Venerdì 20 ottobre 2017 dalle 9 alle 17 presso la Mediateca provinciale in Piazza Vittorio Veneto a Matera, durante il corso “Gli aiuti di Stato destinati alle Infrastrutture culturali, turistiche, sportive e ricreative multifunzionali” organizzato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Europee, sarà presentato “Un monumento alla Storia della Città di Matera” di Domenico Dell’Osso.
L’opera verrà successivamente esposta al pubblico dal 21 al 27 ottobre, presso Dell’Osso ArtGallery, in Piazza Vittorio Veneto, 5 a Matera.
L’Artista Domenico Dell’Osso, nel 2014 creò un modello in scala di un monumento alla Storia della Città che vorrebbe fosse realizzato per il 2019 e che, magari, ne inaugurasse le celebrazioni. L’opera verrà mostrata per la prima volta venerdì 20 ottobre, presso la Mediateca provinciale di Matera, durante il corso de “Gli aiuti di Stato destinati alle Infrastrutture culturali, turistiche, sportive e ricreative multifunzionali” organizzato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Europee.
L’opera verrà successivamente esposta al pubblico dal 21 al 27 ottobre, presso Dell’Osso ArtGallery, in Piazza Vittorio Veneto, 5 a Matera.
In una nota l’artista esprime il suo legame con la città e le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare l’Opera: “Sono nato da padre lucano e madre pugliese, ho sempre sentito un forte richiamo dalla Basilicata. Frequentando i materani ho capito che l’educazione ricevuta da mio padre era la stessa, così mi son sentito completato vivendo fra Puglia e Basilicata. Nel 2009 mi sono trasferito a Matera decidendo di farla diventare la mia città. Sin dall’inizio sono stato affascinato dalla sua storia, dalla quale ho tratto un grande insegnamento di vita. Matera ha dovuto affrontare un lungo percorso di accettazione e lotta convivendo con il giudizio altrui e la vergogna fino a fare del suo vissuto un punto di forza e di orgoglio, il suo riscatto, l’apertura al mondo esterno, la consapevolezza che la sua diversità l’ha resa unica e come tutte le cose uniche è importante. Per quello che la città mi ha dato, ritengo doveroso ringraziarla con questo monumento che rappresenti in totale la sua storia, la sua anima, la sua vocazione. Un’opera nella quale sia racchiuso il passato, il presente e il futuro della stessa, con i suoi valori di conservazione e volontà di essere migliore aprendosi al mondo in un continuo scambio culturale, un’opera che ricordi a tutti coloro che verranno a visitarla che, oltre ad esser patrimonio dell’Unesco, è stata nominata capitale europea della cultura nell’anno 2019. Vivere questa città mi ha aiutato a confermare un pensiero che rappresenta un punto saldo della mia filosofia di vita che oggi è alla base di ciò che attraverso la mia arte cerco di trasmettere: “accettare i propri limiti rende liberi”.
Descrizione dell’opera (il significato e il legame con il territorio).
L’opera è composta da due grandi pannelli scultorei separati e distinti, così come la città si divide in due importanti periodi storici che ne determinano la sua personalità. I pannelli, di forme differenti, rappresentano uno il passato della città, l’altro il presente ed il futuro. I pannelli (A e B) collocati l’uno difronte all’altro, si completano dando l’illusione di vedere apparire un’immagine: il Logo di Matera 2019.
Guardando la scultura da lontano, in un primo momento all’osservatore appare il logo della candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019, logo che sparirà avvicinandosi sempre più all’opera.
In un secondo momento si noteranno le due figure che, unite in un unico corpo, spiccano il volo proprio come sta accadendo alla città di Matera che, grazie alla sua capacità di apertura ed interazione con l’altro, si proietta verso l’Europa e il mondo esterno. L’abbraccio delle due figure ha un ulteriore compito: descrivere quel senso di accoglienza e protezione che vive il visitatore quando si addentra nella città di Matera.
