Negli ipogei di Piazza Vittorio Veneto a Matera è stato promosso nel pomeriggio l’incontro culturale “Verso Matera inCanta Dante”, organizzato dal Comitato Pomotore del Club Unesco di Matera per presentare la “lettura diffusa” della Divina Commedia che nel settembre prossimo farà diventare la Città dei Sassi l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Il poeta Davide Rondoni, tradotto decine di lingue e da tempo legato alla nostra città e il regista Franco Palmieri, che da oltre un decennio realizza la lettura diffusa della Divina Commedia in Italia e nel mondo hanno raccontato la potenza di una lettura corale dell’opera letteraria più conosciuta universalmente e le esperienze vissute intorno a esse.
I componenti del Comitato Promotore del Club Unesco di Matera, che con questa iniziativa si presenta alla città all’insegna di un’azione di crescita e di realizzazioni all’insegna della partecipazione, della sostenibilità e trasformabilità, che producano bellezza e armonia dall’ anima di un’intera comunità, spiegheranno in cosa consiste il “reclutamento”, hanno riportato le già innumerevoli e emozionanti richieste di lettura dei canti della commedia e hanno raccolto le adesioni di tutti coloro che vorrano diventare “cantore” per un giorno della Divina Commedia.
“Matera inCanta Dante”, vedrà in tre giorni uno per cantica e ognuno in orari e luoghi diversi dei Sassi, gente comune, studenti, professionisti, abitanti di Matera alternarsi nella lettura del poema. Il palco dei lettori sarà unito a uno schermo nel quale la lettura verrà proiettata contemporaneamente. Le letture in diretta dai luoghi individuati saranno alternate a video in differita girati in precedenza da altri luoghi e dai quartieri di Matera dai quali la lettura sarà “necessaria” in quanto luoghi cardine del tessuto storico e sociale della città ( ad esempio la Cava del Sole, la Murgia, il Palombaro, la Cripta del peccato originale e altre chiese rupestri e del Piano, ma anche l’ospedale, la casa di riposo,il carcere, la fabbrica del Carro, i laboratori degli artigiani di Matera,la casa di chi non potrà muoversi, solo per citarne alcuni). Almeno un canto per ogni cantica sarà tradotto – per la prima volta- in dialetto materano e, nel caso di lettori residenti a Matera provenienti da altri paesi, nella loro lingua di origine.
L’intervento di personaggi noti prevederà anche la realizzazione di video con protagonisti della scena artistica internazionale e nazionale di passaggio a Matera, invitati a leggere un canto, sempre da alternare alle lettura in diretta nelle serate dell’evento. Uno degli obiettivi del progetto sarà quello di realizzare per il 2019 un album video e un catalogo fotografico completo dei cento canti letti da personaggi di fama internazionale, ognuno nella propria lingua, che potrà essere diffuso in tutto il mondo, vista l’ universale riconoscibilità di Dante Alighieri .
Finalità dei Club Unesco aderenti alla FICLU nazionale è seminare la radice della pace nel cuore degli uomini attraverso le arti e la conoscenza: una condivisione corale dell’ intera città di Matera Patrimonio Unesco e per la sua essenza preziosa una Capitale d’Europa vuole essere il segno di una costruzione di pace attraverso la poesia, il più formidabile, per dirla con Brodskij, “acceleratore delle coscienze , del pensiero, della comprensione dell’Universo”.
Nel coso del primo incontro presso gli ipogei grande interesse ha destato l’intervento di Franco Di Pede, che ha sottolineato quanto riportato nel suo libro dedicato a San Giovanni da Matera, un Santo conosciuto certamente dal Sommo Poeta. In che modo?
A spiegarlo è il poliedrico artista materano nella pagina che introduce alla storia di San Giovanni da Matera: “Occorrerà ancora altro tempo e magari un ulteriore convegno di studio, forse più specifico, perchè si possa conoscere meglio la figura di San Giovanni da Matera, fondatore di una nuova Congregazione religiosa, la Pulsanese, che tanta risonanza ha avuto in molte regioni italiane, tra l’XI e il XII secolo. E’ scritto che anche il sommo poeta Dante conobbe i monaci pulsanesi presso il monastero di S. Croce de Corvo in Liguria, alle foci della Magra, ove di tanto in tanto, si recava a cercare pace”.
Se Dante andava dai monaci pulsanesi in Liguria – ha precisato Di Pede – certamente avrà avuto modo di approfondire la storia del fondatore di questa congregazione religiosa, il nostro San Giovanni da Matera.
La fotogallery dell’incontro promosso negli ipogei di piazza Vittorio Veneto a Matera e quella relativa agli interventi di Franco Di Pede, con la presenza di un collage del 1980 con cui l’artista materano ha reso omaggio a Carlo Levi, che cita Dante nel suo libro Cristo si è fermato ad Eboli: Si chiamano Sassi: hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante”. (foto www.SassiLive.it)