L’arte contemporanea incontra la storia del cinema materano in un evento espositivo di straordinaria rilevanza culturale. All’interno della mostra fotografica “La Passione di Matera”, che celebra i due grandi capolavori cinematografici girati nei Sassi – “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964) e “The Passion of the Christ” di Mel Gibson (2004) – trova spazio un’opera significativa dell’artista Sergio Laterza (1949), che crea un suggestivo dialogo tra passato e presente.
Quest’opera rappresenta una raffinata riflessione sulla storia cinematografica di Matera attraverso la sovrapposizione di due momenti cruciali: “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini (1964) e “The Passion of the Christ” di Mel Gibson (2004). Attraverso la sapiente manipolazione dei manifesti originali, l’artista crea un ponte temporale che abbraccia quattro decenni di storia del cinema nella città dei Sassi.
La tecnica del décollage, qui impiegata come omaggio al maestro Mimmo Rotella, si trasforma nelle mani di Laterza in uno strumento di narrazione stratificata. L’artista non si limita a sovrapporre e strappare: ricompone frammenti di storia visiva creando nuovi significati e interpretazioni. Il dialogo tra i due film, entrambi incentrati sulla Passione di Cristo ma profondamente diversi nell’approccio registico e narrativo, si materializza nella frattura e nella ricomposizione dei manifesti.
L’opera si arricchisce di ulteriori significati attraverso il suo riferimento al lavoro fotografico di Domenico Notarangelo, il cui obiettivo ha immortalato momenti cruciali sul set pasoliniano. Realizzata nel 2019, anno in cui Matera è stata Capitale Europea della Cultura, l’opera diventa testimonianza della capacità della città di essere contemporaneamente custode della tradizione e laboratorio di innovazione culturale.
La scelta della sua collocazione nella Cappella del Palazzo Malvinni Malvezzi non è casuale: lo spazio sacro amplifica la dimensione spirituale dell’opera, creando un dialogo tra la materialità del décollage e la trascendenza dei temi trattati nei film, tra la fisicità della tecnica artistica e la spiritualità dei soggetti rappresentati.
È un’opera che parla di stratificazioni: in questo senso, il lavoro di Sergio Laterza si configura un perfetto esempio di come l’arte contemporanea possa dialogare con la tradizione, creando nuovi significati e nuove prospettive di lettura della storia e dei luoghi.
Sergio Laterza, artista di fama internazionale noto per le sue opere dissacranti che hanno conquistato il web, porta in questa esposizione la sua caratteristica capacità di fondere tradizione e avanguardia. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bari e arricchito da esperienze europee che lo hanno portato a contatto con artisti del calibro di Picasso e Mirò, Laterza ha sviluppato un linguaggio artistico unico che ben si inserisce nel contesto di questa mostra dedicata al cinema e alla città dei Sassi.
La mostra principale, curata dall’Associazione Pasolini, presenta le straordinarie fotografie di Domenico Notarangelo, scattate sul set del film di Pasolini, accostate agli scatti di Antonio Notarangelo e Geo Coretti realizzati durante le riprese del film di Gibson. Un confronto visivo tra il bianco e nero pasoliniano e i colori vividi di Gibson, che documenta non solo due momenti fondamentali della storia del cinema, ma anche il ruolo centrale della comunità materana nella realizzazione di entrambe le opere.
L’inaugurazione è avvenuta nella serata di sabato 9 novembre alla presenza di Monsignor Pino Caiazzo che ha benedetto la mostra, dei tre figli di Mimì Notarangelo, Peppe, Antonio e Mario e della curatrice Stefania De Toma. L’evento, ideato da Margherita Romaniello, Presidente di Lucania Film Commission e fortemente voluto dal presidente della provincia di Matera Francesco Mancini, è stato realizzato con il sostegno del Matera Film Festival, 19ªBuca, GL service, e vede la collaborazione di Michele Cosola e Nicola Padula.
L’esposizione, aperta al pubblico fino al 18 gennaio 2025 rappresenta un’occasione unica per esplorare il legame profondo tra Matera e il cinema attraverso tre diversi sguardi artistici: quello fotografico dei Notarangelo, quello cinematografico di Pasolini e Gibson, e quello contemporaneo di Laterza.
“Un Rotella in Cappella”
Tecnica mista, décollage su manifesti cinematografici, 2019
33 × 48 cm