La conformazione dell’opera, costituita dalle due sculture, una chiara (pannello A) ed una scura (pannello B), consente al visitatore di passarvi all’interno attraversandole come in un corridoio che isola per un momento il visitatore da tutto cio che è esterno alla scultura annullando il tempo e lo spazio proprio come avviene quando, addentrandosi nel cuore della città vecchia si rimane sospesi e senza fiato difronte allo scenario dei sassi, dove un senso di vuoto ti riempie e si resta quasi meravigliati da quello che si riesce a provare dinnanzi ad un qualcosa di semplicemente naturale.
Il passaggio attraverso questo corridoio modificherà le luci che illuminano la scultura provocando un momentaneo cambiamento della visione dell’opera, cambiamento che svanirà al termine del passaggio di ogni visitatore.
Tutto questo per descriverne un’altra importante caratteristica della città: offrire a chiunque voglia realizzare dei progetti od iniziative, di farlo dando un contributo ed un valore aggiunto che la arricchisce senza cambiarla nel suo profondo, rimanendo la città di sempre, magica e stupenda, eterna incontaminata.
Uscendo da questo corridoio ed osservando l’opera dal retro si notano sul pannello scuro (B) tre figure di uomini ripiegati su sé stessi, isolati e rassegnati, figure di uomini senza piedi, incastonati nella scultura come alberi piantati nel terreno con radici profonde che attingono dalla loro terra arida fino a prenderne le sembianze, così come chi ha abitato questa città nel corso degli anni.
Le figure sono poste su livelli sconnessi e irregolari così come lo sono le stradine e i vicoli dei sassi.
Queste, senza volto e prive di una identità, sono state poste sul retro dell’opera per rappresentare il periodo in cui Matera è stata nascosta al mondo intero perché ritenuta “la vergogna d’Italia”.
Ciò che è raffigurato su questo pannello scuro è quello che si sente entrando nel cuore della città, attraversando le sue strade, entrando nelle sue case, ascoltando i racconti dei suoi abitanti scoprendo la storia, il suo passato scuro, la miseria che ha vissuto.
Un monumento quindi, che rappresenti in totale la sua storia, la sua anima, la sua vocazione. Un’opera nella quale sia racchiuso il passato, il presente e il futuro della stessa, con i suoi valori di conservazione e volontà di essere migliore aprendosi al mondo in un continuo scambio culturale, un’opera che ricordi a tutti coloro che verranno a visitarla che, oltre ad esser patrimonio dell’Unesco, è stata nominata capitale europea della cultura nell’anno 2019.
La fotogallery dell’opera d’arte
Biografia breve di Domenico Dell’Osso
Vince premio Zuanazzi, vince Premio Arte Mondadori, viene selezionato per Open a Venezia, vince Premio Celeste, finalista Premio Dalla Zorza, finalista Premio Terna, espone in piazza del Campidoglio piazza Colonna e piazza Minerva Roma con grandi proiezioni luminose a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, Costa Crociere acquista le Opere per l’interior design della nave Costa Deliziosa, finalista Premio Combat, finalista Premio Arte Laguna, espone a Venezia all’Arsenale, viene definito capostipite dei pop surrealisti italiani, finalista Premio CERES, espone al Lanificio Factory Roma, MAMBO Bologna, CENTRO PECCI Prato, MADRE Napoli, espone alla BIENNALE DI VENEZIA PADIGLIONE ITALIA, espone allo Spazio Oberdan e Teatro dal Verme Milano, realizza la copertina dell’album di Caparezza, Benetton inserisce le Opere nella sua collezione privata, espone alla Fondazione Luciana Matalon Milano, Amnesty International mette in vendita una sua stampa, ABI Associazione Bancaria Italiana acquista una sua opera, espone al Centro Congressi Roma Eventi Piazza di Spagna ROMA, espone alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino, Vince il Premio “Genius Loci” Pio Alferano, Universal Music realizza copertine dalle immagini dei suoi dipinti.
