Matera respira cultura internazionale con le opere di Salvador Dalì. Un orologio sciolto in via Madonna delle Virtù, nella strada che collega il Sasso Barisano al Sasso Caveoso, un elefante spaziale all’incrocio tra piazza Vittorio Veneto e via San Biagio, un’altra opera in piazza San Francesco d’Assisi. Tre capolavori del geniale artista spagnolo Salvador Dalì da oggi sono installate nella città di Matera, per la gioia di residenti e visitatori piacevolmente sorpresi nel momento in cui sono cominciate le operazioni di montaggio. La mostra, una delle più prestigiose tra quelle promosse per Matera capitale europea della cultura 2019, è un’idea della Dalì Universe, istituzione internazionale che a Parigi ha aperto un Museo nella zona di Montmartre, nel quartiere degli Artisti). Le altre opere, probabilmente un centinaio, troveranno spazio negli ambienti rupestri di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, dove spicca già una chiocciola gigante realizzata dal maestro spagnolo, grazie all’iniziativa del Circolo Culturale La Scaletta. La presentazione ufficiale è prevista all’inizio del mese di dicembre. Le opere saranno ospitate nella città di Matera sicuramente per i dodici mesi del 2019 ma non si esclude una proroga visto il grande interesse che hanno riscosso queste opere solamente nelle prime ore successive alla loro installazione, con gli immancabili selfie e gli scatti postati sui social che hanno subito trasmesso al mondo il suggestivo accostamento tra i Sassi e il centro storico di Matera e le opere di Dalì. Matera 2019 comincerà ufficialmente il 19 gennaio 2019 alle ore 19 con la cerimonia inaugurale che sarà trasmessa in diretta su Rai 1 in mondovisione ma in realtà Matera 2019 è già cominciata. E le opere di Dalì hanno raggiunto l’obiettivo auspicato: consacrare Matera capitale europea della cultura, non solo per il 2019 ma anche per il futuro. Perchè il tempo non si può fermare e il 2019 dovrà pur terminare dopo 365 giorni ma la bellezza di Matera non può svanire e la città dei Sassi ha già tracciato il suo destino: produrre cultura per chi deciderà di ammirarla dal vivo anche nei prossimi anni.
Michele Capolupo