Servizio a cura di Michele Capolupo
"Melarido" della Quadrum ha fatto centro con l'esilarante dipendente delle Poste Italiane Bruce Ketta e l'uomo distrutto dall'universo femminile Paolo Migone. Parte una nuova rassegna di cabaret promossa dalla Quadrum dei fratelli Braia ed è subito successo con la doppia offerta al pubblico del teatro Duni: per la prima volta due artisti di Zelig si alternano sul palcoscenico e per circa tre ore il divertimento è assicurato. Si parte con il dipendente più sfaticato delle Poste Italiane: Bruce Ketta, alias Matteo Iuliani, è uno dei tanti comici del sud che ha trovato il successo nella metropoli milanese. Originario della provincia di Foggia Bruce Ketta è arrivato nel "Circus" di Bisio e Vanessa Incontrada dopo la "gavetta" di Zelig off. Nella divisa ufficiale blu/giallo fluorescente del postino in servizio Bruce Ketta chiede al pubblico se c'è qualche dipendente delle Poste Italiane in teatro. Ma è una domanda retorica…anche perchè "Tanto anche se ci fosse, non lo direbbe mai…" So cambiate le couse uaglio". E' questo il suo grido di battaglia. Bruce Ketta è la parodia esagerata dell'italiano medio, di chi ha trovato un posto fisso alle Poste Italiane e può permettersi di stare undici mesi in malattia e uno in ferie… Bruce Ketta ripercorre a teatro le tappe salienti della sua carriera: undici anni fa si trasferiva a Milano con la fidanzata dell'epoca, Patty, diminuitivo di Pattumiera, per il suo aspetto estetico tutt'altro che piacevole. E' partito con il treno e visto che siamo a Matera Bruce Ketta tiene a precisare quanto siamo fortunati noi materani a non avere la ferrovia. Pensate che il treno era così lento che Bruce Ketta vedeva sempre i trulli di Alberobello dal finestrino… Certo, se non avevate nemmeno le Poste Italiane allora eravate proprio a posto. Ma i disservizi del servizio postale non risparmiano nemmeno la città dei Sassi… Bruce Ketta racconta la sua esperienza da postino, quando suonava ai citofoni per consegnare la corrispondenza. Sono state le risposte dei destinatari ad ispirare lo spettacolo del postino più esilarante d'Italia. Curiosa anche l'origine del primo figlio, un incrocio tra i nomi dei rispettivi genitori di Bruce Ketta e Patty: da Rosano e Marino è uscito fuori Rosmarino, un pugliese doc che al posto del latte mangiava già le cime di rape… Bruce Ketta irrompe con il suo stile anche nell'attualità, per prendere in giro a modo suo il caso Vallettopoli-Corona e poi via con una raffica di battute sulla sua professione. Il caso più drammatico è arrivato quando si è infortunato all'alluce con la caduta di taglio di un francobollo. Bruce Ketta non poteva fare più il postino e ha chiesto un posto interno… Ma la scena più assurda è quella finale, con Bruce Ketta che decide di rapinare il suo ufficio postale. Il direttore lo riconosce dalla voce e paradossalmente non lo punirà per il gesto delinquenziale ma perchè si è messo in ferie…
Dopo l'intervallo ecco Paolo Migone da Livorno. Il toscanaccio è un "animale da palcoscenico" e la sua performance è un massacro terribilmente sarcastico e divertente" dell'universo femminile. Le donne con la fissa delle pulizie, le donne al volante, le donne a letto, le donne all'Ikea…tutte le donne che fanno impazzire il povero Migone. Un artista completo quello toscano, che lascia per un attimo le manie del gentil sesso e si occupa anche di tv-spazzatura, veline e calciatori. Poi il gran finale con la parodia del sesso coniugale, con l'uomo che da 18 a 80 vive con il chiodo fisso ""Tromba! Tromba! Tromba!" sin dalla tenera età e la donna che troverà sempre una scusa per non dartela…" Applausi a scena aperta per Bruce Ketta e Migone e appuntamento con Giobbe Covatta nella serata dell'11 marzo per il prossimo evento-Zelig del cartellone MelaRido.