello”, Taranto (2016); Corso Avanzato di Fotografia, Circolo Fotografico “Il Castello”, Taranto (2016).
MAGAZINE WEB
DOCU Magazine Special Edition, Issue 1119, a cura di DocuLabs, Finland (2024); Photosophia Magazine, n.56 a cura di Silvio Mencarelli, Roma (2022); Photosophia Magazine, n.51 a cura di Silvio Mencarelli, Roma (2021).
LIBRI
40°29’N 17°18’E – Obiettivo su Taranto, edit@ – casa editrice & libraria, Taranto (2022); Happening Happenstance, ephemere, Tokyo (2024).
MOSTRE PERSONALI
40°29’N 17°18’E – Obiettivo su Taranto, Castello Episcopio, Grottaglie (2023); 40°29’N 17°18’E – Obiettivo su Taranto, Biblioteca “Licia Cavallo”, Carosino (2023); 40°29’N 17°18’E – Obiettivo su Taranto, Galleria Comunale, Taranto (2022).
MOSTRE COLLETTIVE
FotoArte, Taranto (2022); Happening Happenstance a cura di ephemere, Tokyo (2024).
GIANLUCA MARINELLI (Taranto, 1983)
Artista visivo e storico dell’arte. Attraverso la ricerca d’archivio e i suoi lavori indaga storie obliate, mette in scena la complessità dei luoghi e il loro carico di suggestioni, con una lente visionaria.
SELEZIONE DI PROGETTI E MOSTRE PERSONALI
Iperico, libro d’artista, a cura di Salgemma (2023); Intorno, libro d’artista, Esperidi edizioni (2019); I Tre agitatori, La pazienza, Ferrara, a cura di Andrea Fiore (2018); Bazarov, Galleria Monopoli, Milano, a cura di Andrea Fiore; Bar Foris Portas, Yellow, Varese, a cura di Francesca D’Aria (2017); I fiori di Demetra, Museo Civico, Treviglio, a cura di Sara Fontana (2015); J’ai vu, Cantieri teatrali Koreja, Lecce, a cura di Marinilde Giannandrea; (2014); Torri che grattano il culo a nessuno, Ammirato Culture House, Lecce; Forte Laclos, Galleria Monopoli, Milano, a cura di Andrea Fiore (2013); La scelta del presente, Galleria Monopoli, Milano, a cura di Andrea Fiore (2012).
SELEZIONE DI PROGETTI E MOSTRE COLLETTIVE
Tempora contempla fest 5. Screening video d’artista, Lecce, Convitto Palmieri, a cura di Salgemma; “Dopo i monaci” visita d’autore, Lecce, a cura di Studio Concreto (2024); 46° Festival Internazionale Laceno d’oro, Avellino; Osservatorio Murat. Alla scoperta dell’arte contemporanea in Puglia, Bari, Spazio Murat, a cura di Melissa Destino (2021); Erosioni. Puglia: leggende, utopie, visioni, Fundació Enric Miralles, a cura di llaria Speri e Massimo Torrigiani; 19° Festival del Cinema Europeo, Lecce (2018); Omaggio ai Caduti, Fondazione Lac o Le Mon, San Cesareo (Le), a cura di Laura Perrone; Studi Festival, Milano, a cura di Fixer; The book is on the screen. Sprint- Indipendent Publishers and Artists Books Salon, Milano, a cura di Valeria Raho; Scholè, Nesxt Torino, a cura di Caffè Internazionale; 42° Laceno d’Oro, Avellino (Menzione speciale della giuria); 18°Festival del Cinema Europeo, Lecce; 18° Lucania Film Festival (Vincitore Miglior Film “Spazio Italia”) (2017); BAR (Basilicata Artistic Residency), Biblioteca Comunale, Grottole (MT), a cura di Francesca D’Aria; ArtVerona (sezione i7 – spazi indipendenti), a cura di Cafè Internazionale; Kunsthalle, Caffè Internazionale, Palermo, a cura di Stefania Galegati; Fixer, Lecce, Quartiere San Pio (2016); Premio Francesco Fabbri per le arti visive (Menzione speciale della giuria), Villa Brandolini, Pieve di Soligo (TV), a cura di Carlo Sala; Mediterranea 17 Young Artists Biennale, Fabbrica del Vapore, Milano, a cura di Andrea Bruciati; Synthesis, Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (Ba) (2015); Contemporaneamente. Artisti in residenza, Museo Pino Pascali (ex Convento di San Giuseppe), Polignano a Mare, a cura di Anna D’Elia e Lia De Venere; Premio Treviglio (Menzione speciale della giuria), Museo Civico, San Paolo Invest, Treviglio, a cura di Sara Fontana; Tu sei qui, MODO, Udine; Home Theatre, rassegna di videoarte domestica, MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz), Roma, a cura di Lorena Benatti, Giorgio de Finis, Donatella Giordano, Donatella Pinocci, Davide Ricco, Olivia Spatola; Besides, it’s always the others who die, KMD Kunsthalle Marcel Duchamp publication, a cura di Lu Cafausu; Festa dei vivi che riflettono sulla morte, a cura di Lu Cafausu (2014); Festa del Cinema del Reale, Castello Risolo, Specchia (Le), a cura di Valeria Raho e Big Sur; Lavoro Work Vore, S.P.A.C., Buttrio (Udine), a cura di Paolo Tufolutti (2013); Campagna Urbana, Lecce, Fondazione Musagetes, a cura di Cohabitation Strategies; Open 4, S.A.L.E Docks, Venezia (2012); The Wall, Archiviazioni, Lecce, a cura di Pietro Gaglianò; 54o Biennale di Venezia, Padiglione Spagnolo (nell’ambito del Museo dell’Arte Contemporanea Italiana in Esilio, a cura di Cesare Pietroiusti e Dora Garcia) (2011).
La fotogallery della mostra d’arte (foto www.SassiLive.it)