Biografia integrale di Domenico Dell’Osso
Nasce il primo maggio del 1975 ed inizia a dipingere all’età di 16 anni. Dipinge prevalentemente per conoscere se stesso, basandosi su teorie filosofiche incentrate sull’inconscio. Nel suo processo di creazione artistica rifiuta il classico approccio pittorico che prevede l’esternazione delle conquiste individuali della conoscenza. Egli, piuttosto, adotta la pittura come mezzo per conseguire una più profonda comprensione della realtà interiore; in questo senso le opere non sono il frutto dei suoi pensieri, ma una lente rivolta a comprenderli.
Espone le sue Opere a partire dal 1993 e nei dieci anni a venire, tra personali e collettive, effettua svariate mostre su tutto il territorio nazionale.
Nel 1998 si delinea una nuova fase artistica, in cui inizia ad essere sempre più presente, con una forma non ancora del tutto definita, quello che sarà il protagonista della sua Opera negli anni a venire: si tratta di un personaggio dal corpo umano il cui capo è rimpiazzato spesso da oggetti o teste di animali, a voler rappresentare i suoi stati interiori. L’anno successivo alcuni dipinti di questo ciclo vengono esposti in una personale a Roma che, tra i visitatori, vede la presenza di Gianmarco Tognazzi, Michele Santoro e Gianpiero Mughini.
Nel 2003 il critico e storico dell’arte Philippe Daverio, il direttore della fondazione MUDIMA Gino Di Maggio, Giampaolo Paci, Nicola Dimitri, Massimo Minini, Dante Vecchiato, Enrico Astuti e Diego Strazzer gli assegnano il primo premio al concorso nazionale Zuanazzi, per l’opera interattiva realizzata con un collage dei lavori più rappresentativi dell’ultimo lustro, chiudendo così la fase artistica iniziata nel 1998. In questi anni cresce anche il numero delle recensioni della stampa di settore a livello nazionale.
Con il procedere della ricerca interiore di Dell’Osso, il suo personaggio assume sempre più le sembianze dell’artista, diventando molto più realistico se pure con uno stile piuttosto fumettistico. Inizia così un nuovo ciclo di successi: dopo essersi qualificato tra i finalisti l’anno precedente, nel 2007 vince il Premio Arte Mondadori ed espone per la seconda volta al museo Palazzo della Permanente a Milano; esplode quindi l’interesse della critica nei confronti dell’artista, favorendo un ulteriore aumento delle quotazioni. Tra le altre riviste, nel marzo dello stesso anno, una sua opera viene pubblicata su Millionaire in un ampio servizio dedicato all’investimento sulle opere d’arte come business.
Nel 2008 la sintesi dell’ultimo periodo artistico viene esposta in una personale dal titolo “Un giorno no” presso la Galleria Marchina a Brescia. Dell’Osso viene inoltre selezionato da Paolo De Grandis per la partecipazione ad Open a Venezia. Si consolida l’interesse della critica con la vittoria del Premio Celeste, dopo aver passato le selezioni curate da Gianluca Marziani e Ivan Quaroni. Oltre ad essere finalista del Premio Dalla Zorza, un’altra opera rientra tra le finaliste del Premio Terna, la stessa trasmessa in onda dalla RAI per il servizio del TG1 del 28 novembre. Ad agosto dello stesso anno, in un numero da collezione del mensile Arte Mondadori dal titolo “Chi sono gli artisti italiani”, gli viene dedicata un’ampia intervista a cura di Alessandra Redaelli intitolata “Ma quant’è lunga la strada del successo”. Inoltre, nell’ambito di “Roma Città Natale”, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, in collaborazione con Terna S.P.A. espone, attraverso grandi proiezioni luminose, l’opera di Dell’Osso e degli altri finalisti nel centro storico della capitale, rendendoli protagonisti di una grande mostra virtuale che per dieci giorni trasforma piazza del Campidoglio, piazza Colonna e piazza della Minerva in un grande museo a cielo aperto.
Nel 2008 e nel 2009 Dell’Osso viene inserito nell’annuario “Young Blood”, raccolta di giovani talenti italiani premiati nel mondo, un annuario voluto dal Ministro della Gioventù, presentato il 5 novembre 2009 a Palazzo Chigi dai ministri Giorgia Meloni e Franco Frattini come il meglio della creatività italiana. Sulla rivista di giugno 2009 di Arte Mondadori, in un servizio di Stefano Castelli, una sua opera esposta presso la Galleria Il Polittico (Roma), viene segnalata fra le 55 Opere di artisti italiani da acquistare come miglior investimento. Nel 2009 Costa Crociere gli commissiona ed acquista le Opere per l’interior design della nuova nave “Costa Deliziosa” (tra litografie ed opere originali, oltre 200 suites e cabine portano la sua firma). A settembre si trasferisce a Matera.
Nel 2010 è tra i finalisti al Premio Combat Prize. Il 23 febbraio 2011 Philippe Daverio e Martina Corgnati presentano alla Triennale di Milano il catalogo “Arte a bordo” che vede Dell’Osso, con due intere pagine dedicategli), fra i 30 artisti di punta della collezione COSTA CROCIERE. Nello stesso mese di febbraio viene inserito fra le quotazioni nazionali sul Giornale dell’Arte (N°306). Espone ad Affordable Art Fair a Londra. Dal 12 al 22 marzo 2011 in qualità di finalista al Premio Internazionale Arte Laguna curato da Igor Zanti, espone a Venezia presso l’Arsenale dove gli vengono assegnati 2 premi speciali, l’evento viene trasmesso da RAI Educational. Sulla rivista Inside Art di marzo 2011, in un articolo sul pop surrealism internazionale, viene definito da Igor Zanti “capostipite dei pop surrealisti italiani in quanto da anni produce una pittura dove tutti gli elementi classici del pop surrealismo sono presenti a tal punto da poterlo definire tale”. Sempre a marzo rientra tra i 20 artisti selezionati da Luca Beatrice e Valentina Pesati per il Premio CERES (dove si classifica 2°, sia per il premio giuria che per il premio web) ed espone al Lanificio Factory di Roma, al Museo MAMBO di Bologna presso la sede di Villa delle Rose, al Museo CENTRO PECCI di Prato (dal 16 settembre durante gli eventi Ceres4Art, stage del regista Giovanni Veronesi e LIVE! L’arte incontra il Rock) e al Museo MADRE di Napoli. Gli eventi vengono trasmessi da MTV. Con quest’ultimo riconoscimento l’artista raggiunge il primato di essere approdato alle finali di tutti i maggiori premi nazionali. A settembre, in una personale di disegni dal titolo “La serenità si costruisce pensando in modo positivo” presso la Galleria L’Occhio a Venezia, tutte le opere vengono vendute in un breve lasso di tempo (tra gli acquirenti anche Pino Donaggio). Sempre nel 2011 Dell’Osso viene invitato a partecipare alla 54 edizione della BIENNALE DI VENEZIA, presso il PADIGLIONE ITALIA, a cura di Vittorio Sgarbi, come artista della Puglia. Nell’arco degli ultimi 3 anni si assiste per due volte all’aumento delle quotazioni.
A febbraio 2012 viene inserito nuovamente fra le quotazioni nazionali sul Giornale dell’Arte (N°317). Espone ad Affordable Art Fair Milano. A dicembre l’azienda CERES acquista un’altra opera di Dell’Osso per la sua collezione privata. Il 7 marzo 2013 si trasferisce a Milano, viene invitato a partecipare a “Buste Dipinte” nell’ambito del Festival delle Lettere ed espone, ad ottobre, allo Spazio Oberdan e al Teatro dal Verme. A novembre viene contattato da Caparezza per la realizzazione dell’opera che diventerà la copertina dell’album Museica pubblicato da Universal Music, album che a pochi mesi dalla sua uscita vince il disco di platino (premio consegnato da Fimi/Gfk per il gran numero di vendite conseguite) ed il Premio Tenco (il più autorevole della musica italiana) come miglior disco dell’anno 2014. A dicembre 2013 inaugura la Dell’Osso ArtGallery a Matera.
A marzo 2014 Luciano Benetton inserisce le Opere di Dell’Osso nella collezione privata della Fondazione Benetton che ha l’intento di far viaggiare la stessa in tutto il mondo tramite istituti privati e musei pubblici. Ad aprile una copia del dipinto “Museica” viene esposta al Museo Fondazione Luciana Matalon a Milano; dal dipinto viene anche tratta la scenografia del tour di Caparezza che toccherà le maggiori città italiane. La sua opera viene presentata in molte trasmissioni televisive, tra cui: Videochat di Vincenzo Mollica, su RAI1, con un ampio spazio in cui parlano di Dell’Osso e della sua ricerca artistica; Quelli che il calcio (RAI2); Che tempo che fa, con Fabio Fazio, su RAI3; Chiambretti Supermarket (ITALIA1); Occupy Deejay su DeeJay TV, con un’ampia intervista; varie su SkyArte, MTV e RAINews. La sua opera trova spazio anche sulle principali emittenti radiofoniche, come RTL, Radio 105, RadioCapital, RDS, RAIRadio1, RAIRadio2, Radio Deejay, Radio Kiss Kiss, Radio Montecarlo, RadioR101, Radio popolare, Radionorba, etc…
Il percorso di ricerca personale, mai interrotto, negli ultimi 2 anni porta Dell’Osso a maturare un cambiamento interiore che si concretizza in un’evoluzione del suo soggetto pittorico, determinando un passaggio fondamentale nella carriera dell’artista: gli “omìni” sono adesso più slanciati, proiettati morfologicamente verso l’età adulta. Alcune di queste opere vengono presentate in anteprima ad ArtVerona nell’ottobre del 2014. Dal 16 dello stesso mese, tutti i dipinti di questo ciclo vengono esposti in una personale dal titolo “It’s Me” presso la Galleria Federico Rui Arte Contemporanea a Milano; a novembre le stesse saranno in mostra ad Arte Padova. Dal 3 al 10 dicembre, nell’ambito dell’iniziativa Desideri all’Asta a sostegno della campagna “stop alla tortura”, viene messa in vendita una sua stampa donata ad Amnesty International; la notizia viene diffusa sui principali social network e sui siti ufficiali dei donatori, tra cui Vasco Rossi, Afterhours e Raphael Gualazzi.
La nuova fase artistica spinge le quotazioni al rialzo e, a gennaio del 2015, l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) acquista le sue opere, una in particolare verrà anche utilizzata per la comunicazione legata al convegno “dimensione cliente 2015” a cui partecipano le banche associate, l’opera viene esposta il 9 e il 10 aprile presso il Centro Congressi Roma Eventi – Piazza di Spagna – Roma. Ad aprile, Carlo Massarini presenta l’opera di Dell’Osso durante la trasmissione televisiva Ghiaccio Bollente (RAI5). Dal 18 maggio al 21 giugno espone presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino in una collettiva dal titolo Prestigium Contemporary Artists from Italy. Il 23 e 24 giugno una sua opera viene esposta all’EUR presso il Palazzo dei Congressi – Roma in occasione dell’evento ABI “Unione Bancaria e Basilea 3 – Risk & Supervision 2015”. Il 24 giugno viene annunciata da Massimo Cirri, Sara Zambotti e Marta Zoboli, durante la trasmissione radiofonica Caterpillar (RadioRAI2) la donazione di una stampa di Dell’Osso per l’asta benefica che terranno Filippo Solibello e don Tonino Dell’Olio alla presenza di don Luigi Ciotti il 4 Luglio a Senigallia durante il CateRaduno, il ricavato verrà devoluto all’associazione “LIBERA” a sostegno di “Venti liberi, la legalità mette radici”, ossia per la piantumazione di ulivi e alberi da frutto nelle terre confiscate alle mafie in Sicilia, Calabria e Campania. Il 31 agosto espone alla Fondazione Cini di Venezia in una mostra dal titolo Mappa dell’arte nuova. Dal 18 al 25 novembre insieme a Dario Fo, Luciano Ligabue, Fedez, Filippo Timi, Claudio Santamaria, Saturnino e Antonella Elia partecipa con la donazione di una sua stampa all’asta benefica “Desideri all’Asta” di Amnesty International per la campagna “Mai più spose bambine” contro i matrimoni precoci e forzati.
Dal 17 al 28 marzo 2016, l’opera realizzata da Dell’Osso, appartenente alla collezione privata Rocco Siffredi, diviene ammirabile nelle 7 puntate docu-reality di CASA SIFFREDI, andate in onda sul canale Mediaset La5. Dal 23 al 28 maggio, viene esposta una sua opera al Pratt Institute The Rubelle and Norman Schafler Gallery di New York (una delle più prestigiose Università al mondo per le Arti, L’Architettura e il Design). La mostra dal titolo “L’Arte dell’Umanità” è un progetto artistico globale che coinvolge diversi artisti provenienti da 14 Paesi in rappresentanza di tutti i continenti. Il 28 giugno, una sua opera, viene utilizzata per l’immagine e la comunicazione del congresso “la comunicazione d’impresa e la formazione aziendale attraverso lo Storytelling” tenutosi a Milano, presso il Teatro di Vetro, Fabbrica di Lampadine, che vede relatori: Carlo Freccero e Leonardo Manera. A luglio l’azienda Frankie Garage realizza a edizione limitata la maglia che Dell’Osso disegna per il Matera Calcio. Il 28 dello stesso mese in una collettiva che vede solo 20 artisti invitati a partecipare (ognuno in rappresentanza della propria regione), Vittorio Sgarbi assegna a Dell’Osso il Premio Pio Alferano edizione 2016 come vincitore della mostra “Genius Loci” in una serata presentata da Nicola Porro e Sabrina Colle, e a Bianca Berlinguer, Tony Renis, Michele Ainis, Moni Ovadia, Pasquale d’Amicis, Arnauld Brejon De Lavergnée, Giuseppe Pagano, Franco Cuccureddu il premio alla carriera.
A gennaio 2017, le Opere di Dell’Osso, della collezione privata di Giampaolo Rossi, vengono esposte alla grande festa tenutasi a Milano, per i settanta anni di Mario Luzzato Fegiz, andata in onda su RAI1 a “La Vita in Diretta” del 12 gennaio 2017. Nello stesso anno, Universal Music sceglie un’Opera di Dell’Osso, per la copertina del CD “Mozart for Babies”, edizione Decca Music Group Limited Londra, eseguito dal grande pianista Roberto Prosseda. il CD viene presentato in anteprima il 9 maggio presso Feltrinelli RED di Firenze e mandato in onda a Primo Movimento su RAI Radio 3 il 15 maggio nella trasmissione delle ore 9:31.
Oggi, tra collettive e personali, Dell’Osso ha effettuato più di 40 mostre. Fra i suoi acquirenti, collezionisti ed estimatori, molti i personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, come Sharon Stone, Phil Palmer, Numa Palmer, Maurizio Solieri, Antonello Venditti, Paolo Migone, Carlo Marrale ed altri. Articoli e recensioni su di lui si trovano sui più importanti giornali e riviste di settore, quali: Flash Art, Arte Mondadori, Inside Art, NY Arts Magazine (New York), Artecontemporanea (Roma), Quadri e Sculture, e su periodici e quotidiani a tiratura nazionale come Il Sole 24 ORE, Corriere Della Sera, Repubblica, L’Unità, Il Manifesto, La Stampa, Il Resto Del Carlino, Il Giornale, Il Messaggero, L’Avvenire, Corriere Del Mezzogiorno, Millionaire, TuStyle, Gioia, Donna Moderna. Hanno scritto o detto di lui, tra gli altri: Riva, Campanini, Corgnati, Marino, Laterza, Guareschi, Zanetti, Corsini, Pugliese, De Stefano, Marcelli.